Albenga, Re Carciofo smonta il dehors. Il titolare: “Sindaci come Guarnieri, Zunino e Viveri non lo avrebbero mai permesso”
- Postato il 22 maggio 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. In piazza San Francesco, ad Albenga, la scena è di quelle che sicuramente lasciano il segno. Persone che si fermano, si guardano intorno, qualcuno scatta una foto, altri fanno domande. “Ma che succede?”, “Che tristezza”, “È un vero peccato”. In tanti, clienti affezionati o semplici passanti, hanno assistito nelle ultime ore allo smontaggio dello storico dehors di “Re Carciofo”.
Un’icona della piazza che, per molti, sembrava quasi “un elemento architettonico permanente”. E invece, quel dehors non ci sarà più. Il titolare, Enzo Bellissimo, lo smonta con amarezza: “È la fine di una storia, una pagina scritta che va tolta. Ora spero si possa riscrivere un’altra storia”.
Il locale è stato messo in vendita e dietro questa decisione – spiega Bellissimo – c’è una questione mai risolta con il Comune: “Si è arrivati a questo punto perché non c’è stata la volontà politica di questa amministrazione di risolvere una questione che si trascinava da tempo. In realtà loro non hanno voluto mettere mano a un regolamento che esiste e che dice che alla scadenza questo dehors deve essere smontato”.
Secondo il titolare, la scelta dell’amministrazione penalizza non solo lui, ma l’intero centro storico: “Non penso che all’interno del centro storico la loro linea sia vincente. Non fa crescere e non crea sviluppo, al di là di quello che dice il sindaco che per me non corrisponde al vero”.
E a proposito, qual è la posizione dell’amministrazione ingauna a riguardo? “Il regolamento del Comune di Albenga non vieta i dehors – fanno sapere dalla maggioranza ingauna -, ma pone un limite alle strutture chiuse, che costituiscono veri e propri volumi edilizi. È una norma che trova riscontro in tutte le città turistiche, dove i dehors vengono regolamentati per preservare l’integrità e la vivibilità del centro storico. Concederli a tutte le attività significherebbe avere, in alcune piazzette caratteristiche, una proliferazione di strutture chiuse che altererebbe la bellezza del nostro centro. Pensiamo, ad esempio, a Piazza San Francesco, dove ne potrebbero sorgere almeno tre”.
“Quando il dehors in questione è stato montato – aggiungono dall’amministrazione -, il regolamento che sarebbe entrato in vigore era ben noto, così come la durata della concessione. Nessuno mette in discussione il valore estetico o funzionale del dehors della Cantina di Re Carciofo, ma le regole devono valere per tutti, e la scelta fatta più di dieci anni fa per la regolamentazione dei dehors ha portato risultati evidenti: il centro storico di Albenga è cresciuto e migliorato, come confermano anche i dati turistici. Oltre al regolamento comunale, anche la Soprintendenza ha bocciato la soluzione proposta. È importante sottolineare che il Comune non ha mai vietato i dehors, ma anzi ha favorito l’installazione di tavolini e sedie all’aperto, concedendo persino un ampliamento degli stessi durante il periodo Covid”.
“Infine, ogni imprenditore è libero di fare le scelte che ritiene più opportune per la propria attività. Tuttavia, crediamo fermamente che la strada intrapresa dall’amministrazione per valorizzare il centro storico e la città stia portando risultati concreti e duraturi, confermando Albenga come destinazione turistica di eccellenza”, concludono.
Eppure Bellissimo la pensa in modo completamente diverso: “A perdere non è solo Albenga, ma anche tutte quelle persone che mi hanno seguito in questi anni: da Milano al Piemonte, da Ventimiglia ad Andora, passando per Spotorno e Varigotti. Clienti che hanno sempre apprezzato i piatti, la location, l’atmosfera. Tutti elementi che hanno reso speciale quello che abbiamo costruito.”
Intorno al caso, nei mesi scorsi, si era accesa anche una polemica politica: il sindaco di Alassio, Marco Melgrati, aveva criticato duramente la gestione della vicenda da parte del Comune di Albenga, parlando di “incredibile incapacità nel trovare una soluzione”. Una dichiarazione a cui era seguita la risposta piccata del sindaco ingauno Riccardo Tomatis, che aveva replicato invitando Melgrati a “occuparsi di Alassio”, sostenendo che ormai “i giovani vengono da noi (nel centro storico di Albenga, ndr)”..
E a proposito di sindaci, è lo stesso Bellissimo a fare un confronto tra il sindaco Tomatis e i suoi predecessori: “Altri sindaci, come Rosy Guarnieri, Mauro Zunino, ma anche lo stesso Angelo Viveri, non avrebbero mai fatto questa scelta. Si sarebbero dimostrati più lungimiranti. Si poteva trovare una soluzione in grado di valorizzare tutto il centro storico e creare sviluppo, anche in ottica occupazionale”.
Ormai il dado è tratto quindi, ma ciononostante Bellissimo guarda avanti, “con la stessa passione che lo ha accompagnato per anni in questo percorso gastronomico e imprenditoriale. Io continuo a lavorare in attesa di nuove opportunità. Sono una persona positiva: le opportunità non mancano mai. Forte della mia professionalità, passione e correttezza, andiamo avanti”.
Intanto, in piazza San Francesco, resta l’eco di quei commenti sussurrati tra curiosità e nostalgia. Il dehors non c’è più. Ma l’impronta di “Re Carciofo”, per molti, resterà comunque parte della memoria viva della città.