Acque agitate nei partiti dopo le urne della Toscana. Turbolenze a destra e sinistra. Torna lo scontro Renzi-Conte e riscoppia il caso Zaia

  • Postato il 15 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Acque agitate nei partiti. Turbolenze bipartisan: torna il vecchio scontro Renzi-Conte nel campo largo, in Campania è ripartito lo scontro Schlein-De Luca. Sull’altra sponda è riscoppiato il caso Zaia (“Per qualcuno sono un problema”), non si attenuano le frizioni tra Salvini e Tajani dopo le accuse leghiste maturate dopo il voto del Parlamento europeo che ha salvato Ilaria Salis (AVS) dal processo. Duro il leader di Forza Italia: ”Non accettiamo insulti e calunnie. Nel nostro partito non c’è nessuno che tradisce”.

Fratelli d’Italia commissariata a Napoli per decisione di Giorgia Meloni che ha nominato commissario il senatore Sergio  Rastrelli, 59 anni, avvocato cassazionista. E tanto per restare in Campania corre voce che Arianna Meloni, capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, stia facendo pressioni su Gennaro Sangiuliano – attualmente corrispondente Rai da Parigi nonché reduce dal “Boccia gate” – affinché accetti di fare il candidato capolista di Fdi appunto in Campania alle prossime regionali. L’Usigrai, il potente sindacato Rai, ha già avvertito: ”La Rai non è un tram, siamo contro le porte girevoli, semmai l’ex ministro prenda un periodo di aspettativa”.

I guai del centrosinistra

Dipendono dai riflessi delle Regionali in Toscana dove il “campo largo è ancora in costruzione” (analisi di SWG sui flussi elettorali). In sintesi: il 10% degli elettori di Forza Italia ha scelto Eugenio Giani, vincitore con il 53,97% (il solo Pd ha realizzato il 34,53%). Il Governatore è risultato più forte degli alleati che volevano rottamarlo, più forte delle resistenze della segreteria del Pd Elly Schlein che per settimane ha coltivato l’idea di sostituirlo con una figura riconducibile alla maggioranza del partito.

Anche i Cinquestelle erano perplessi. Morale: il M5S è precipitato al 4,35%, Renzi ha battuto Conte nel derby del campo largo. La sua “Casa riformista” ha fatto un ottimo esordio nella lista del presidente Giani totalizzando un 8,86%, risultando così la seconda forza della coalizione. Di più: Renzi costringe Elly Schlein a guardare verso il centro. Crescono i mal di pancia nel M5S: il 7% di ex Grillini ha scelto “Toscana rossa” di Antonella Bondu, la grossa sorpresa di questa tornata; la lista ad un passo dal 5%. Ora la Campania risulta decisiva per arginare le turbolenze.

Le fibrillazioni nel centrodestra

Le ultime tre Regionali di novembre (Campania, Puglia, Veneto) stanno creando nuove tensioni. È mancato l’effetto Vannacci in Toscana e la Lega è clamorosamente sprofondata al 4,3%. Era al 21% nel 2020. Persi 17 punti. Un tonfo destinato a lasciare un segno profondo. Sono in pochi nel Carroccio a essere solidali con il Generale Vannacci, dominus della campagna elettorale e della composizione delle liste. A lui è imputata la percentuale flop. Soprattutto i dirigenti della vecchia guardia manifestano i maggiori malumori, in testa il segretario lombardo Massimiliano Romeo. Si è prontamente aggregato il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari che ha parlato di “errori da non ripetere”.

Altra grana: l’irritazione di Luca Zaia che non ha affatto gradito il veto prima sulla sua lista e poi sul suo nome nel simbolo del Carroccio; veto quest’ultimo posto soprattutto da Fratelli d’Italia per scongiurare una impennata di consensi in una regione dove il partito della Meloni è diventato primo partito alle politiche e alle Europee. Zaia ha rifilato una frase sibillina: ”Se sono un problema, vedrò di renderlo reale. Cercherò di organizzarmi in maniera tale da rappresentare fino in fondo i veneti”. Ne vedremo delle belle.

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Blitz

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