Alcaraz sbaraglia Auger-Aliassime e lancia un avvertimento a Sinner

  • Postato il 15 novembre 2025
  • Di Panorama
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Ci risiamo: sempre loro due. Carlos Alcaraz raggiunge Jannik Sinner nell’atto conclusivo delle Atp Finals, liquidando senza troppi complimenti Felix Auger-Aliassime con un netto 6-2 6-4 in appena un’ora e un quarto. Un match senza storia, con il numero uno del mondo troppo ispirato rispetto a un canadese che ha cercato di lottare, ma è apparso impotente. Basti pensare che l’ultima vittoria di Auger-Aliassime contro Alcaraz risaliva al 2022: da allora quattro successi consecutivi dello spagnolo, confermati a Torino con un dominio tecnico e mentale. La prestazione del rivale suona come un monito per Sinner: se vorrà batterlo, dovrà essere al cento per cento sotto ogni punto di vista, su questo non vi è dubbio.

La partita

Il primo set è un assolo di Alcaraz: tre palle break già nel secondo game, in un attimo siamo sul 3-1 e lo spagnolo cancella con freddezza una timida chance di contro break (dritto in rete del canadese). Il numero uno serve con precisione, comanda gli scambi e chiude 6-2 il parziale. Nel secondo set la musica cambia poco: ritmo alto, pochi errori, sguardi d’intesa con il coach Juan Carlos Ferrero e un break chirurgico all’ultimo game, quando il dritto di Auger-Aliassime vola in corridoio. Il canadese non ha avuto possibilità di controbattere, ha cercato semplicemente di rimanere ordinato e solido per quanto potesse. Ma non è bastato. Il secondo set finisce dunque 6-4, con Alcaraz che può essere soddisfatto della prossima prestazione e concentrarsi sulla super finale di domani 16 novembre.

La sfida che tutti aspettavano

Per la sesta volta in questa stagione sarà Sinner contro Alcaraz, una rivalità che sta ridefinendo il tennis moderno e che ha vissuto le sue vette più epiche proprio quest’anno. Da Roland Garros a Wimbledon fino allo US Open, i due si sono divisi i titoli Slam del 2025 (Australia e Wimbledon a Jannik, Parigi e New York a Carlos), con battaglie entrate nella storia dello sport.

Indimenticabile la finale del Roland Garros, vinta da Alcaraz in rimonta al quinto set dopo aver annullato tre match point: 4–6, 6–7, 6–4, 7–6, 7–6. Immediata la vendetta di Sinner a Wimbledon, con un 4–6, 6–4, 6–4, 6–4 che ha interrotto l’egemonia dello spagnolo sull’erba. Allo US Open, invece, vittoria ancora dello spagnolo per 6–2, 3–6, 6–1, 6–4, con l’azzurro in difficoltà al servizio (solo il 48% di prime messe in campo). Un duello infinito insomma: quest’anno Alcaraz guida 4-1 negli scontri diretti, 10-5 in totale a livello Atp. È un bene che Sinner abbia la possibilità di incontrarlo nuovamente in finale: da un lato è ovviamente l’avversario di gran lunga più tosto, dall’altro Jannik deve invertire la tendenza negativa e abituarsi a batterlo per vincere i tornei, in vista del 2026.

La doppia intervista alla Cnn

Il clima sarà tesissimo in campo, ma fuori Jannik e Carlos sono tutt’altro che nemici. Nella doppia intervista rilasciata alla Cnn (e che domenica 16 novembre sarà trasmessa alle 14:30 in chiaro sul Nove), i due hanno dato vita a un divertente botta e risposta, raccontando la loro rivalità e la loro amicizia al di là del tennis.

«Quando ci vediamo parliamo di famiglia e vita vera, non solo di tennis», dice Sinner, aggiungendo che il rapporto «è migliorato anno dopo anno». Alcaraz riduce la rivalità a una parentesi sportiva: «Fuori dal campo siamo persone completamente diverse. Agli Us Open ho detto che vedo più lui di mia madre». Sinner ride: «Ma siamo felici di vederci».Tra battute su sci e golf («Sugli sci non ho speranza», confessa Carlos) e sul look («Quest’anno mi sono contenuto, solo due-tre cambi», scherza lo spagnolo), il feeling è evidente, culminato nella battuta finale di Jannik: «Con i capelli bianconeri può dire di tifare Juve». Beh, sarebbe un modo per ingraziarsi almeno una parte del pubblico di Torino.

Le chiavi della finale

La superficie indoor del Pala Alpitour è territorio Sinner — anzi, «Haus Sinner», come si dice in Alto Adige— e il pubblico sarà dalla sua parte. Ma Alcaraz arriva da una settimana in crescendo e ha il testa a testa dalla sua parte. Una certezza: il servizio sarà un’arma decisiva per Jannik. Dovrà essere rifugio e spinta, il colpo in grado di toglierlo dalle situazioni delicate e impedirgli di farsi trascinare negli scambi estenuanti dello spagnolo.

Con il primato mondiale nel ranking già al sicuro nelle mani dello spagnolo, Sinner vuole tenersi quantomeno la corona delle Finals per tornare nel 2026 con la consapevolezza di essere il più forte sul cemento e la tranquillità di chi sa che Alcaraz non è la sua bestia nera (Roger Federer in passato soffrì Nadal anche e soprattutto a livello mentale).

Domani sarà battaglia totale, il fuoco catalano contro l’acqua altoatesina. Di sicuro ci sarà da divertirsi. E da italiani, se vincerà Sinner, ci divertiremo ancora di più.

Autore
Panorama

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