Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli

  • Postato il 9 ottobre 2025
  • Design
  • Di Artribune
  • 1 Visualizzazioni

Come ci raccontano i suoi scrittori, da Anna Maria Ortese a Domenico Rea e da Silvio Perrella a Elena Ferrante, Napoli è due città insieme: una si vede solo dal basso, al livello della strada, mentre l’altra si apprezza appieno dall’alto, da uno dei tanti belvedere e delle quasi infinite terrazze che permettono allo sguardo di perdersi verso il mare. È alla seconda, dislocata su diversi piani con una rete di scalinate e funicolari a collegarli tra loro, che si rivolge EDIT Napoli, la fiera dedicata al design editoriale (cioè pensato e “selezionato”, a metà strada tra la produzione in serie e il mondo collectible) lanciata nel 2019 da Emilia Petruccelli e Domitilla Dardi. In occasione della sua settima edizione, si decide quindi di uscire per la prima volta dal centro storico e di inerpicarsi tra i Quartieri Spagnoli e il Vomero.

edit napoli 2025 napoli verticalecampaign ph alessandra mustilli 3 Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli
EDIT Napoli 2025, Napoli verticale, campaign ph. Alessandra Mustilli

Il cuore di Edit Napoli: la Santissima, ex monastero vista mare

La novità principale è, infatti, un nuovo quartier generale dalle molte vite: la Santissima, un edificio nato tra Cinque e Seicento come monastero – la Santissima Trinità delle Monache, un convento tra i più grandi in Europa frequentato dalle fanciulle della Napoli bene –, convertito in ospedale militare e infine rimasto in stato di abbandono per tre decenni prima di rinascere come spazio polifunzionale per attività culturali e creative. Qui, sotto le volte affrescate e con il Vesuvio all’orizzonte, gli espositori italiani e internazionali esporranno i loro pezzi dal 10 al 12 ottobre, all’interno di un allestimento curato da Lemonot e tutto giocato sul contrasto tra superfici leggere e masse materiche più imponenti.

L’ispirazione viene dall’architettura portuale e dal mare, un elemento che ha giocato moltissimo anche nella scelta delle curatrici di mettersi alla ricerca di una location sopraelevata. “Volevamo finalmente far percepire a chi sarebbe venuto a EDIT, magari per la settima volta, il fatto che Napoli è una città portuale, e che la sua ricchezza culturale nasce proprio dall’interscambio tra culture e genti diverse”, racconta Domitilla Dardi. “Ci piaceva l’idea di sottolineare la presenza del mare come elemento liquido che connette territori distanti e avevamo voglia di muoverci verso una dimensione più internazionale”.

editnapoli25lasantissimaaltares 19ph alessandra mustilli Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli
Edit Napoli 25, LaSantissima, Ph Alessandra Mustilli

I Cult, progetti site specific ai Musei Nazionali del Vomero

Tra le proposte più attese ci sono, come ogni anno, i “Cult”, progetti speciali sganciati dalla dimensione fieristica ed esposti in luoghi nascosti o comunque di particolare fascino della città. A ospitarli saranno i tre spazi del neonato polo museale del Vomero, tutti curiosamente raggiungibili con le funicolari, un altro simbolo potente della verticalità di Napoli. Il più in alto, collegato con la Santissima dall’impianto di Montesanto, è Castel Sant’Elmo, la fortificazione medievale che domina Napoli e si dice permetta di ammirare i tramonti più spettacolari. Qui, sulla Piazza d’Armi, il designer di giocattoli Luca Boscardin metterà in scena i soggetti di Animal Factory, la collezione di animali-scultura stilizzati in tubo d’acciaio da lui disegnata per Magis, in un colorato parco giochi, mentre l’architetto messicano Diego Rivero Borrell presenterà la sua interpretazione della materia prima di Ranieri. rendendo omaggio alla vocazione originaria, cioè difensiva, del castello con una serie di “sentinelle” prospettiche.

magisanimalfactoryambientgroup01 Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli
Magis Animal Factory Ambient Group

Due architetti a confronto per Azucena

La seconda delle tre location, la Certosa di San Martino, anch’essa raggiungibile con la funicolare di Montesanto scendendo alla fermata Morghen, è amatissima dai napoletani che a Natale si affollano per vedere lo straordinario presepe Cuciniello conservato nel suo museo. Il refettorio accoglierà il ping-pong progettuale tra due architetti napoletani, Cetty Grammatica, nata all’ombra del Vesuvio ma ormai parigina d’adozione, e Giuliano Andrea Dell’Uva, basato sul catalogo di Azucena. L’idea alla base del confronto tra due visioni progettuali diverse è semplicissima, simile al format delle sfide tra cuochi: dare a entrambi gli stessi ingredienti, in questo caso i pezzi del catalogo del brand fondato da Luigi Caccia Dominioni, e il medesimo spazio di lavoro, una delle due metà speculari della stessa sala, e vedere come sapranno “cucinarli”.

fornace brionimouldsphmattia balsamini Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli
Fornace Brioni, moulds, ph Mattia Balsamini

Tappeti volanti e pattern radicali alla Certosa di San Martino

Nello stesso complesso, all’interno del Chiostro dei Procuratori, il designer spagnolo Álvaro Catalán de Ocón proporrà al pubblico una nuova versione del suo progetto più famoso, la PET Lamp ideata nel 2013 e realizzata dagli artigiani di diversi paesi intrecciando fibre di plastica riciclata secondo tecniche ancestrali. Questa nuova realizzazione è un arazzo sospeso, una sorta di “tappeto volante” che cresce in maniera organica per addizioni successive, un po’ come fanno i villaggi rurali nelle periferie del mondo. A fargli compagnia, la britannica Bethan Laura Wood con un’installazione dedicata al nuovo sgabello da lei disegnato per Poltronova, Terrazzo Quarry, il primo pezzo contemporaneo a entrare nella collezione dell’azienda toscana che fu la culla del design radicale. “Come succedeva allora, la tipologia della seduta viene scardinata a favore della funzione del sedersi. Il rivestimento si ispira al terrazzo, una superficie che nasce dalla concrezione artificiale di materiali di scarto e che secondo me riflette bene la concezione composita del progetto di questa designer”, spiega ancora Dardi.

I Cult di Villa Floridiana: case nomadi, collezioni dal lusso rigoroso e intrecci

Ancora più giù, nel grande parco sulle pendici della collina del Vomero, la Villa Floridiana è un gioiello neoclassico che venne acquistato da Ferdinando I di Borbone come dono per la moglie, la duchessa di Floridia. Il primo progetto che si incontra arrivando da una delle due funicolari vicine (quella Centrale e quella di Chiaia è l’unità abitativa mobile immaginata dall’architetto Paolo Scoglio per Officine Tamborrino, qui rivestita sia all’interno sia all’esterno da Elena Salmistraro con il suo universo immaginifico. Protagonisti degli altri due Cult in villa saranno la designer milanese Marta Sala, che per i 10 anni del suo marchio Marta Sala Éditions fa dialogare alcuni oggetti della collezione con i pezzi del Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina mettendo a confronto due concetti diversi di preziosità, e lo spagnolo Tomás Alía. il progettista di Estudio Caramba, a EDIT grazie a una collaborazione con l’Instituto Cervantes, porterà un lavoro ispirato alle persiane napoletane rilette grazie alla maestria degli artigiani di Naturtex, manifattura di Alicante specializzata negli intrecci.

Giulia Marani

L’articolo "Al via EDIT. Torna la fiera di design d’autore di Napoli" è apparso per la prima volta su Artribune®.

Autore
Artribune

Potrebbero anche piacerti