A New York sfila in passerella la prima collezione fatta solo con lana di pecore gay: “Anche i montoni sono omosessuali e vengono uccisi per questo”
- Postato il 25 novembre 2025
- Moda E Stile
- Di Il Fatto Quotidiano
- 2 Visualizzazioni
Cosa fanno insieme un designer hollywoodiano, un contadino tedesco e Grindr? No, non è l’inizio di una barzelletta politicamente scorretta. Arriva dal New York Times, per mano di Vanessa Friedman, la notizia di moda più bizzarra di questa fine dell’anno: a New York ha sfilato la prima collezione creata interamente con lana di pecore gay. La linea, ribattezzata “I Wool Survive” (un gioco di parole su I Will Survive), è realizzata con lana ricavata dagli arieti omosessuali che, non accoppiandosi con le femmine, vengono solitamente scartati e inviati al macello. 37 look di pura lana, interamente lavorati a mano, presentati in quella che Schmidt definisce “non una sfilata, ma un progetto di diritti umani e animali”, per dimostrare, con la forza della natura, che l’omosessualità “non è una scelta”.
Tutto parte da Michael Stücke, un allevatore cresciuto in una famiglia conservatrice della Germania occidentale. Dichiararsi gay, per lui, significò lasciare la fattoria dei genitori e costruirsi un futuro altrove. Oggi vive con 500 pecore, tra cui 35 montoni “non procreatori” salvati dal macello. Con l’amica Nadia Leytes si è posto una domanda semplice: cosa accade agli animali gay negli allevamenti? La risposta è il macello, appunto. Così nasce Rainbow Wool, il progetto che recupera questi animali e utilizza la loro lana — più abbondante rispetto alle femmine, che smettono di produrla durante la gravidanza — per finanziare attività agricole e cause LGBTQ+.
La svolta arriva quando Leytes scrive a Grindr. Tristan Pineiro, responsabile marketing del social, si innamora della storia: “I montoni gay sono un metafora perfetta: scartati, dimenticati, considerati inutili“, ha spiegatoal NYT. Grindr coinvolge Michael Schmidt, più noto per cristalli, metallo e 3D-printing che per i ferri da maglia. Ma quando arriva in Germania, incontra una storia che gli “spacca il cuore”, come ha ammesso. La soluzione? Fare ciò che sa fare meglio: spettacolo — e provocazione. Schmidt riceve 30 scatole di filati Rainbow Wool e sceglie di “spingere al massimo l’immaginario gay”. Da qui nasce una passerella fatta di motociclisti in maglia, pool boys in tutina lavorata ai ferri, rocker in cable knit, e persino gladiatori con spade… crochettate. “La gente nota ciò che è sexy“, ha sottolineato Schmidt. “Il sexy attira lo sguardo. E lo sguardo porta alla storia“.
I modelli — robusti, muscolari, volutamente “macho-man” — sfilano avvolti in salopette, braghe, short e robe da spogliatoio… tutte realizzate a maglia. Pezzi che sembrano usciti da una nonna molto camp e molto queer. Il risultato è buffo, teatrale, dichiaratamente tongue-in-cheek. Ma se si toglie il contorno narrativo, restano capi veri: maglie preppy, polo, shorts e cardigan di ottima lana, con una texture che Schmidt definisce “lussuosa e piacevole sulla pelle”. Grindr porterà i pezzi in tour nel 2026, mentre Schmidt valuta la vendita di alcune creazioni tramite Maxfield a Los Angeles e sul suo sito, destinando parte dei ricavi all’azienda di Stücke. “È un triplo vantaggio: per la comunità, per gli animali e per il progetto agricolo“, spiega Leytes. L’ambizione è chiara: spingere altri allevatori nel mondo a salvare i propri montoni “non procreatori”, invece di mandarli al macello.
Per Schmidt, la moda qui è solo un mezzo: “Questa non è una collezione di moda. È un’idea. È la prova che l’omosessualità non è una scelta umana ma un fatto naturale. Innegabile, persino tra gli animali”. E Pineiro lo riassume con un colpo di genio: “Non puoi dire che le pecore sono state corrotte dalla cultura woke“. Da qui il gioco di parole perfetto che dà il titolo allo show: “I Wool Survive”. E sì, dopo aver visto biker in tutine lavorate ai ferri, è difficile sostenere il contrario.
Visualizza questo post su Instagram
L'articolo A New York sfila in passerella la prima collezione fatta solo con lana di pecore gay: “Anche i montoni sono omosessuali e vengono uccisi per questo” proviene da Il Fatto Quotidiano.