450 oggetti di David Lynch vanno all’asta a Beverly Hills

  • Postato il 31 maggio 2025
  • Cinema & Tv
  • Di Artribune
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“Questi oggetti storici e preziosi riflettono la visione artistica di David Lynch, le sue passioni e i suoi interessi”. Con queste parole Catherine Williamson, amministratrice delegata di Julien’s Auctions, ha annunciato la straordinaria sessione di vendita interamente dedicata al regista americano scomparso lo scorso 16 gennaio all’età di 79 anni.

L’asta dei cimeli di David Lynch

In programma il 18 giugno a Beverly Hills, l’iniziativa – dal titolo The David Lynch Collection, realizzata in collaborazione con Turner Classic Movies – presenta oltre 450 cimeli appartenuti all’autore: un corpo trasversale di oggetti e reperti d’archivio che dimostra la straordinaria poliedricità della sua figura.

L’archivio di David Lynch all’asta

Il catalogo è folto, e spazia dagli oggetti domestici e di design a pezzi riconducibili alla carriera cinematografica dell’autore. Tra questi la macchina per il caffè La Marzocco GS/3 (all’asta per un costo di circa 3mila dollari), un set di sedie e comodini da lui restaurati, l’iconico tappeto in bianco e nero presente nella leggendaria Stanza Rossa di Twin Peaks (2mila dollari), e persino la sedia da regista con il nome del maestro (prezzo stimato tra i 5mila e i 7mila dollari).

E poi ancora poster, dischi, strumenti musicali, piatti di porcellana, sceneggiature e rarissimi bozzetti appartenuti al regista che più di ogni altro ha influenzato il cinema e la televisione degli Anni Novanta.

Vita e successi di David Lynch

Cineasta tra i più acclamati e influenti del nostro tempo, David Lynch nasce nello stato del Montana il 20 gennaio del 1946. Sin dall’adolescenza sviluppa una forte dote artistica e un’attitudine alla sperimentazione che lo portano a frequentare alcuni corsi alla Corcoran School of Art di Washington.

Dopo varie e precoci esperienze nel campo della pittura e dell’arte visiva, nel 1966 inizia le sue sperimentazioni con la macchina da presa, che lo spingono pochi anni dopo a dedicarsi esclusivamente a questa forma espressiva. L’esordio ufficiale risale al 1977 con il lungometraggio Eraserhead – La mente che cancella, oggi considerato un capolavoro del cinema mondiale.

Nel 1980 il nome di Lynch non è più una novità. Sono concepite in questo decennio gemme della cinematografia come The Elephant Man e Velluto blu (candidato agli Oscar come miglior regista). Gli Anni Novanta segnano invece il debutto della serie I segreti di Twin Peaks, il leggendario progetto incentrato sulla figura di Laura Palmer.

Parallelamente alla sua produzione di regista, sono inoltre frequenti le incursioni in ambito artistico: i suoi dipinti – dal taglio tetro e viscerale – sono attualmente esposti in musei e gallerie d’arte come il Museum of Modern Art di New York e la Pennsylvania Academy of the Fine Arts di Filadelfia.

Alex Urso

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Artribune

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