30 giugno 1960, doppio corteo a Genova: da una parte Anpi e Cgil, dall’altra gli Antifa

  • Postato il 30 giugno 2025
  • Altre News
  • Di Genova24
  • 1 Visualizzazioni
corteo 30 giugno 2018

Genova. Dopo 65 anni Genova torna in piazza – con due manifestazioni – per ricordare i fatti del 30 giugno 1960, quando una rivolta popolare fermò la decisione dell’Msi di organizzare nella città medaglia d’oro per la Resistenza il suo congresso nazionale.

Oggi, lunedì 30 giugno 2025, due diversi cortei si snoderanno nelle vie del centro. Alla manifestazione “istituzionale” organizzata da Anpi e Cgil, si affianca – a distanza – quella portata avanti da Genova Antifascista.

Anpi e Cgil si danno appuntamento alle 16.30 in piazza della Vittoria, con direzione il Ponte Monumentale – per onorare i 1.863 partigiani caduti nella resistenza e i 2.250 deportati morti nei campi di concentramento – e poi verso largo Pertini.

Qui porterà il suo saluto la sindaca di Genova Silvia Salis. Interverranno poi Igor Magni, segretario generale della Cgil di Genova, e Massimo Bisca, presidente dell’Anpi di Genova. Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. A moderare l’iniziativa sarà Vanda Valettini di Cgil Genova.

Genova Antifascista ha voluto organizzare il suo corteo, anche quest’anno. Il concentramento è previsto alle 18 in piazza Alimonda e, oltre al simbolico ricordo della battaglia del passato, gli antifa scendono in piazza contro il decreto sicurezza e “ogni tipo di repressione” nonché per esprimere solidarietà al popolo palestinese e dire “stop al genocidio da parte di Israele”.

A questo proposito, nella notte, presso la rotonda di Oregina sono comparse bandiere della Palestina e striscioni.

Generico giugno 2025

Il 30 giugno 1960: la storia

30 giugno 1960, il Movimento Sociale Italiano, che sostiene il governo democristiano di Fernando Tambroni, ha deciso di tenere a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, il suo congresso nazionale.

Il 25 giugno scoppiano i primi incidenti con la polizia, nei giorni seguenti nel centro di Genova di ergono barricate, gli scontri sono aspri. Il Movimento Sociale rinuncia al congresso e i delegati lasciano la città.

Dopo Genova le manifestazioni, gli scioperi e gli scontri dilagano in tutta Italia; il bilancio di quei giorni è di 12 morti. Il governo Tambroni deve dimettersi.

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti