Al via il vertice Nato sulle spese militari al 5%. Il premier svedese: “L’accordo non c’è ancora, non datelo per scontato”
- Postato il 24 giugno 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“L’accordo sul 5% non è ancora concluso: non consideratelo un dato di fatto finché non avremo preso una decisione”. Così, a margine del vertice Nato dell’Aja, il premier svedese Ulf Kristersson risponde alla stampa sulla resistenza del governo spagnolo (e di quello slovacco) all’aumento al 5% della quota del Pil destinata alle spese militari. L’impegno a raggiungere la soglia, voluta dal presidente Usa Donald Trump e imposta dal segretario generale dell’alleanza Mark Rutte, è l’argomento centrale del summit in corso in Olanda fino a giovedì. “Penso che sarebbe un segnale molto negativo, non da ultimo da parte dei membri europei della Nato, se non fossimo in grado di prendere tale decisione”, dice Kristersson, uno dei maggiori fautori del riarmo, in un incontro con vari media internazionali (tra cui l’Ansa). E afferma di non vedere spazi per “eccezioni nazionali” nella bozza delle conclusioni del vertice, in cui sarà esplicitato l’accordo raggiunto.
L’appuntamento entrerà nel vivo verso le 18 con l’arrivo di Trump, in tempo per la cena dei leader dei 32 Paesi alleati, a cui parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il presidente Usa ha pubblicato sul suo social Truth un messaggio privato in cui Rutte, ostentando ottimismo, gli fa i complimenti in anticipo per il “grande successo” che si profila al vertice: “L’Europa pagherà il suo contributo in modo consistente, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria. Otterrai qualcosa che nessun altro presidente americano è riuscito a fare in decenni. Non è stato facile ma siamo riusciti a far sì che tutti si impegnino a raggiungere il 5%”, scrive il segretario generale. Parlando alla stampa a bordo dell’Air Force One, però, lo stesso Trump ammette che “c’è un problema con la Spagna“: “La Spagna non è d’accordo, il che è molto ingiusto nei confronti degli altri”.
All’Aja è già arrivato invece Zelensky, accolto da Rutte: “La decisione presa al summit di Washington di un percorso irreversibile dell’Ucraina verso la Nato è importante ed è importante che non cambi”, ha detto il presidente. “I Paesi europei”, ha aggiunto, “devono aumentare la spesa per la difesa, crediamo che il 5% del Pil sia il livello giusto”. Da parte sua, Rutte ha annunciato che gli aiuti militari a Kiev nel 2025 saranno “più dell’anno scorso, oltre cinquanta miliardi“: “Gli attacchi indiscriminati contro i civili ucraini delle ultime settimane sono inaccettabili, gli alleati sono determinati ad aiutarvi a lottare“, ha promesso.
In giornata Zelensky vedrà il presidente francese Emmanuel Macron, mentre mercoledì pomeriggio è molto probabile un incontro con Trump. Il tycoon ha espresso riserve sulla bozza di dichiarazione finale, in cui si parla di “aggressione” della Russia ai danni dell’Ucraina: “Dovrò dargli un’occhiata. Ma, sapete, mi piacerebbe vedere un accordo con la Russia. Come sapete, Vladimir (Putin, ndr) mi ha chiamato. Mi ha chiesto: “Posso aiutarti con l’Iran?”. Gli ho detto: “No, non ho bisogno di aiuto con l’Iran. Ho bisogno di aiuto con te. E spero che riusciremo a raggiungere un accordo con la Russia. È un peccato che la settimana scorsa siano morti seimila soldati”, afferma.
Martedì alle 18:15 si terrà un trilaterale tra Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer nel cosiddetto formato E3, cioè i tre Paesi che rappresentano l’Europa nei round negoziali con l’Iran e sulle crisi mediorientali. La sessione plenaria tra i 32 leader sarà mercoledì mattina, dalle 10:30 alle 13.
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