Albenga, cagna partorisce per strada: aiutata dai volontari di Sulletraccediuk, la neoproprietaria si presenta a prenderla in monopattino
- Postato il 11 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Un recente episodio avvenuto ad Albenga ha acceso un campanello d’allarme tra i volontari dell’associazione Sulletraccedidiuk, impegnati quotidianamente nel benessere dei cani ospitati presso il canile comunale. La vicenda, che ha visto una cagna partorire improvvisamente due cuccioli per le vie della città, “solleva – spiegano – serie preoccupazioni sulle capacità di alcuni proprietari di gestire responsabilmente i propri animali”.
I volontari di Sulletraccedidiuk sono intervenuti prontamente per soccorrere la neomamma e i suoi cuccioli, trovando rifugio temporaneo presso una passante sensibile. Successivamente, la famiglia canina è stata presa in carico da un’ambulanza veterinaria, visitata in clinica a Savona e trasferita al canile ENPA di Cadibona.
“È in questa fase – raccontano i volontari – che si è presentata la persona che accompagnava la cagna. Nel frattempo, la signora aveva regolarizzato il passaggio di proprietà dall’originario proprietario genovese. Tuttavia, la situazione ha assunto contorni paradossali: la signora, con residenza in Friuli e domiciliata nell’Imperiese, ma ad indirizzo sconosciuto, si sarebbe presentata in monopattino, rendendo impossibile un trasporto adeguato degli animali. Senza rifiutare la consegna, si è reso necessario organizzare un ulteriore trasporto con ambulanza veterinaria fino a Savona, dove un’amica l’attendeva in auto”.
Le associazioni che sottoscrivono questo messaggio (Sulletraccedidiuk Aps, Amici della gattoteca Alassio Odv, Palla di pelo Odv, Associazione volontari uniti per le code Odv e le volontarie sul territorio Giada Savio, Marilisa Campana, Vanessa Colnaghi e Lorenza Paola, quest’ultima anche e consigliera di minoranza del comune di Alassio) esprimono “profonda inquietudine riguardo questa situazione specialmente in presenza di cuccioli appena nati”. Si interrogano, inoltre, sulla “assenza di protocolli regionali che definiscano un corretto possesso e modalità gestionali per la proprietà di cani e gatti, da parte della Regione Liguria, indirizzati alle ASL e alle associazioni animaliste”.
“Si registra una crescente opposizione, da parte di molti proprietari improvvisati, alla sterilizzazione dei propri animali – scrivono – Questo fenomeno si riflette in un aumento delle segnalazioni e offerte di cuccioli sui social media, alimentando il timore di una nuova ondata di randagismo in Liguria, dopo anni di progressiva riduzione. Ogni giorno, associazioni e strutture dedicate alla protezione degli animali si trovano a gestire un numero sempre maggiore di richieste di rinuncia di proprietà. Parallelamente, i comuni, che per legge dovrebbero farsi carico di questi animali, spesso cercano escamotage per eludere tale obbligo. Questa situazione ha creato un circolo vizioso di problematiche che sta diventando sempre più difficile da affrontare e risolvere”.
“Molti proprietari – aggiungono – si dimostrano purtroppo inconsapevoli delle reali responsabilità che comporta l’adozione di un animale. Le rinunce di proprietà non sono sempre motivate da gravi problematiche familiari o economiche; spesso, sono il frutto di pura superficialità, disinformazione o scarso impegno. Questa leggerezza nell’approccio alla gestione di un animale domestico porta a situazioni inaccettabili e a un onere sempre maggiore per le strutture di accoglienza. Anche per chi si trova ad affrontare problematiche serie e ha la necessità di rinunciare al proprio animale, il percorso è spesso tortuoso. Le informazioni fornite sono spesso vaghe e contraddittorie, e in molti casi, nemmeno i comuni conoscono la prassi corretta per gestire le rinunce di proprietà. Questa confusione burocratica aggrava ulteriormente una situazione già delicata, lasciando i cittadini in balia di un sistema poco chiaro e inefficace. L’aumento costante delle emergenze e delle richieste di accoglienza sta mettendo a dura prova l’organizzazione di molti canili e gattili. Le strutture, spesso gestite da volontari o con risorse limitate, faticano a star dietro alla crescente domanda di risoluzione dei problemi, arrivando al limite della loro capacità operativa e finanziaria”.
Per invertire questa tendenza preoccupante, sostengono, è fondamentale agire su più fronti: sensibilizzazione (promuovendo una maggiore consapevolezza sulle responsabilità legate all’adozione di un animale con campagne informative mirate, sin dalle scuole), chiarezza burocratica (definendo in modo chiaro e univoco le procedure per le rinunce di proprietà), sinergia tra gli attori (creando una rete di collaborazione più forte tra comuni, ASL, associazioni animaliste e strutture di accoglienza). “Solo lavorando insieme si potrà affrontare l’emergenza in modo più efficace e strutturato – spiegano – Solo attraverso un impegno congiunto e una rinnovata responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti sarà possibile arginare il problema delle rinunce e garantire un futuro migliore per i nostri amici a quattro zampe”.
Inoltre le associazioni sottolineano “l’importanza di un intervento regionale per la promozione e il finanziamento della sterilizzazione animale. Tale iniziativa non solo contribuirebbe a contenere il randagismo, ma anche a ridurre le spese a carico dei comuni per la gestione dei canili pubblici. Di importanza fondamentale è poi la razionalizzazione delle adozioni. A tal fine abbiamo pronto un progetto da proporre in Regione: ‘Adotta vicino a te’. I volontari e gli addetti ai lavori sono a disposizione degli assessori regionali per mettere mano a questo sistema ormai alla deriva. Servono conoscenze precise, puntuali e necessarie per affrontare con efficacia questa problematica cruciale”.