Albenga, tetraplegico per un pugno: la famiglia chiede aiuto per dar vita alla fondazione “Uniti per Paolo”
- Postato il 25 giugno 2025
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- Di Il Vostro Giornale
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Albenga. Anche da un tragedia può nascere una forza inaspettata. È questo il messaggio commovente che si rinnova ancora una volta da Albenga, dove la famiglia di Paolo Sarullo, il 24enne rimasto tetraplegico a seguito di una rapina avvenuta a maggio 2024, ha lanciato un nuovo appello per un progetto ambizioso legato a doppio filo al futuro del ragazzo: aprire la fondazione “Uniti per Paolo”.
“Questo progetto è nato grazie all’incredibile supporto e alla vicinanza dimostrati dalla comunità ed è frutto di attente riflessioni e del contributo di bravi professionisti del settore. La fondazione Uniti per Paolo nasce dal nostro dolore, dalla nostra disgrazia e dal vostro amore e sostegno”, hanno spiegato i familiari.
La volontà di lottare di Paolo è la spinta quotidiana che motiva la famiglia. Un anno dopo il tragico evento, si è finalmente registrato anche un piccolo, ma significativo, passo avanti nella sua condizione: “Paolo ha iniziato a parlare, cosa che a livello medico sembrava impossibile potesse mai succedere, ma è successo”.
Un progresso inatteso, che ha rafforzato nei suoi cari la convinzione che un futuro, seppur diverso da quello immaginato, sia degno di essere vissuto. La Fondazione “servirà ad aprire gli orizzonti per vari progetti già in programmazione che necessitano di una forma giuridica per essere realizzati”.
“Noi, – hanno spiegato ancora i familiari, – stiamo aprendo le porte a Paolo per un nuovo cammino che inizialmente percorreremo noi per lui, ma con l’augurio che un giorno presto o tardi sarà lui stesso a poter portare avanti tutti questi progetti e testimonianza viva della sua storia e della sua voglia di combattere per continuare a vivere una vita che, seppur in maniera diversa, vale davvero la pena vivere”.

Per poter costituire legalmente la fondazione “Uniti per Paolo”, è necessario però raggiungere un capitale minimo di 35mila euro: somma che permetterà alla famiglia di avviare le pratiche burocratiche e dare forma concreta ai progetti futuri.
Alcuni probabilmente si domanderanno perché non si possono usare i soldi già ricevuti in donazione sul conto di Paolo e la famiglia ha voluto fornire un chiarimento su questo punto: “Tutti quanti i soldi ricevuti sono amministrati da un amministratore di sostegno e sotto controllo da parte di un giudice tutelare, perciò come sempre spiegato e sostenuto sono intoccabili ed utilizzabili solo per necessità strettamente necessarie alla salute e vita di Paolo”.
“Noi proviamo a vedere oltre. Dal male può nascere molto più male o forse, come nel nostro caso, dal male può nascere del bene. E noi quel bene vogliamo provare a costruirlo”. La porta è aperta a chiunque voglia contribuire, perché, come la storia di Paolo ha già dimostrato, “uniti si possono fare i miracoli”: di seguito, il link per le donazioni.