84enne fermato a 235 km/h a bordo del suo SUV
- Postato il 26 novembre 2025
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- Di Virgilio.it
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Il confine tra il piacere di guida e la sconsideratezza pura può essere molto sottile. Sull’A6 un autovelox ha registrato un dato impressionante: 235 km/h in un tratto limitato a 130. Leggendo il dato, le Forze dell’Ordine avranno forse immaginato che al volante ci fosse un ventenne pieno di energia e con la patente appena ottenuta. Invece no, il conducente era un uomo di 84 anni, solamente desideroso di dare libero sfogo a tutta la potenza della sua Porsche Macan da 380 CV. Ebbene sì, l’età non garantisce lucidità o giudizio.
Per i gendarmi non è stato possibile consultare due volte il radar, secondo quanto racconta il posto di comando, la vettura infatti era già svanita all’orizzonte, obbligandoli a una manovra d’inseguimento adrenalinica. Le forze dell’ordine raggiungono l’uomo qualche chilometro più avanti, gli lampeggiano, il SUV rallenta e dalla porta esce un signore ben vestito, pacato nel tono di voce, che sembra non capire la gravità di quanto appena commesso.
La giustificazione
Dai successivi controlli emergono documenti in regola, revisione valida, assicurazione attiva. Se avesse saputo tenere a freno i bollenti spiriti staremmo parlando di un guidatore modello. Alla richiesta di chiarimenti, l’uomo avrebbe rispolverato la scusa più vecchia del mondo: “Non pensavo di andare così forte”. Ma le eventuali tesi di congiura lasciano il tempo che trovano, perché il tachimetro inchioda il signore alle sue responsabilità, a cui si aggiunge il rombo pieno di un V6 biturbo che non invita certo alla meditazione zen.
Le autorità prendono provvedimenti immediati, in osservanza di quanto previsto dal legislatore francese per gli eccessi oltre i 50 km/h: patente ritirata sul posto e veicolo sequestrato, trasferito direttamente in un deposito giudiziario. Respinte sul nascere eventuali richieste di un trattamento favorevole dovuto all’anagrafe, il prossimo capitolo verrà scritto in tribunale, dove all’ottantaquattrenne toccherà spiegare perché abbia trasformato un’arteria nazionale in una pista privata. E lì non basterà la nostalgia dei tempi in cui si guidava liberi come il vento, non “disturbati” da limiti digitali e occhi elettronici.
Il commento degli agenti
Il tono usato dai gendarmi sui social è tutto fuorché neutrale. “Un esempio lampante di totale mancanza di ragione sulle strade francesi, che dimostra come la follia della velocità non abbia età”, scrivono su Facebook, affiancando l’immagine della Macan immobilizzata al carro attrezzi. Non vogliono accanirsi contro il conducente, ma ammoniscono gli automobilisti sui pericoli corsi: un urto a 235 km/h non lascia margini, a prescindere da quanti anni uno abbia.
Il caso è solo l’ultimo episodio di una lunga serie. Che sia in Italia, in Francia o in altre parti del mondo, qualcuno pronto a sfidare la legge (e il buon senso) spunta sempre fuori dal nulla, mettendo l’incolumità degli altri utenti a serio repentaglio. Un déjà-vu inquietante, che apre una discussione: fino a che punto la patente dovrebbe restare un diritto automatico? È sufficiente superare un esame a 18 anni per guidare fino alla fine dei propri giorni? Oppure servirebbero controlli periodici reali, non burocratici, soprattutto quando si tirano fuori dal garage veicoli dalle elevate performance? In Australia hanno già introdotto una patente per le supercar, in Europa al momento calma piatta.