A Copenaghen difesa europea e Ucraina dettano l’agenda dei leader Ue

  • Postato il 1 ottobre 2025
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  • Di Formiche
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Un Consiglio europeo informale, quello che si terrà a Copenaghen nelle prossime ore, ma non privo di significato. Da una parte, esso ha luogo immediatamente prima della conferenza della comunità politica europea, che avrà luogo domani, e di tre settimane la sessione “formale” dello stesso consiglio, ponendosi dunque come una sorta di “incontro esplorativo”. Dall’altra, i temi: la kermesse si concentrerà sul come rafforzare la difesa europea e su come portare avanti il sostegno all’Ucraina.

Rispetto al primo argomento, i leader europei affronteranno innanzitutto la necessità di accelerare lo sviluppo congiunto delle capacità militari, facendo leva sul modello del “lead nation” per i progetti prioritari, semplificando le procedure e rafforzando l’interoperabilità e la standardizzazione, così da fornire una domanda più coerente all’industria della difesa. Un secondo punto centrale riguarderà il sostegno al fianco orientale dell’Ue, con l’obiettivo di garantire strumenti e programmi mirati agli Stati membri maggiormente esposti alle minacce russe.

Al vaglio del Consiglio europeo ci sarà l’utilizzo di circa 140 miliardi di asset russi congelati per finanziare un prestito a tasso zero all’Ucraina, destinato in larga parte all’acquisto di armi europee. L’idea, sostenuta dalla Commissione e dal cancelliere tedesco Friederich Merz, punta a rafforzare contemporaneamente le capacità ucraine e l’industria della difesa europea, con l’appoggio di diversi Stati membri, tra cui Svezia e Finlandia. Restano però alcune divisioni: la Francia mantiene cautela sugli aspetti legali e il Belgio teme ricorsi, mentre alcuni Paesi chiedono di lasciare a Kyiv piena libertà sull’uso dei fondi. Bruxelles valuta inoltre come aggirare il possibile veto di Ungheria e Slovacchia, ipotizzando il ricorso al voto a maggioranza qualificata in nome della solidarietà europea. Altro tema che rientrerà con tutta probabilità nelle discussioni è il muro di droni, l’iniziativa portata avanti da un gruppo di dieci Paesi europei. Ci sarà spazio anche per una riflessione condivisa sulla governance della difesa comune, per rafforzare il ruolo dei ministri della Difesa in Consiglio, assicurare un monitoraggio costante dei gap di capacità e fissare tappe intermedie verso l’obiettivo del 2030.

Parallelamente, i leader discuteranno delle modalità per rafforzare il sostegno all’Ucraina, assicurando che l’assistenza militare ed economica resti stabile e prevedibile, aumentando la pressione sulle capacità russe anche con nuove sanzioni e consolidando i progressi nel percorso di adesione europea di Kyiv, con la Commissione europea che propone di avviare la prima fase dell’iter giuridico sui negoziati di adesione tanto con Kyiv quanto con Chisinau, dove le recenti elezioni hanno confermato al potere il governo filo-europeista. I leader faranno il punto sul sostegno a Kiev, cui l’Ue e i Paesi membri hanno già destinato oltre 170 miliardi di euro. Probabilmente prenderà parte ai lavori in video-collegamento anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il meeting avrà luogo in un contesto piuttosto teso, dopo che la scorsa settimana lo spazio aereo danese è stato violato da alcuni droni di origine sconosciuta (ma presumibilmente inviati dalla Federazione Russa). Per evitare incidenti una no-fly zone è stata imposta sulla capitale del Paese.

Autore
Formiche

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