Addio a Giorgio Armani, re anche nello sport: l’epopea della sua Olimpia, ha fatto rinascere la Milano del basket
- Postato il 4 settembre 2025
- Sport News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Stilista e imprenditore gentile. Simbolo di eleganza ed esportatore del Made in Italy nel mondo, Giorgio Armani ha lasciato il segno anche nel mondo dello sport. Proprietario dell’Olimpia Milano dal 2008, l’aveva salvata dal rischio fallimento quattro anni prima. Riportandola in alto. Tanti soldi investiti, senza mai farsi nemici. Vincente in Italia, incompiuta in Europa. Animo buono e umano, artefice di un successo che ha riavvicinato la città di Milano (e non solo) alla pallacanestro. Con idee, passione e grandi colpi sul mercato. “Il basket è lo sport di squadra che preferisco. Era lo sport di famiglia e l’ho sempre seguito da appassionato e tifoso”, aveva dichiarato. “L’Italia è e resterà un paese calcistico: nessuno sport più del calcio fa presa sul nostro immaginario collettivo. Penso però che il basket potrebbe ritagliarsi una ribalta più significativa: è uno sport dinamico, di grande impatto visivo, nobile”. Diciassette anni e quindici trofei: così il Re della moda ha riportato l’Olimpia ai vertici del basket italiano.
Da main sponsor a proprietario: la scalata di Armani nel mondo Olimpia
In caduta libera nel 2004, l’Olimpia Milano è stata salvata (anche) da Giorgio Armani. Con il Marchio “Armani Jeans” inizia una nuova era e un rinnovato dominio. Nel 2008 Armani rileva il club al 100% (con la Giorgio Armani spa) e diventa il nuovo proprietario. Il bianco e il rosso diventano la sua passione e una sfida da accogliere. Con una lenta – ma costante – rinascita, l’Olimpia Milano tornare a vincere grazie a lui. Il primo successo arriva nel 2014: un tricolore cucito sul petto sotto la guida di coach Luca Banchi e dei protagonisti (in campo) Alessandro Gentile, Nicolò Melli e Keith Langford. Da quel momento, l’era Armani non si ferma più.
I successi dell’Olimpia nell’era Armani
È un susseguirsi di trofei: dopo lo scudetto del 2014 ne arrivano altri 5 (l’ultimo nel 2024), insieme a 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane. Nel suo impegno quasi ventennale, Armani cerca di alzare l’asticella cercando il colpo grosso anche in Europa. Un tentativo andato a vuoto e sfiorato in un’occasione: il raggiungimento delle Final Four di Eurolega nel 2021 – dopo un lungo digiuno – sono indubbiamente il momento più alto della sua proprietà. Dominante in Italia e anche sul mercato: con lui i grandi colpi internazionali (Sergio Rodríguez e Nikola Mirotić su tutti) non sono più un sogno. Ma una realtà percorribile, merito ovviamente di investimenti che tanto si allontanano dagli standard della Serie A italiana e che di fatto hanno reso l’Olimpia una società egemone. Ben riconoscibile e rispettata.
Stilista e imprenditore anche nello sport
Non solo pallacanestro. Armani ha portato la sua anima creativa (e imprenditoriale) anche nel mondo del calcio: prima ha ideato la divisa sociale del “suo” Piacenza, poi ha regalato un nuovo volto alle maglie del Chelsea e della Nazionale di calcio inglese. E con il marchio sportivo EA7 ha vestito la Nazionale italiana per i Giochi Olimpici di Londra. “È un concentrato di valori positivi, spirito di squadra in primis, che trovo oggi di particolare rilievo. In campo? Mi vedrei come un play, del resto mi è sempre piaciuto creare nella mia vita”: diceva Armani del basket. Non è mai stato il suo core business, ma la dedizione e le promesse (mantenute) non sono mai state messe in discussione. Parlava così di due mondi apparentemente distanti come la moda e la pallacanestro: “Il basket è uno sport di squadra organizzato, veloce, moderno e divertente, dove tutto può cambiare fino alla fine. Come nel mio lavoro”. Da oggi la prima fila del Forum perde un tifoso. L’Olimpia il suo proprietario, e il basket italiano una vera anima sportiva.
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