Affitti universitari: quanto costa una stanza in Italia da Milano a Reggio Calabria
- Postato il 12 settembre 2025
- Di Panorama
- 2 Visualizzazioni


La stanza singola è ormai un must per gli universitari in Italia. Gli studenti la preferiscono alle doppie, sempre meno richieste, tanto che in molte città rischiano di scomparire dal mercato degli affitti. Ma questo desiderio si paga caro: Milano e Roma restano le città più proibitive: 700 euro al mese nel capoluogo lombardo, 600 euro nella capitale. Eppure, dopo anni di aumenti costanti, il mercato sembra aver raggiunto il tetto massimo: la corsa dei prezzi si è fermata, anche se restano forti le differenze territoriali tra Nord, Centro e Sud.
Quanto costa una stanza singola al Nord, al Centro e al Sud
Il report di SoloAffitti sul mercato delle locazioni universitarie per studenti parla chiaro: al Nord si spende di più. Milano continua a dettare i trend nazionali. Qui una singola oscilla tra i 650 e i 700 euro, con lievi segnali di contrazione. Bologna si ferma poco sotto: oltre 630 euro. Più accessibili Torino, Trieste e Genova, dove i prezzi si muovono tra i 300 e i 400 euro, con picchi fino a 450-500 per soluzioni in zone strategiche o più di qualità. Nelle città universitarie di media grandezza, come Padova, Brescia e Trento, servono tra i 400 e i 500 euro, con casi in cui si arriva a 600 per stanze con bagno privato. Spostandosi nel Centro la città più cara resta Roma, con canoni medi intorno ai 600 euro. Firenze e Pisa oscillano invece sui 300-350 euro, con punte di 450 per le stanze con bagno privato. Più contenuti i prezzi a Siena, Ferrara, Perugia e Teramo, dove si può trovare una singola anche a 200-250 euro. Al Sud gli affitti restano i più bassi del Paese, ma non mancano differenze. Napoli si conferma la più costosa, con prezzi di affitto tra 250 e 500 euro. Bari si muove tra i 250 e i 350 euro, Palermo tra i 250 e i 350 con rare eccezioni oltre i 400. A Catania, le singole costano tra 250 e 270 euro. A Catanzaro i prezzi restano tra i 200 e i 250, mentre a Reggio Calabria si scende addirittura a 140-180 euro e qui si può affittare un monolocale a circa 350 euro.
Come scelgono gli studenti universitari la casa da affittare: vicinanza, trasporti e sicurezza
Il prezzo è decisivo, ma non basta a orientare la scelta. Secondo l’indagine gli studenti universitari guardano prima di tutto alla vicinanza all’ateneo: più l’alloggio è vicino alle facoltà e alle zone per il divertimento serale, più cresce la disponibilità a spendere. Segue la presenza dei mezzi pubblici: a Milano domina la metropolitana, a Roma si accetta indifferentemente bus o metro, mentre nelle città medie come Padova o Macerata bici e spostamenti a piedi restano la regola. Gli studenti per scegliere guardano poi le condizioni dell’immobile (spazi, aria condizionata, arredi nuovi) e la questione sicurezza, che è determinante nella scelta. Guardando ai comportamenti degli studenti emerge anche la “poca autonomia”. È vero che l’affitto viene pagato nella stragrande maggioranza dei casi dai genitori, ma sono sempre loro, mamme e papà, a gestire quasi sempre contrattazioni e contatti con i padroni di casa, anche a distanza.
Il futuro del mercato degli affitti universitari, con l’incognita per il semestre aperto di Medicina
Dopo anni di rincari, i prezzi sembrano aver raggiunto una soglia oltre la quale il mercato fatica a spingersi. Al Nord, in particolare, prevale l’idea di stabilità: Milano resta l’eccezione che anticipa i trend, ma la lieve contrazione dei canoni potrebbe segnalare una fase di assestamento. Diverso il caso di città come Trento, Modena o Brescia, dove negli ultimi dodici mesi si sono registrati aumenti record, superiori al 30-40%. Nel Centro Italia il rischio è che la pressione su Roma e Firenze diventi strutturale, complice la scarsità di offerta di qualità. Un’incognita nuova per il 2025 è poi il “semestre aperto” di Medicina, che ha causato un incremento della domanda di contratti brevi, di soli sei mesi, con possibili proroghe.