A cosa servono le vele solari?

  • Postato il 5 agosto 2025
  • Di Focus.it
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La nostra economia globale si appoggia sempre più a infrastrutture satellitari, reti elettriche intelligenti, comunicazioni planetarie e trasporti aerei, ma c'è una minaccia invisibile che si nasconde dietro a queste attività: il meteo spaziale. Questo insieme di fenomeni cosmici, generato dall'attività del Sole, potrebbe avere conseguenze devastanti per le nostre tecnologie.. Cos'è il meteo spaziale? Comprende tutte le variazioni dell'ambiente spaziale tra il Sole e la Terra, e può manifestarsi sotto forma di tempeste solari, brillamenti e, soprattutto, espulsioni di massa coronale (CME). Si tratta di enormi getti di plasma e campi magnetici che possono raggiungere velocità di 2.000 km al secondo (circa 7,2km/ora) e colpire la Terra in poche decine di ore. Oltre a regalare spettacolari aurore boreali, le CME possono danneggiare satelliti, disturbare le telecomunicazioni, mettere fuori uso le reti elettriche e rappresentare un serio pericolo per gli astronauti nello spazio profondo.. Già capitato. Lo abbiamo già vissuto in passato. L'evento di Carrington del 1859, la tempesta solare più potente mai registrata, causò incendi e blackout ai sistemi telegrafici in Nord America ed Europa. Nel 1972, un evento simile sfiorò gli astronauti dell'Apollo 16, mentre nel 2022 SpaceX ha perso 39 satelliti Starlink a causa di una tempesta geomagnetica.. La nuova frontiera della previsioni spaziali. Per far fronte a questi rischi, un team di eliofisici – guidato da esperti della NASA e partner industriali – sta lavorando a una nuova costellazione di satelliti chiamata SWIFT (Space Weather Investigation Frontier). L'obiettivo è quello di aumentare il tempo di allerta per eventi solari estremi così da proteggere infrastrutture civili, militari e commerciali. Attualmente, i satelliti di monitoraggio posizionati presso il punto di Lagrange L1 (è un punto nello spazio dove la gravità della Terra e del Sole si bilanciano, permettendo a un oggetto di restare stabile tra i due), a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, offrono un preavviso massimo di 40 minuti. SWIFT punta a portarlo a 60 minuti, grazie all'introduzione di un satellite innovativo in orbita oltre L1, a 2,1 milioni di chilometri dalla Terra.. Spinta dal Sole, senza carburante. Per raggiungere un'orbita così remota, dove i normali sistemi di propulsione chimica esaurirebbero rapidamente il carburante, il team SWIFT ha ideato un sistema rivoluzionario, anche se già sperimentato: una vela solare. Questo tipo di propulsione sfrutta la pressione della luce solare, ossia i fotoni, per generare spinta. La vela – una membrana ultraleggera, simile a un gigantesco specchio – può bilanciare l'attrazione gravitazionale del Sole, mantenendo la sonda in posizione senza bruciare carburante. Il prototipo della missione, chiamato Solar Cruiser, sarà lanciato nel 2029. Con una superficie di oltre 1.650 m² (più di sei campi da tennis), sarà la vela solare più grande mai realizzata, superando progetti pionieristici come IKAROS (Giappone), NanoSail-D2 (NASA), e LightSail (Planetary Society). Una volta in orbita, Solar Cruiser guiderà la strada per la costellazione completa SWIFT: quattro satelliti, di cui tre a propulsione chimica posizionati a L1 e uno, il più avanzato, spinto dalla vela oltre il punto di equilibrio gravitazionale.. Una rete di allerta. I dati raccolti da SWIFT miglioreranno notevolmente la capacità di prevedere e modellare il meteo spaziale. Le implicazioni sono vastissime. Gli operatori satellitari potranno manovrare i dispositivi per evitare il deterioramento o la caduta in orbita, le reti elettriche potranno proteggersi da picchi di tensione potenzialmente catastrofici, le compagnie aeree potranno deviare le rotte polari, riducendo l'esposizione a radiazioni di equipaggio e passeggeri, gli astronauti in missione verso la Luna e Marte potranno mettersi al riparo in tempo, le forze armate potranno mantenere la funzionalità delle comunicazioni critiche e della sorveglianza satellitare e anche gli appassionati di aurore boreali potranno pianificare i loro viaggi con maggiore precisione.. Una corsa contro il tempo. Secondo stime della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), i danni potenziali da un evento meteo spaziale estremo potrebbero raggiungere i 2.700 miliardi di dollari a livello globale. La crescente militarizzazione e commercializzazione dello spazio – tra missioni lunari, estrazione asteroidale e turismo orbitale – rende ancora più urgente dotarsi di una rete di monitoraggio efficace. SWIFT potrebbe diventare il nostro miglior scudo contro l'energia del Sole stesso..
Autore
Focus.it

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