Addio contanti: entro il 2029 arriva l’euro digitale. Ecco cosa succede

  • Postato il 31 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Addio portafoglio. L’euro digitale non è più un’ipotesi accademica. Dopo anni di studi la Banca centrale europea ha annunciato il via della fase operativa del progetto che porterà, se tutto andrà secondo i piani, alla prima emissione ufficiale entro il 2029. Si passerà dal contante fisico al contante digitale, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura monetaria europea autonoma indipendente dai giganti americani dei pagamenti. Oggi i due terzi dei pagamenti digitali avviene su Visa, Mastercard o PayPal per quelli online. La presidente della Bce Christine Lagarde lo ha definito “il contante digitale degli europei”.

Cos’è l’euro digitale e le sue caratteristiche

L’euro digitale sarà una forma elettronica del contante, emessa direttamente dalla Banca centrale europea. È una moneta pubblica quindi, non privata, garantita dallo Stato e con valore identico a quello dell’euro tradizionale. Si tratta, in sostanza, di denaro della banca centrale in formato digitale, destinato a convivere con il contante, non a sostituirlo. Ogni cittadino dell’Eurozona potrà detenere un “credito” diretto verso la BCE, senza passare per il sistema bancario commerciale. Questo è l’aspetto più rivoluzionario: l’euro digitale non è un semplice “mezzo di pagamento elettronico”, ma una nuova forma di moneta sovrana, accessibile a tutti. Sarà gratuito (i pagamenti saranno gratis per i consumatori), accessibile (tutti i residenti nell’Eurozona potranno utilizzarlo), riservato (privacy garantita) e sicuro e inclusivo (sarà progettato per tutelare i dati personali e favorire l’accesso anche a chi oggi è escluso dai circuiti bancari tradizionali).

Come funzionerà l’euro digitale

Per usare l’euro digitale sarà necessario aprire un portafoglio elettronico, o wallet, presso la propria banca o un intermediario autorizzato, per esempio le Poste.
Il funzionamento è semplice: se oggi si prelevano 100 euro in contanti da un Bancomat, in futuro si potrà scegliere di convertirli in euro digitali, che verranno accreditati sul proprio portafoglio virtuale. Da quel momento sarà possibile effettuare pagamenti con gli euro digitali nei negozi (con smartphone o carta dedicata), online (sulle piattaforme digitali e di e-commerce), tra privati. Si potrà pagare il caffè, l’hotel, la cena a domicilio, ma anche la babysitter e l’idraulico.   È prevista anche una funzionalità offline, per consentire pagamenti sicuri anche senza connessione internet. Quindi si potrà usare ovunque, anche dove non c’è rete.

In cosa l’euro digitale è diverso da carte di credito e criptovalute

Ma non è già così con carte e app? No, le carte di credito o i pagamenti digitali tradizionali si basano su moneta bancaria privata, cioè denaro creato dalle banche commerciali. Quando si paga con la carta, si trasferisce un credito verso la propria banca, non verso la BCE. Con l’euro digitale, invece, ogni transazione rappresenterà un trasferimento diretto di moneta della banca centrale. In pratica, sarà come consegnare una banconota, ma in forma elettronica. E non va confuso neanche con una criptovaluta: l’euro digitale non sarà volatile, non avrà un prezzo di mercato, non dipenderà da blockchain pubbliche e non sarà emesso da soggetti privati. È moneta legale, garantita dalla BCE.

Il percorso dell’euro digitale: tutte le tappe fino al 2029

Dopo la fase preparatoria la BCE ha dato il via allo sviluppo tecnico dell’infrastruttura.
I prossimi passaggi saranno decisivi. Nel 2026 l’Unione europea dovrà approvare il Regolamento sull’euro digitale; nel 2027 è previsto l’avvio di una fase pilota con le prime transazioni sperimentali e nel 2029 avverrà la prima emissione ufficiale e gli europei potranno iniziare a usare la nuova moneta digitale della BCE. Sfide per i prossimi passi? Le banche commerciali dovranno aggiornare i propri sistemi informatici, affrontare nuovi costi di adattamento e gestire il rischio di una riduzione dei depositi. Per evitare effetti destabilizzanti, la BCE sta studiando limiti al saldo massimo detenibile in euro digitali da ogni cittadino o impresa. Ci sono poi le questioni di privacy e sicurezza informatica per garantire che i dati dei cittadini restino riservati e che il sistema sia inattaccabile.

Autore
Panorama

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