A Vienna il miglior Musetti, ora punta Shelton per blindare le Atp Finals. Sinner imbattibile per gli azzurri, ma bravo Cobolli

  • Postato il 24 ottobre 2025
  • Tennis
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un altro passo. Piccolo quanto importante. La direzione è sempre la stessa: Torino, Atp Finals. Lorenzo Musetti prosegue il suo cammino nell’Atp 500 di Vienna, raggiunge i quarti, supera Thomas Etcheverry per 6-3 6-4. Dopo l’ottimo esordio contro Hamad Medjedovic, l’azzurro prende una nuova boccata d’ossigeno con una prestazione da incorniciare, rispondendo ancora alla vittoria di Felix Auger-Aliassime a Basilea (tra i due ci sono sempre 380 punti), e adesso può anche pensare di puntare Ben Shelton.

Lo statunitense è sesto nella Race, con 200 punti di vantaggio sul carrarino (3.770 a 3.575 punti), ma è stato eliminato precocemente nel torneo svizzero, dando anche segnali poco incoraggianti sulla sua condizione dopo l’infortunio alla spalla patito allo US Open. In mezzo a loro ci sarebbe anche Alex De Minaur, ma l’australiano è in uno stato di forma decisamente superiore. Ed è proprio per questo motivo che, alla luce dei risultati nei due tornei, Shelton per Musetti rappresenta ora un punto di riferimento importante: un avversario lontano dal top della forma e relativamente vicino in classifica.

Solido, convincente, senza particolari affanni. Quello contro Etcheverry è stato un Musetti voglioso di non correre il benché minimo rischio. Capace di disegnare tennis e di applicare quella concretezza che il momento della stagione richiede. L’azzurro è stato bravo a strappare il servizio all’argentino in apertura di entrambi i set, indirizzando subito nel modo giusto l’inerzia della sfida per poi controllare i tentativi di rientro del rivale. Anche nei momenti delicati Musetti non ha tremato, come per esempio nel 4-3 a suo favore nel secondo parziale, quando ha dovuto annullare due palle del contro-break. Una chance di recupero che il carrarino ha chiuso con grande autorità e pazienza, tra un vincente e un ace. Doti che saranno utili anche nei quarti contro Corentin Moutet, vittorioso contro Daniil Medvedev. Il francese è meno regolare rispetto al russo ma anche molto più estroso e imprevedibile.

La vittoria di Musetti ha fatto calare il sipario su una giornata viennese a forti tinte tricolori, dove a spiccare è stato il derby tra Jannik Sinner e Flavio Cobolli. E il numero due del mondo si è confermato imbattibile per i connazionali: 17 successi su 17 incontri nel circuito maggiore. Se l’esito è stato quello solito, meno consueto si è rivelato l’andamento. Il romano ha infatti dato del filo da torcere all’altoatesino, costringendo Sinner a un secondo set spettacolare e a una battaglia di un’ora e 47 minuti. Cobolli ha rifiutato il ruolo di vittima sacrificale per indossare i panni del protagonista, anche se alla fine perdente. L’ennesima dimostrazione dei miglioramenti raggiunti in questa stagione. Per Sinner invece è stato un gran bel test, buono per preparare al meglio il prossimo step: Aleksandr Bublik. L’unico giocatore, insieme ad Alcaraz, ad averlo battuto in questo 2025 (ritiro di Shanghai escluso).

A Vienna gli italiani ai quarti di finale sono tre: il terzo è quello che ha dato le emozioni più forti. Per la partita in sé e per il suo significato. Dopo gli ennesimi fastidi fisici, i momenti difficili, la sfiducia, Matteo Berrettini torna nella sua migliore versione, quella che lotta punto su punto per oltre tre ore di gioco contro Cameron Norrie. Quella che spreca un match point nel secondo set eppure trova lo stesso la forza per vincere al terzo: 7-6 6-7 6-4. Erano sei mesi che il romano non vinceva due match di fila. Adesso il quarto di finale contro De Minaur da giocare senza pressione. Comunque andrà a finire infatti il segnale giunto dalla capitale austriaca è arrivato forte e chiaro, e non potrebbe essere più positivo.

Infine Matteo Arnaldi e Luciano Darderi, entrambi fuori dal torneo. Il primo lascia Vienna con discrete indicazioni dopo la sconfitta contro Alexander Zverev. Arnaldi lotta ma senza mai mettere realmente in difficoltà il tedesco, ancora una volta troppo più solido, troppo più forte. Resta la vittoria Aleksandar Kovacevic al primo turno. Poco da dire invece su Darderi. L’italo-argentino è stato subito sconfitto da Brandon Nakashima senza sussulti. Solo un po’ di lotta nel secondo set chiuso 7-5 dallo statunitense. Un dato su tutti poi evidenzia la sua partita sottotono: zero palle break create.

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