A Carrara laser sulle cave di marmo al ritmo della musica elettronica del festival Vox Marmoris
- Postato il 27 luglio 2025
- Musica
- Di Artribune
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Un deposito di marmo e una cava alle sue spalle. È il set dove è andata in scena il 25 e il 26 luglio l’ottava edizione di Vox Marmoris, l’evento di musica elettronica che “dà voce” al marmo di Carrara, sincronizzando i suoni alla luce delle proiezioni sui blocchi di marmo e sulle montagne circostanti. Dall’anno scorso è diventato ufficialmente un festival aggiungendo una serata al format della one night shot, mentre quest’anno ha accentuato il tema “arte”: si è svolta in concomitanza con il White Carrara, la storica manifestazione che lega design e marmo, trasformando la città in un polo di cultura e musica.












Il concept del festival “Vox Mamoris” a Carrara
Nato quasi 10 anni fa come una festa tra amici, Vox Marmoris era agli inizi proprio un party danzante nel deposito di Alessandro Corsi, una famiglia che a Carrara rappresenta una delle dinastie più importanti dell’imprenditoria del marmo. L’idea proveniva da due giovani dj del luogo: suo figlio Giulio Corsi e Matteo Zarcone. Da allora quell’avventura nata in sordina sulle Alpi Apuane, sulla strada per Colonnata, si è strutturata e ampliata. “il concetto era proprio di sfruttare la materia per amplificare il suono e quindi far cantare, suonare la cava”, ci racconta il cofondatore Zarcone, “così come nella parte visuale, rifletterci sopra un’installazione per dar vita alla materia del marmo”.

I laser sulle Cave delle Alpi Apune
Quest’anno il laser proiettato sulle due cave di famiglia, l’ha fatto Alberto Novello, fisico e compositore friulano che in pieno spirito punk si è autocostruito due proiettori e ha tradotto in luce il ritmo della musica elettronica (come la techno berlinese dell’iconica Ellen Allien regina della prima serata) solo con l’aiuto di un laptop: è anche l’artista che ha fatto un mapping laser unendo due edifici sulla piazza Alberica, tra le sculture di White Carrara e l’opera di marmo (questa volta scolpita dal laser di due robot) di Quayola.

Il ruolo del dj nell’era immersiva
Quest’anno questo boutique festival indipendente (l’anno scorso in due giorni aveva radunato 5mila persone da tutta Europa), attento alla ricerca, all’esperienza e al territorio ha attirato l’attenzione di un partner tecnico importante come AlphaTheta (Pioneer DJ) che ha contribuito all’ideazione di due format culturali. ROW del collettivo TUNDRA (Russia/Europa): un’installazione audio-visiva olografica in dialogo con le opere di Aidan Salakhova al Laboratorio di Scultura “Cooperativa degli scultori di Carrara”, che fondeva in maniera ipnotica algoritmi, suoni e luce. E poi una performance/talk con Matteo Zarcone che ha creato un set ibrido. Il dj si muoveva tra ambiente VR e strumenti reali, senza perdere il contatto visivo con il mondo circostante, esplorando il ruolo del performer nell’era immersiva: una tecnologia che in futuro permetterà dj set da remoto e ispirerà i giovani dj in erba grazie al suo aspetto ludico, da videogioco.
Claudia Giraud
L’articolo "A Carrara laser sulle cave di marmo al ritmo della musica elettronica del festival Vox Marmoris" è apparso per la prima volta su Artribune®.