“Al provino per fare il giudice ho detto ‘Amici di Maria fa cagare’, ero ancora fatto dopo la nottata con l’MD. Poi ho fatto volare il telefono contro il muro, gli sono piaciuto”: Fedez racconta la prima volta a X Factor

  • Postato il 22 ottobre 2025
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Si chiama L’acqua è più profonda di come sembra ed è un libro di Fedez. Lo pubblica Mondadori e ne anticipa ampie parti Repubblica. Paragrafi che vanno dall’infanzia e adolescenza del rapper (“ho collezionato esperienze, ho fatto conoscenze che mi hanno portato dove sono ora. Ma erano ambienti pericolosi. Se oggi sapessi che mio figlio esce e va a fare quello che facevo io, sarei molto preoccupato per la sua incolumità”) al caso Iovino (“Bisognerebbe giudicare le azioni, non se le facce con cui mi accompagno sono quelle giuste o quelle sbagliate…. Sono libero di uscire con chi voglio. Non mi sono mai macchiato di crimini, ma mi capita di frequentare persone che ne hanno commessi: dunque?… Se, per ipotesi, dei tizi della curva vanno a picchiare della gente, e Luca Lucci è ai domiciliari, cosa ne sa lui di cosa combinano queste persone? Luca Lucci non sapeva nulla di cosa facevano queste persone“).

E non manca – non poteva mancare – una parte su Chiara Ferragni e il divorzio, probabilmente quella più attesa, perché al pubblico piace sempre vedere l'”impero che cade” e rimestare tra le rovine. Eppure l’anticipazione che si trova su Repubblica non dice niente che non si fosse già intuito, da dichiarazioni dello stesso rapper: “Le nostre differenze emergevano come iceberg pronte a far affondare la nave. Faccio un esempio: durante il matrimonio ho subito, per osmosi, le frequentazioni di mia moglie. Avevo accettato passivamente di stare a quel tipo di pensiero lì, di accettare l’architetto superfancy di Milano, quello della moda iperinserito e un’altra serie di figure insopportabili. Una confezione bellissima. Ma dentro, per me, puzzavano tutti”.

La metafora della puzza, Fedez la usa anche quando parla di politica (“Poi, intendiamoci, fanno schifo tutti, la politica è quello che è, e la destra forse ha fatto più danni della sinistra (o se la pareggiano). Ma quando puzzi di merda quelli di sinistra si allontanano da te, invece quelli di destra, dato che alla puzza di merda ci sono abituati, riescono a continuare a rivolgerti la parola, non spariscono. E poi si sanno divertire molto di più degli altri. Sono oggettivamente più simpatici. E, per quanto siano delle merde, sono più pane al pane e vino al vino, se ti devono dire una cosa te la dicono, sono meno melliflui”).

Un’altra parte che colpisce è quella in cui Fedez parla della scoperta del cancro: “Perché proprio a me? È tutto ovattato, è tutto lentissimo, ma è anche velocissimo. Sei al tempo stesso scosso dall’adrenalina, ma anche anestetizzato. Tumore neuroendocrino del pancreas, per la precisione. È una forma molto rara, la stessa di Steve Jobs, notizia non molto rassicurante quando anche uno degli uomini più ricchi del pianeta, che aveva accesso alle migliori cure del mondo, non è sopravvissuto. Però essere riuscito a parlare subito con Gianluca Vialli mi ha aiutato. La sua serenità, la sua pacatezza, il suo essere sincero senza retorica mi hanno dato sollievo dopo quella notizia devastante”. Non manca un aneddoto sulla sua lunga esperienza da giudice di XFactor e in particolare il momento in cui è stato preso come giudice. Un momento che arrivava dopo una nottata a base di Mdma: “Alle dieci avevo appuntamento in Sony per parlare con la curatrice di X Factor, Eliana Guerra. Il problema è che mi sveglio ed ero ancora fatto, con le iridi completamente nere (come a Sanremo, ma non per via delle lenti a contatto), alteratissimo. In quel periodo la sede della Sony Music era in via Larga. Gli ascensori erano veramente piccoli e stretti, mentre saliamo per andare all’appuntamento il mio manager di allora, Franco Godi, mi guarda in faccia e mi dice: “Federico, ma che occhi neri che hai”. Era il provino per fare il quinto giudice in una puntata speciale, solo l’anno dopo sarei entrato nel cast fisso del programma. Arrivo, mi siedo, vedo Eliana Guerra, ed ero veramente teso: non volevo sembrare fatto. Per avere l’aria di un ragazzo intelligente, sagace, adatto al ruolo, la prima cosa che mi viene da fare è gridare: “Comunque Amici di Maria fa cagare”. Poteva finire tutto lì, invece quelli del programma accolgono con grande entusiasmo questa mia uscita. La situazione prende una piega positiva, solo che io non riesco a stare fermo. Avevo le mani esagitate, continuavo a far roteare il telefonino con un dito. L’ho fatto girare così velocemente che a un certo punto mi è volato via. È andato a sbattere contro il muro e si è sfasciato. Comunque, gli sono piaciuto”.

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Il Fatto Quotidiano

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