Al via la società per l’euro-carro armato
- Postato il 22 aprile 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


I principali appaltatori del Main Ground Combat System (Mgcs) hanno costituito la società per la sua progettazione congiunta e per presentarsi come costruttore nelle prossime trattative contrattuali con Germania e Francia, primi Paesi fruitori. L’azienda, battezzata Mgcs Project Company GmbH, rappresenta quindi i fornitori Knds Germania, Knds Francia, Thales e Rheinmetall, che in una dichiarazione congiunta hanno dichiarato l’integrazione della società come un “ulteriore passo significativo” verso la sua entrata in servizio entro il 2040.
Il programma Mgcs è uno dei due progetti chiave che nascono nel cuore dell’Europa e ha visto il via dopo anni di trattative affinché Francia e Germania si accordassero sulla condivisione del lavoro. Di fatto, il progetto mira a produrre un successore del carro Leopard 2 tedesco e del francese Leclerc. Dopo anni è stato deciso di affidare alla Germania la guida del progetto mentre la Francia ha assunto il ruolo di responsabile del programma per il caccia di sesta generazione Fcas (Future Combat Air System).
Stando a quanto si apprende, lo Mgcs andrà oltre la costruzione del nuovo carro armato, l’idea è piuttosto quella di realizzare una suite di veicoli interconnessi tra loro con e senza pilota per rivoluzionare il combattimento terrestre utilizzando non soltanto la potenza di fuoco ma anche i sensori e l’intelligenza artificiale. A capo della nuova realtà come amministratore delegato è stato nominato l’ingegnere e colonnello della riserva dell’esercito tedesco Stefan Gramolla, figura che ha già svolto ruoli apicali nel settore.
Con la creazione del soggetto industriale, ora inizia la fase di negoziato con i dipartimenti di acquisizione della Difesa di Berlino e di Parigi, e con un comunicato ufficiale la Mgcs Project Company ha già reso noto che saranno definiti gli otto principali pilastri tecnologici del sistema che spaziano dalla struttura del telaio all’armamento, fino alla tecnologia adottata per la protezione dell’equipaggio e del mezzo. Il nodo principale resta la definizione del cannone, per la quale gli ingegneri tedeschi e francesi hanno deciso di sviluppare due diverse soluzioni dalle quali poi sarà scelta quella definitiva. Le divergenze in questo caso non mancano, soprattutto riguardo la gittata, il calibro e il sistema di alimentazione delle munizioni, che per dottrina storica delle due nazioni sono sempre stati differenti.
Un altro tema sono i tempi: l’impiego dei carri Leclerc e Leopard 2 nella guerra in Ucraina ha dato precise indicazioni sull’evoluzione che devono seguire i carri armati, ed esattamente come per i nuovi aeroplani da attacco è risultato evidente che i mezzi corazzati dovranno poter operare collegati in rete tra loro ed anche in collaborazione con mezzi privi di equipaggio, comandati da remoto o da algoritmi di intelligenza artificiale. La connettività con le reti tattiche anche satellitari, la robustezza e invulnerabilità delle comunicazioni radio, la disponibilità di sistemi per le contromisure elettroniche sono ormai una parte determinante delle caratteristiche dei nuovi assetti militari. Così come la possibilità di utilizzare più tipi di carburante (i carri americani vanno a cherosene), o predisporre programmi di manutenzione e riparazione che riducano al massimo i tempi di fermo dei carri.