AAA cercasi anti Sinner e Alcaraz disperatamente: anche Fritz stecca a Washington. Medvedev, crisi infinita

  • Postato il 26 luglio 2025
  • Di Virgilio.it
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Sinner e Alcaraz o Alcaraz e Sinner, poi (praticamente) il vuoto. Perché nessun rivale della nuova coppia d’oro del tennis mondiale sembra riuscire a stare al passo con i primi due giocatori al mondo. E ogni occasione è buona per dimostrarlo: se Zverev ormai da tempo ha fatto capire di essere entrato un po’ nel limbo, adesso tocca a Taylor Fritz cominciare a fare i conti con la “pressione” del dover dimostrare di essere realmente il terzo incomodo. Mentre su Daniil Medvedev ormai si sprecano titoloni da troppo tempo: il russo è sempre nella sua spirale di discontinuità, e da quella sembra non riuscire più a riemergere.

Fritz s’illude troppo presto, poi crolla con Davidovich-Fokina

I risultati del Mubadal Citi DC Open di Washington stanno lì a ribadirlo senza troppi fronzoli. Fritz, testa di serie numero 1 del torneo, aveva una grossa opportunità per avvicinare la numero 3 di Zverev e fare un deciso passo avanti nella Race to Turin, dove al momento non può dormire sonni troppi tranquilli (è settimo, ma con de Minaur primo degli esclusi distante appena 300 punti).

Insomma, la tavola sembrava apparecchiata per riuscire a sfruttare le tante defezioni in giro per i tornei nordamericani dell’estate sul cemento, e invece nel quarto di finale contro Davidovich-Fokina è arrivata una sconfitta piuttosto inattesa, con lo spagnolo che s’è imposto per 7-6 3-6 7-5 dopo quasi tre ore di partita. Un match che Fritz è sembrato avere in mano a più riprese, ma che ha letteralmente buttato alle ortiche vanificando un break di vantaggio nel primo set (costretto poi a rimontare in un game chilometrico da 18 punti dopo due break subiti, cedendo comunque al tiebreak), poi prendendo il comando nel secondo set (non prima di aver annullato 4 palle break) e poi buttandosi via nel terzo, avanti 4-1 ma incredibilmente ribaltato da un filotto di 6 game a 1 vinti dallo spagnolo.

Per Fritz è una battuta d’arresto importante: sul cemento l’americano punta deliberatamente a ripetere quanto fatto lo scorso anno, quando si fermò in finale agli US Open soltanto di fronte a Sinner. Ma il primo step di crescita (anche le ranking) è miseramente fallito.

Medvedev, altro harakiri pesante: Moutet ringrazia

Chi da tempo non è più un’insidia reale per i big della racchetta è Daniil Medvedev, che a Washington avrebbe potuto sfruttare un tabellone favorevole per riprendere quota, ma che contro il francese Corentin Moutet (per la prima volta entrato nella top 50) ha perso una partita nel modo più rocambolesco possibile.

Dopo aver dominato 6-1 il primo set, il russo ha ceduto per 6-4 in entrambi i restanti parziali. Grida vendetta soprattutto il terzo: Medvedev s’è ritrovato a collezionare palle break a ripetizione, ma Moutet è sempre riuscito a risalire, complici anche diversi gratuiti dell’ex numero 1 del mondo.

La sospensione per maltempo ha favorito il francese, che al ritorno in campo ha piazzato il break risultato poi decisivo ai fini del risultato finale, chiudendo la pratica al terzo match point. Insomma, dopo Bonzi, che l’aveva eliminato al debutto a Wimbledon, un altro francese ha fatto la festa al povero Daniil, sempre più lontano dalla top 10 e attualmente fuori dalle ATP Nitto Finals a oltre 700 punti di distanza dall’ottava posizione occupata da Shelton.

Shelton e de Minaur avanzano senza problemi

Ecco, almeno Shelton il suo l’ha fatto: 7-6 6-4 a Tiafoe, che aveva battuto uno stanchissimo Cobolli nel turno precedente, e opportunità ghiotta per incassare i 500 punti del torneo e rafforzare la propria posizione tanto nella Race, quanto nel ranking generale (lunedì sarà al best alla 7, comunque vadano le cose).

Sarà proprio Moutet l’avversario dell’ultimo statunitense rimasto in gioco (erano 4 nei quarti), poiché l’altro semifinalista è Alex de Minaur, che ha battuto Brandon Nakashima con un doppio 6-4 e che affronterà Davidovich-Fokina.

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Virgilio.it

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