A Venezia la Biennale del design apre le porte al passato e al contemporaneo 

  • Postato il 12 settembre 2025
  • Arti Visive
  • Di Artribune
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La quinta edizione della Venice Design Biennial, progetto indipendente promosso da VeniceArtFactory, torna a intrecciarsi con i grandi appuntamenti culturali della città. Il programma, in corso fino al 2 novembre 2025 e curato da Francesca Giubilei e Luca Berta, si sviluppa attorno al tema Extinction / Salvation, declinato attraverso un articolato percorso di mostre ed eventi. Oltre alle esposizioni principali ospitate negli spazi di SPARC* e SPUMA, l’edizione introduce un’esperienza inedita: l’apertura al pubblico di dimore private progettate da figure emblematiche del design del Novecento come Carlo Scarpa, Ettore Sottsass e Valeriano Pastor. Tutte le informazioni e il calendario completo delle iniziative sono disponibili sul sito ufficiale

Riconoscere la precarietà, reinventare il quotidiano 

Per i curatori Francesca Giubilei e Luca Berta, estinzione e salvezza non sono due esiti assoluti del mondo post-apocalittico, ma piuttosto appigli concettuali attraverso cui interrogare la condizione umana contemporanea. Questa prospettiva mette in discussione la natura stessa del design come pratica produttiva. Nella tensione verso modelli di consumo più equilibrati e sostenibili, il design concentra sempre di più l’attenzione sulla relazione tra l’oggetto e chi lo utilizza, tra lo spazio e chi lo abita. 

Inserita nel tessuto culturale veneziano, tra la vivace Mostra Internazionale del Cinema, la Biennale Architettura con il suo sguardo rivolto all’ecosostenibilità e la città stessa, splendida nella sua fragile precarietà, la Venice Design Biennial si configura come un esercizio di equilibrio. Non invita a fuggire dall’instabilità che ci circonda, ma a riconoscerla, abbracciarla e trasformarla in un’occasione di conoscenza e consapevolezza. 

Collectible. Installation view. Ph. Clelia Cadamuro
Collectible. Installation view. Ph. Clelia Cadamuro

Venice Design Biennial, tra memoria e innovazione 

La collettiva Extinction / Salvation, nucleo centrale dell’itinerario, si articola tra due luoghi complementari: SPARC*, ospitato in un appartamento veneziano dal sapore tradizionale, e SPUMA, fulcro industriale e versatile della Giudecca. Qui, la mostra Collectible si colloca sulla sottile frontiera tra design e arte contemporanea, con un respiro internazionale marcato da sensibilità decoloniali. Le eredità del passato si intrecciano con materiali ultracontemporanei, dando forma a un dialogo che guarda al futuro e reinterpreta pratiche arcaiche come possibili vie di salvezza. L’opera Phantom Ornament di Selma Alihodžić (1985, Basilea) ne è un esempio emblematico: un omaggio all’industria tessile della Svizzera orientale, in cui una tela di materiale raro e prezioso viene perforata con la precisione algoritmica di una storica macchina da ricamo Swiss Sauer. Una tecnica prossima alla scomparsa si rigenera qui attraverso suono e forma, in un processo di continua trasformazione. SPARC* propone invece un’allegoria della precarietà, evocata da una mostra di vetro di artisti internazionali. L’appartamento, allestito come un cantiere e avvolto in teli di plastica, diventa scenario di una raccolta di opere in vetro sospese tra calore e freddezza, materia e natura. In Where The Wild Natives Grow Ruth Allen (1969, Nuova Zelanda) combina la forza e la nitidezza dell’acciaio con la fluidità femminile del vetro: vasi spettrali che sembrano germogliare dalle pareti diventano sostegni per fiori e rami, in un’unione romantica e idillica. 

Dal progetto alla quotidianità: le case di Scarpa, Sottsass e Pastor 

La Venice Design Biennial porta il dialogo tra estinzione e salvezza anche nel prezioso programma di visite dedicate ad alcune dimore private del centro storico di Venezia, che per la prima volta aprono le loro porte al pubblico. Gli spazi, progettati da maestri del Novecento come Carlo Scarpa, Ettore Sottsass e Valeriano Pastor, vengono raccontati direttamente da chi oggi li abita e li custodisce, offrendo così una prospettiva intima e vissuta. 

Queste case rappresentano non soltanto straordinari esempi di architettura e design, ma anche un modo di concepire la vita quotidiana in dialogo con l’innovazione e la bellezza, pur nelle condizioni di fragilità tipiche della città lagunare. L’esperienza diventa dunque un’immersione nel pensiero visionario di alcuni tra i più grandi architetti e designer del secolo scorso, e insieme una riflessione su come la loro eredità possa continuare a essere fonte di salvezza estetica e culturale nel presente.

Valeria Radkevych 
 
Venezia // fino al 2 novembre 
Venice Design Biennial 
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Artribune

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