10 film belli a bordo di una barca o di una nave

  • Postato il 17 agosto 2025
  • Di Panorama
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“Mare, profumo di mare / È colpa del mare, del cielo e del mare”. L’estate rimbomba, come pure il cadenzato ballo delle onde. Su questo ritmo ripercorriamo 10 film belli, che meritano il nostro tempo, ambientati a bordo di una barca o di una nave, storie di sopravvivenza o imprese in pieno oceano, bisticci d’amore cullati dall’acqua o drammi strappalacrime, satire mordaci in crociera o battaglie marine che lambiscono la Storia.

Ecco i 10 migliori film ambientati a bordo di una nave o di una barca.

Triangle of sadness (2022) di Ruben Östlund

Un film provocatorio e mordace, che a volte dà il mal di mare. Il regista norvegese, che ha dato il meglio di sé in sottigliezza e acume con Forza maggiore (2014), qui si prende beffe dei ricconi da crociera di lusso senza andar troppo per il sottile.
Premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes, Triangle of sadness è una commedia satirica ambientata quasi interamente a bordo di una nave sfarzosa, che si imbatte in una tempesta che mette in subbuglio gli stomaci e spariglia le divisioni di classe. Assolutamente da vedere.

Captain Phillips – Attacco in mare aperto (2013) di Paul Greengrass

Una storia vera diventa un thriller avvincente e una sottile riflessione sugli effetti della globalizzazione.

Tom Hanks infila l’ennesima prova magistrale, nella divisa di Richard Phillips, il comandante della nave mercantile americana Maersk Alabama dirottata l’8 aprile 2009 da un gruppo di pirati somali. L’attore fa leva su tutta la sua forza misurata per mostrarci un uomo coraggioso e intelligente, che fa di tutto per mettere in salvo, in primis, il suo equipaggio.

Un film incredibilmente teso e concitato, non senza risvolti politici. Il 75% delle riprese è stato girato durante 60 giorni in mare aperto.

La leggenda del pianista sull’oceano (1998) di Giuseppe Tornatore

Dal monologo teatrale Novecento di Alessandro Baricco al film vincitore di cinque David di Donatello e di un Oscar alla colonna sonora di Ennio Morricone.

Protagonista: un pianista nato su un transatlantico che non ha mai messo i piedi a terra e mai vuole metterceli, neanche quando la nave è destinata a esser distrutta. Lo interpreta Tim Roth, mitica ex “iena” di Quentin Tarantino. Un film di mare, musica, libertà e paure.

Titanic (1997) di James Cameron

C’è stato un prima e un dopo Titanic. Orde di spettatori in lacrime a fine anni ’90 accolsero il drammone di Cameron con il cuore distrutto, colpito e affondato.

Titanic è più della storia d’amore che cavalca i marosi e la divisione di classe tra Leonardo DiCaprio e Kate Winslet giovinetti. È più della tragica storia vera del transatlantico britannico RMS Titanic colato a picco nel 1912 nel suo blasonato viaggio inaugurale.

Titanic è un trionfo cinematografico strappalacrime che è diventato subito mito, senza il bisogno del decantare del tempo. È il Via col vento di fine secolo. È colossal ed è subito cult.

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974) Lina Wertmüller

Film memorabile tra commedia e dramma, dai risvolti sentimentali e passionali, si svolge prima su uno yacht in mezzo al mar Mediterraneo, quindi su un gommone in avaria al largo, infine su un’isola deserta.

Per certi versi apripista di Triangle of sadness, gioca sulle classi sociali e sul suo improvviso ribaltamento. Mariangela Melato è una spocchiosa e ricca signorotta milanese, Giancarlo Giannini è un marinaio siciliano comunista rude e sexy. Iconici.

Un David di Donatello e il poco fortunato remake hollywoodiano di Guy Ritchie con Madonna.

La regina d’Africa (1951) di John Huston

Un classico della storia del cinema con due leggende all’apice della loro carriera, Humphrey Bogart e Katharine Hepburn, diretti dal maestro degli anni d’oro di Hollywood John Huston.

L’African Queen del titolo è il battello con cui lo scontroso e dissoluto capitano canadese interpretato da Bogart offre un passaggio alla missionaria inglese incarnata da Hepburn quando, nell’Africa orientale del 1914, tuonano gli albori della prima Guerra Mondiale. Lungo il fiume tra i due lievitano i battibecchi come, pure, ovviamente, l’amore. Oscar per Bogart.

La produzione ebbe le sue avventure: Huston era ossessionato dalla caccia tanto che, per gli esterni, scelse il Congo belga (l’attuale Repubblica Democratica del Congo) perché lo considerava perfetto per la caccia agli elefanti. Questa fissazione ha ispirato il film del 1990 Cacciatore bianco, cuore nero di Clint Eastwood.

All is lost – Tutto è perduto (2013) di J.C. Chandor

Dopo una collisione con un container, un marinaio senza nome si trova disperso nell’Oceano Indiano con la sua barca a vela fuori uso, tra tempeste e squali. Unici attori: Robert Redford e il mare. Un film di sopravvivenza minimalista, con un copione di appena 51 parole.  

Gran parte delle riprese sono avvenute nel serbatoio d’acqua dei Baja Studios di Rosarito Beach in Messico, costruiti nel 1997 per Titanic.

Master & Commander – Sfida ai confini del mare (2003) di Peter Weir

Navigando sulla HMS Surprise, fregata della marina britannica, durante le guerre napoleoniche. Alla guida l’audace capitano Jack Aubrey, interpretato da Russell Crowe. Medico di bordo, il suo amico Stephen Maturin (Paul Bettany).

Tra azione, battaglie mozzafiato e lotta per la sopravvivenza in mare, un film che offre un’esperienza immersiva e anche una storia di amicizia. Due Oscar in bacheca, per la fotografia e il montaggio sonoro.

Kon-Tiki (2012) di Joachim Rønning e Espen Sandberg

Film norvegese candidato agli Oscar 2013 come miglior film straniero, in patria è stato uno dei maggiori successi di sempre.

Ripercorre l’impresa dell’esploratore e antropologo norvegese Thor Heyerdahl, che nel 1947 navigò su una zattera di balsa chiamata Kon-Tiki, con un equipaggio di sei persone, dalle coste peruviane fino all’atollo di Raroia, attraverso l’Oceano Pacifico, in un viaggio di 6900 km e 101 giorni, per dimostrare la fondatezza della sua rivoluzionaria teoria, ovvero che la colonizzazione della Polinesia poteva essere avvenuta, in epoca precolombiana, da popolazioni del Sud America.

Il nome Kon-Tiki deriva da un antico nome Inca del dio della pioggia, Kon. Nel film il protagonista è interpretato da Pål Sverre Hagen.

Dalla sua spedizione lo stesso Heyerdahl trasse un documentario, Kon-Tiki, del 1950, che vinse l’Oscar al miglior documentario.

Prigionieri dell’oceano (1944) di Alfred Hitchcock

Tra i film meno noti del maestro del brivido ce n’è uno interamente ambientato in una scialuppa di salvataggio. Ovviamente ad alta tensione.

Prigionieri dell’oceano è tratto dall’omonimo racconto di John Steinbeck. Civili americani e britannici sopravvissuti all’affondamento della loro nave da parte di un sottomarino tedesco affollano la scialuppa, lottando per raggiungere terra. Tra loro c’è un’elegante signora impellicciata (Tallulah Bankhead), c’è cameriere nero (Canada Lee), c’è un marinaio (William Bendix) ferito a una gamba…. Quando viene salvato dall’acqua anche un nemico tedesco (Walter Slezak), la suspense a bordo lievita.

Autore
Panorama

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