Aggressione ed estorsione a Serra, resta in carcere solo Vallelunga

  • Postato il 22 maggio 2025
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Aggressione ed estorsione a Serra, resta in carcere solo Vallelunga

Tribunale e Procura di Vibo.JPG

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L’esito degli interrogatori di garanzia per i giovani accusati dei fatti della notte dell’epifania a Serra San Bruno: due sono tornati liberi, tre con obbligo di dimora, uno ai domiciliari e Vallelunga in carcere con le accuse più gravi: aggressione ed estorsione


SERRA SAN BRUNO – Hanno risposto tutti al gip Francesca Loffredo e alla fine solo uno, considerato il principale indagato, Bruno Vallelunga, è rimasto in carcere, altri sono invece andati ai domiciliari, altri hanno beneficiato di una misura alternativa e altri ancora rimessi in libertà; sono le decisioni assunte dal magistrato a seguito dell’interrogatorio di garanzia che ha visto comparire i 7 giovani di Serra San Bruno e Spadola accusati a vario titolo di lesioni per via dell’aggressione a tre persone che erano nello staff di una festa privata ed estorsione relativamente ai fatti avvenuti la notte dell’epifania nella Città della Certosa.

LE DECISIONI SUGLI INDAGATI DI SERRA E SPADOLA

Tornano in libertà i fratelli Nazzareno e Marco Randò, entrambi di Spadola, difesi dagli avvocati Guglielmo Lentini e Antonio Galati in quanto a parere del giudice non sussistono più i presupposti per la custodia in carcere, né per misure alternative, ritenendo la loro posizione marginale o non sufficientemente delineata al momento.

Scarcerazione ma con obbligo di dimora invece per Domenico Mazza, che potrà restare a Catanzaro, per frequentare l’università, Antonio Crispo e Giuseppe Tassone, tutti di Serra (i primi due difesi dall’avvocato Vito Michele Regio, mentre il terzo da Antonino Napoli).

Beneficerà del regime degli arresti domiciliari, poi, l’altro Nazzareno Randò (20 anni) difeso sempre dagli avvocati Lentini e Galati in virtù della permanenza di un quadro indiziario più grave o un rischio cautelare maggiore rispetto agli altri.

ESTORSIONE E AGGRESSIONE: VALLELUNGA RESTA IN CARCERE

Resta, infine, in carcere solo Bruno Vallelunga, ritenuto dalla Procura e dal gip il vertice del gruppo. Difeso dall’avvocato Ilario Cosimo Tripodi, su di lui pesano le accuse più gravi, tra cui estorsione aggravata, violenza di gruppo, minacce gravi, lesioni personali. Tra gli elementi che hanno avuto un ruolo rilevante ai fini della decisione del gip c’è anche il presunto tentativo di transazione in quanto, secondo le indagini, la famiglia avrebbe offerto fino a 50mila euro a una delle vittime per indurla alla remissione della querela. Un fatto che per il gip dimostra “il rischio concreto di inquinamento probatorio” e ha giustificato il mantenimento della custodia in carcere.

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