Caso Garlasco e Sistema Pavia: l’imprenditore D’Arena indagato, forniva dispositivi per le intercettazioni
- Postato il 11 novembre 2025
- Di Panorama
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Nel caso Garlasco più si scava, più i fili si annodano anziché sciogliersi, con nuovi favori sottobanco e intrecci con il Sistema Pavia. Nell’ambito di quest’ultima inchiesta, la Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati Cristiano D’Arena, imprenditore titolare delle società Esitel e Cr Service.
L’accusa è corruzione, con un presunto scambio tra vantaggi economici e affidamenti di contratti senza gara: D’Arena avrebbe venduto automobili a prezzi favorevoli all’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti e all’ex pm Paolo Mazza, già indagati nel Sistema Pavia.

In cambio, secondo l’accusa, avrebbe ottenuto l’affidamento quasi esclusivo dei contratti per le intercettazioni telefoniche delle indagini della Procura pavese fino al 2021, quando Fabio Napoleone subentrò a Venditti. Ciò implica che i dispositivi forniti da D’Arena furono impiegati anche nelle indagini sul delitto di Chiara Poggi, rendendo l’intreccio tra favori e appalti ancora più rilevante nell’ambito del caso Garlasco.
Le operazioni contestate
Le contestazioni mosse dalla Procura di Brescia si concentrano su tre operazioni specifiche relative ad altrettante compravendite di autovetture che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbero comportato vantaggi economici significativi per gli acquirenti.
La prima operazione riguarda un’Audi Q5 che sarebbe stata ceduta all’ex procuratore aggiunto di Pavia Venditti per un importo di circa 20.000 euro. La seconda coinvolge una Mercedes, inizialmente acquistata dall’ex pubblico ministero di Pavia Mazza e successivamente rivenduta alla società Cr Service, riconducibile a D’Arena. La terza e ultima operazione riguarda una Bmw, venduta per 8.000 euro ad Antonio Scoppetta, ex carabiniere forestale già condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per corruzione nell’ambito della medesima inchiesta sul Sistema Pavia.
Prezzi sotto mercato e altri favori
Secondo quanto emerso dalle analisi condotte dagli investigatori, i prezzi di vendita delle vetture risulterebbero sensibilmente inferiori rispetto ai valori di mercato rilevati nel periodo di riferimento.
Oltre alla compravendita di auto, l’indagine ipotizza altri favori concessi ai magistrati e al carabiniere coinvolti, tra cui interventi gratuiti di manutenzione sui veicoli e pranzi offerti presso ristoranti.
L’avvocato Andrea Omini, legale di D’Arena, respinge le accuse: «Nessuna auto è stata venduta a prezzo di favore». E si è detto certo di dimostrare l’estraneità del suo assistito ai fatti contestati, tant’è che l’imprenditore, sottoposto a perquisizione con sequestro di telefoni e computer, ha rinunciato al ricorso per il dissequestro, al contrario di Venditti e Mazza nell’ambito del Sistema Pavia.
Il ruolo di Esitel e Cr Service
Le società Esitel e Cr Service operano nel settore delle telecomunicazioni e forniscono dispositivi e vetture per le indagini: in particolare, Esitel ha goduto dell’esclusività nell’affidamento di apparati per le intercettazioni fino al 2021, quando è subentrato Fabio Napoleone al posto di Mario Venditti.
I dispositivi di D’Arena, quindi, vennero impiegati anche nelle indagini del delitto di Garlasco. L’affidamento di tali servizi a un unico fornitore, secondo l’ipotesi investigativa, sarebbe stato la contropartita dei vantaggi economici concessi ai magistrati.
L’indagine su D’Arena si inserisce nel quadro più ampio del Sistema Pavia, che non solo ipotizza un sistema di corruzione tra magistrati e imprenditori legati alla Procura di Pavia, ma tocca anche le indagini sul delitto di Garlasco, creando un intreccio sempre più difficile da sbrogliare.