Alcaraz ingiocabile o Sinner fuori giri? La sentenza di Mouratoglou: "Carlos ha vinto per un motivo preciso"
- Postato il 11 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Sono passati pochi giorni dal match che ha sconvolto il vertice del tennis mondiale, riportando Carlos Alcaraz in vetta alla classifica al posto di Jannik Sinner. Una partita, la finale degli US Open, vinta in modo molto netto dallo spagnolo, padrone del campo al cospetto di un Sinner sotto tono, lontano dalla sua versione migliore. Merito della prestazione eccezionale di Carlitos, oppure di un rosso di San Candido fuori giri? Il dibattito sta coinvolgendo un po’ tutte le “menti pensanti” del tennis. C’è chi ha elogiato in modo sperticato il murciano, chi invece si è scagliato in modo pretestuoso contro l’italiano.
- Sinner contro Alcaraz, l'analisi di Mouratoglou
- Jannik o Carlos? A Parigi entrambi al 100%
- La lezione di Wimbledon e il tesoro di Alcaraz
Sinner contro Alcaraz, l’analisi di Mouratoglou
Patrick Mouratoglou come si schiera sulla questione? Il suo è un punto di vista assai qualificato. Il coach di Naomi Osaka ha avuto a che fare con vere e proprie leggende quali Serena Williams, o con big del calibro di Stefanos Tsitsipas, Simona Halep o Holger Rune. Ha fondato un’accademia in cui svezzare e valorizzare i giovani talenti del tennis. Chi meglio di lui per un punto di vista autorevole sull’argomento? Interessante capire cosa ne pensa l’esperto allenatore francese a proposito della differenza di valori in campo emersa nel corso del match che ha assegnato il quarto e ultimo titolo Slam stagionale.
Jannik o Carlos? A Parigi entrambi al 100%
Non è la prima volta che Mouratoglou si esprime su Alcaraz e Sinner. E probabilmente non sarà l’ultima, visto che i due sembrano destinati a dominare la scena ancora a lungo. In passato il coach aveva sottolineato quello che in tanti hanno rimarcato: lo spagnolo ha una varietà di colpi leggermente superiore a quella dell’azzurro. “Se guardiamo alle ultime tre finali del Grande Slam, Parigi è stato l’unico torneo in cui entrambi hanno giocato al 100%“, le parole di Mouratoglou su Linkedin. “A Wimbledon, Sinner ha giocato a un livello molto alto e Alcaraz non si è avvicinato al suo livello abituale”.
La lezione di Wimbledon e il tesoro di Alcaraz
A New York la differenza è sembrata più marcata del solito. “Agli US Open – ha aggiunto Mouratoglou – lo spagnolo ha offerto una prestazione eccezionale, mentre l’italiano non ha giocato al meglio. Alcaraz e il suo team hanno fatto tesoro della sconfitta a Wimbledon per migliorare ulteriormente”. Insomma, Alcaraz ha iniziato a mettere le basi per il trionfo newyorchese facendo tesoro della lezione di Londra. “Una sconfitta non è mai un problema finché si impara da essa. La sconfitta di Wimbledon è stata oro per lo spagnolo, un punto di svolta. Alcaraz troppo bravo, o Sinner sotto tono? La mia risposta è: entrambe le cose“.