Alessia Orro dal dramma stalker alla sorpresa di Matteo: "Nonno Peppino è la mia forza, che choc la Turchia"
- Postato il 2 novembre 2025
- Di Virgilio.it
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È stata la miglior giocatrice degli ultimi Mondiali ed è entrata talmente nel cuore degli italiani che per lei si sono spalancate nientemeno che le porte di Verissimo, il salotto televisivo di Silvia Toffanin su Canale 5. Alessia Orro a tutto tondo, senza filtri. Dall’infanzia nell’amata Sardegna al rapporto speciale coi nonni, dal precoce trasferimento a Milano, ad appena 13 anni, alla nuova avventura in Turchia. Dal dramma dello stalker, che stava per segnarla irreversibilmente, alla sorpresa che le ha fatto il fidanzato Matteo Picchio, con cui si è trasferita armi e bagagli a Istanbul.
- Orro e il volley, tutta "colpa" di mamma
- Il legame tra Alessia Orro e nonno Peppino
- Il periodo più buio: la stalker in agguato
- Come Alessia Orro ha superato il trauma stalking
- L'amore per Matteo Picchio: per lei ha mollato il volley
- Tifosi turchi pazzi di Orro: "Volley seguito come il calcio"
Orro e il volley, tutta “colpa” di mamma
L’amore di Alessia Orro per la pallavolo? Tutta “colpa” di mamma: “Mia madre è stata la mia prima allenatrice, giocavo con lei e mia sorella. Mi ha portato in palestra appena nata. Mi raccontava che, appena iniziai a camminare, era difficile tenermi ferma quando vedevo un pallone. Mio padre voleva avvicinarmi al mondo dell’equitazione e ci è riuscito perché me ne sono innamorata follemente. Poi quando la pallavolo è diventata più seria nella mia vita, mia madre mi disse di scegliere. Io scelsi l’equitazione. Lei mi guardò e disse: ‘Ok, facciamo tutte e due’. A 13 anni ho lasciato casa per andare a Milano: è stato molto faticoso, ho sofferto tanto, chiamavo mia madre quattro volte al giorno”.
Il legame tra Alessia Orro e nonno Peppino
In Sardegna Alessia ha lasciato anche nonno Peppino, a cui è legatissima: “Lui è la mia forza, mi ha sempre insegnato a rialzarsi nei momenti di difficoltà. Una volta ha avuto l’ictus, non riusciva neppure a rialzarsi, a camminare. Eppure voleva subito tornare a raccogliere le olive. Mi ha insegnato ad accettare le batoste della vita“. E uno dei momenti più difficili nella parabola umana, ancor prima che sportiva, di Orro è stata la terribile esperienza dello stalker. Uno pseudo “tifoso” che per lei aveva sviluppato una terribile ossessione, un personaggio inquietante che le aveva reso la vita impossibile.
Il periodo più buio: la stalker in agguato
“Lo stalker? Tutto è iniziato quando ero in Nazionale, il giorno del mio compleanno”, ha raccontato Orro. “Pensavo fosse un fan che mi portava un mazzo di fiori, ho ringraziato e sono andata via. Poi ho trovato messaggi, minacce, parole d’amore e poi offese, c’era proprio un cambiamento caratteriale che non riuscivo a capire. Ha iniziato a seguirmi ovunque andassi, era ubriaco e pericoloso. Non ho capito la gravità, non ho denunciato subito, pensavo di potercela fare da sola. Sbagliando. Per me è stato il periodo più brutto della vita. Iniziavo a guardarmi dietro, ad avere paranoie, a non vivere la vita in modo sereno. Non mi sono aperta subito con chi avevo accanto, denunciare è stata la scelta giusta”.
Come Alessia Orro ha superato il trauma stalking
Ora tutto è passato, per fortuna. “Lui è stato arrestato una prima volta, poi è uscito e me lo sono ritrovato di nuovo addosso. Avevo le guardie del corpo, anche chi avevo attorno mi guardava in modo strano per questo. Non guidavo più, non potevo neanche andare a fare liberamente la spesa. Un giorno mi sveglio e dico basta, decido di rinunciare alle guardie del corpo. Appena l’ho fatto, è arrivato lui. Per fortuna polizia e carabinieri sono intervenuti tre minuti prima che arrivassi io. Non so neanche dove sia adesso, forse in carcere. Ci ho messo due anni per poter parlare liberamente di questa storia, sono andata dalla psicologa per superare il trauma. E ora sorrido di nuovo”.
L’amore per Matteo Picchio: per lei ha mollato il volley
Con la Nazionale Orro ha vinto Olimpiadi e Mondiali, grazie al volley ha trovato anche l’amore. Quello vero. Matteo Picchio, l’ex libero di Monza che per seguirla in Turchia ha chiuso la sua carriera “Sono felicemente innamorata di Matteo. Giocava a pallavolo in Serie A a Monza, dove ci siamo conosciuti. Non è stato un amore a prima vista, sono passati passati tre mesi prima che ci notassimo. Poi è cambiato tutto, è come se fosse arrivato un uragano nella mia vita. Ho avuto un po’ di delusioni prima, avevo iniziato a smettere di crederci, poi è arrivato lui e mi ha proprio rapita“.
Tifosi turchi pazzi di Orro: “Volley seguito come il calcio”
E Matteo è arrivato a sorpresa anche in studio, annunciato da Silvia Toffanin in stile ‘Carramba, che sorpresa’. “Ci ho messo un paio di mesi a decidere, alla fine ho deciso di seguirla a Istanbul. Ha vinto l’amore, ho fatto la scelta migliore del mondo. Alessia è fantastica, nello sport e anche nella vita“, le parole colme d’amore di Picchio, che ora studia da fisioterapista. Alessia, intanto, da campionessa del Fenerbahce è diventata una star: “In Turchia si sta bene, lì la pallavolo è vista in un modo un po’ diverso rispetto all’Italia“, ha rivelato. “Lì è super seguita come il calcio da noi. È stato uno choc quando sono arrivata: wow, mi riconoscono per strada”.