Affidopoli a Pesaro, l’ex collaboratore di Ricci: “Cerca di lavarsi le mani di tutto, conosceva Esposto”. Il candidato dem: “Fango e falsità”

  • Postato il 5 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Massimiliano Santini rompe il silenzio. L’uomo al centro dell’inchiesta Affidopoli, che vede indagato il candidato alla Regione Marche Matteo Ricci avanti ai pm aveva fatto scena muta. Ora ha dato la sua versione in un colloquio con la Verità.

Secondo la procura Santini, scelto dall’ex sindaco come collaboratore per gestire social ed eventi, avrebbe ricevuto dalle associazioni a cui garantiva l’affidamento circa 100mila euro.

Finora l’ex fedelissimo di Ricci non aveva ancora parlato, ma oggi, dalle pagine del quotidiano, ammettendo di essere “annebbiato” e di essere sotto farmaci (“sto prendendo degli psicofarmaci”) a causa dell’ansia, racconta la sua verità. Tre, in particolare, gli aspetti su cui Santini si sofferma: l’utilizzo da parte dell’europarlamentare dem di una sua abitazione, finita anch’essa al centro dell’inchiesta, la “pressione” di Ricci per fare tutto e subito, anche in relazione agli eventi, e la conoscenza tra l’ex sindaco e Stefano Esposto, titolare di una delle associazioni culturali al centro dell’inchiesta. Una vicinanza che, finora, l’ex primo cittadino ha negato. Immediata la risposta di Ricci che bolla come “falsità”, con una nota in cui annuncia di volersi tutelare, anche legalmente.

Santini, assunto all’epoca dei fatti nello staff di Ricci per 28mila euro lordi l’anno, inizia il racconto della sua versione dall’affaire casa. Escludendo che Ricci possa aver ottenuto altro oltre al consenso elettorale contestato dalla procura, sottolinea: “Ha usufruito della mia casa”. Poi ritratta e chiede di non scrivere questa cosa “personale”. All’epoca, ricostruisce La Verità, Ricci aveva infatti dei problemi familiari e, secondo Santini, si appoggiò al collaboratore. O, meglio, in casa di lui. La stessa che, presumibilmente, secondo l’inchiesta, sarebbe stata comprata, almeno in parte, proprio con i soldi ottenuti facilitando gli appalti.

L’ex dello staff di Ricci, poi, racconta il presunto modus operandi del candidato dem che, secondo il suo fedelissimo, voleva tutto in velocità. “Mi trattava di me**a, bestemmiava in faccia a tutti. Nei lavori ti metteva pressione in maniera eclatante”. Insomma, Santini va all’attacco di Ricci. Non solo, l’ex fedelissimo, nel suo lungo colloquio con La Verità, solleva pure dubbi sul finanziamento delle attività elettorali di Ricci, di fatto sostenendo che la compagna del dem abbia avuto anche una parte di incasso in nero.

Santini, poi, mette in dubbio un altro dei capisaldi della “difesa” di Ricci, che ha dichiarato, di fatto, di non conoscere direttamente Esposto, presidente delle due associazioni sotto la lente che avrebbero incassato più di 500mila euro grazie agli affidi diretti del Comune marchigiano. Secondo Santini, Ricci conosce eccome Esposto. Come prova mostra delle foto scattate in occasioni speciali, come il Palio dei bracieri a Pesaro, che ritraggono sì Ricci con Esposto, ma anche molte altre persone coinvolte come l’ex sindaco e il presidente delle associazioni, nell’organizzazione degli eventi. “Lui conosceva benissimo Opera maestra (una delle due associazioni culturali coinvolte ndr) – spiega Santini- Anche perché quando gli veniva presentato un progetto o un preventivo c’era sempre il logo. Ricci ha anche firmato determine dove c’erano il nome di Esposto o della sua associazione”. “Cerca di lavarsi le mani di tutto”, attacca Santini che rivela anche di presunti giri in mountain bike insieme tra Ricci e Esposto.

Accuse che però il candidato dem alla presidenza della regione Marche, chiamata a votare a fine settembre, respinge al mittente, promettendo anzi di tutelarsi anche per vie legali. “In riferimento all’articolo del giornale La Verità su Massimiliano Santini di oggi 5 agosto, mi è dispiaciuto leggere che Santini stesso dice di assumere psicofarmaci, di essere annebbiato, di non avere ricordi chiari e di sentirsi già in galera. L’articolo è pieno di fango e falsità, per questo ho dato mandato ai miei avvocati di tutelare in tutte le sedi l’onorabilità della mia persona. Adesso basta”, si legge in una nota. Ricci rimarca di essere “estraneo alla vicenda” come già detto ai magistrati. “Si lasci lavorare in tranquillità la magistratura”, chiede. Per poi concludere: “Io o mi occupo dei problemi dei marchigiani e non ho tempo, né voglia, di farmi distrarre da chiacchiere di infimo ordine”.

Intanto, però, le dichiarazioni rilasciate da Santini smuovono il centrodestra che chiede cosa farà ora Conte. “Se, come ormai dicono tutti, l’appoggio del M5S a Matteo Ricci è la foglia con cui coprire la contropartita della candidatura di Roberto Fico in Campania, si può dire che dopo le dichiarazioni di Massimiliano Santini la foglia di Fico è caduta. Infatti, come riportato oggi in un’intervista all’ex collaboratore di Ricci a ‘La Verità’ il sindaco di Pesaro sapeva ogni cosa del sistema di affari e di soldi che giravano attorno agli affidamenti dei lavori e degli appalti a Pesaro”, attacca capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, sottolineando che l’intervista “smonta pezzo per pezzo la ricostruzione autoassolutoria che Ricci aveva propinato in giro, anche davanti ai giudici”. “Che farà ora l’Avvocato del Pd Giuseppe Conte? Chiuderà gli occhi e le orecchie o per provare a salvare la faccia davanti ai suoi sempre meno elettori chiederà conto a Ricci di queste bugie?”, conclude.

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Il Fatto Quotidiano

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