25 Aprile, migliaia in corteo a Genova “che si è liberata da sola”: fischi a Bucci e Piciocchi

  • Postato il 25 aprile 2025
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Il corteo del 25 Aprile in centro città

Genova. Una giornata di festa e di condivisione quella andata in scena, oggi 25 aprile 2025, a Genova per gli 80 anni della Liberazione, sotto un sole estivo e nonostante i numerosi cambi di programma, il corteo organizzato dall’Anpi con il Comune di Genova ha visto la partecipazione di migliaia di persone.

Anziani, bambini, attivisti con al collo le bandiere dell’Anpi e quelle tricolori, bandiere di sindacati e partiti, striscioni e cartelli – alcuni polemici contro gli inviti a una celebrazione sobria – le note della Filarmonica Sestrese che proprio oggi compie 180 anni.

Una fiumana di gente partita da piazza Della Vittoria e che, attraverso via XX Settembre, omaggiando il sacrario dei caduti partigiani, è arrivata a Matteotti dove ci sono stati gli interventi conclusivi.

Il corteo del 25 Aprile in centro città

Fischi da parte della piazza, come già avvenuto negli anni passati, durante i discorsi degli esponenti del centrodestra, il vicesindaco reggente di Genova Pietro Piciocchi e poi del presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, nonostante entrambi abbiano proferito parole nette sull’importanza della Resistenza e della lotta partigiana.

Applausi e commozione durante gli interventi di Massimo Bisca, presidente regionale dell’Anpi e durante l’orazione ufficiale di Paolo Corsini, presidente dell’istituto nazionale Ferruccio Parri.

Sulle scalinate di Palazzo Ducale, e in corteo, tante autorità: rappresentanti di Comune e Regione, sia di maggioranza sia di opposizione, il giudice della Corte Costituzionale Roberto Cassinelli, l’europarlamentare Brando Benifei, l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, e poi esponenti di procura e prefettura, vertici dei sindacati.

Il corteo del 25 Aprile in centro città

In piazza – tra gli altri – anche molti rappresentanti del mondo politico, e la candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis, e il candidato di Uniti per la Costituzione, Mattia Crucioli.

Ma il cuore del corteo sono stati i cittadini, in un numero che è andato probabilmente oltre le aspettative e con una partecipazione sentita e attenta – nel giorno in cui a Genova, “la città che si è liberata da sola dal nazifascismo” ed per questo “medaglia d’oro per la Resistenza” – ha fatto visita anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Piciocchi: “Genova per sempre città di pace e di antifascismo”

Il vicesindaco reggente Pietro Piciocchi, fischiato da parte della piazza, non si è mai interrotto nel proferire il suo intervento. Un discorso, il suo, che lo ha visto ricordare l’esempio e la lezione di tanti partigiani, da Bisagno a Cichero a Melis, il più giovane partigiano ucciso, e poi un ringraziamento a Genova “sia sempre orgogliosa del contributo straordinario che ha dato all’Italia per la Liberazione dal nazifascismo”. Per concludere: “Genova sarà per sempre una città di democrazia, una città di pace, una città di antifascismo”.

Il corteo del 25 Aprile in centro città

Bucci: “Ora e sempre resistenza”

Il presidente della Regione Liguria Marco ha ringraziato ancora una volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la sua visita di oggi: “Un segnale importante all’Italia e al Mondo”.

Poi ha voluto citare due sue espressioni: “Non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità” e “Ancora è sempre tempo di resistenza”.

Il corteo del 25 Aprile in centro città

Infine, ricordando l’impegno e l’esempio di Genova, città che si è liberata da sola, con un’operazione riconosciuta come “modello” dagli alleati ha scandito la frase “ora e sempre resistenza”. Anche Bucci ha parlato cercando di sovrastare i fischi e senza mai interrompersi.

Il corteo del 25 Aprile in centro città

Salis: “Orgogliosa di essere genovese”

“Genova ha una storia di democrazia commovente se ci pensiamo, è un grande orgoglio essere genovese, lo è tutti i giorni ma oggi ancora di più”. Salis non è voluta tornare sulla polemica del mancato invito al Teatro Nazionale (“penso che dobbiamo volare alto” e poi, sui fischi a Bucci e Piciocchi: “Credo siano frutto della difficoltà del centrodestra di dare un messaggio univoco e preciso sulla resistenza e sull’antifascismo”.

Da Crucioli polemica pacifista all’indirizzo di Mattarella

“Mattarella, non rimandabile è la pace, non il riarmo”, questo il messaggio lanciato con uno striscione, portato in corteo, dal candidato sindaco di Uniti per la Costituzione, Mattia Crucioli, insieme ad alcuni sostenitori. Il riferimento è ad alcune dichiarazioni del Capo dello Stato che, nelle settimane passate, aveva detto: “Non è più rimandabile una riflessione e una decisione dell’Ue sul riarmo”.

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Genova24

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