Il torneo di tennis più tradizionalista della Storia sta cedendo il passo alla tecnologia più avanzata. Dal 30 giugno scorso, nell'omonimo quartiere londinese di Wimbledon, le star della racchetta si stanno sfidando non solo sull'erba più celebre dello sport, ma anche all'interno di un'arena dove dati, algoritmi e sensori digitali hanno ormai un ruolo sempre più centrale.
La novità più grande è che per la prima volta nella sua storia ultracentenaria il torneo dirà addio ai giudici di linea in carne e ossa, sostituiti da un sistema automatizzato basato sull'intelligenza artificiale e sul celebre "hawk-eye", occhio di falco. Non solo: a bordo campo arrivano chatbot che dialogano con gli spettatori in tempo reale, app predittive e sensori invisibili.. Niente giudici. Da questa edizione, "The Championships" diventa il terzo torneo del Grande Slam a eliminare completamente i giudici di linea, figure iconiche note per i loro "out!" urlati e per l'impeccabile eleganza. Al loro posto viene utilizzato il cosiddetto ELC Live (Electronic Line Calling Live), una rete di telecamere ad altissima precisione disposte intorno al campo, in grado di tracciare il movimento della palla con un margine d'errore inferiore al millimetro. Il sistema ricostruisce in tempo reale la traiettoria tridimensionale della sfera e stabilisce se ha toccato o meno le linee bianche, attribuendo il punto in una frazione di secondo. Questa svolta – introdotta dall'ATP in quasi tutti i tornei in calendario, salvo alcuni tra quelli che si svolgono su terra rossa (dove la pallina lascia un segno visibile) – elimina anche la possibilità per i giocatori di contestare una decisione arbitrale: l'intelligenza artificiale decide in modo definitivo e istantaneo, una novità che, se da un lato ha aumentato l'efficienza del gioco, dall'altro ha tolto un pizzico di teatralità e tensione al momento della verifica. Per ora resta al proprio posto il giudice di sedia (l'arbitro dell'incontro), ma anche questa figura in futuro potrebbe presto diventare superflua.. Chat con IA. Un'altra innovazione invisibile, ma fondamentale, è rappresentata dai sensori piezoelettrici integrati nella rete di gioco, in grado di captare il minimo contatto della palla col nastro, segnalando con un "bip" l'eventuale necessità di ripetere la battuta. Ma le novità non riguardano solo il campo: tra una volée e un ace, gli spettatori potranno consultare Match Chat, un assistente virtuale basato su IA integrato nell'app ufficiale del torneo.
Sviluppato dalla IBM, il chatbot è allenato sul linguaggio tecnico del tennis e sullo stile editoriale di Wimbledon, così da fornire risposte dettagliate e statistiche accessibili. Basta chiedere "chi ha ottenuto più break point?" o "chi sta servendo meglio?" per dialogare con l'IA in tempo reale. Match Chat analizza costantemente i dati della partita – percentuali di prime palle, errori non forzati, tempi di gioco – e li traduce in informazioni subito disponibili e sempre aggiornate. L'obiettivo è offrire a ogni tifoso, anche a quelli meno esperti, un'esperienza immersiva e interattiva.. Aggiornamenti top e flop. Sull'app di Wimbledon è presente anche Likelihood to Win, un algoritmo predittivo che stabilisce le probabilità di vittoria dei giocatori, calcolate sulla base di statistiche pre-match e aggiornate "live" con i dati raccolti durante il gioco, punto dopo punto. Se nel corso di un'ipotetica finale Sinner dovesse avere il 62% di possibilità di battere Alcaraz, quel numero cambierà col progredire dei game, offrendo un'analisi dinamica e avvincente.
Tutto bellissimo dunque? Non proprio. A non convincere, per esempio, sono stati alcuni esperimenti, già accantonati dagli organizzatori. Il primo era legato alle telecronache generate dall'IA, testato nel 2023 è subito cancellato per via della eccessiva freddezza emotiva della voce digitale. Inoltre, anche la funzione Catch Me Up, spesso imprecisa, è stata rimossa. Consisteva in un riassunto destinato a chi iniziava a seguire un match già iniziato, ma, anche in questo caso, c'è ancora molto da lavorare. La direzione, però, è chiara: tra tradizione e innovazione, Wimbledon si conferma sempre all'avanguardia..