“Alex Britti spiato in casa: l’ex compagna usava il baby monitor per controllarlo, voleva le prove per togliergli il figlio”: Nicole Pravadelli a processo

  • Postato il 31 maggio 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Un apparecchio nato per vegliare sulla serenità dei neonati, trasformato in uno strumento per carpire i segreti della vita privata dell’ex compagno. È l’accusa, grave, che ha portato a processo Nicole Pravadelli, 34 anni, ex compagna del noto cantautore Alex Britti, 56 anni. La donna, secondo la Procura di Roma, avrebbe utilizzato un baby monitor per spiare Britti nella sua abitazione, registrando immagini e suoni della sua quotidianità, il tutto con l’obiettivo di raccogliere prove da utilizzare nella causa civile per l’affidamento esclusivo del loro figlio di otto anni.

I fatti, come riportati oggi dall’edizione romana del Corriere della Sera, risalgono al maggio 2022. La Pravadelli, secondo l’accusa, avrebbe approfittato di un momento in cui si trovava nella casa romana di Britti (per prendere il figlio che avrebbe poi portato con sé a Milano, dove lei ha i suoi interessi) per riposizionare l’obiettivo della telecamera del baby monitor, solitamente puntata sulla culla del bambino, verso il corridoio dell’abitazione.

Nelle settimane successive, trovandosi a Milano, la donna avrebbe attivato da remoto il dispositivo, che grazie al collegamento internet permetteva di visualizzare e registrare immagini e suoni. Ciò che la telecamera avrebbe catturato, come descritto negli atti, sarebbero state “scene di vita quotidiana”: “Risate, qualche frase maliziosa, altre romantiche, anche un accenno di litigio” tra il cantautore e un’altra donna presente in casa. Una sorta di “Truman Show” domestico, carpito all’insaputa del protagonista.

Il piano della Pravadelli, difesa dall’avvocato Luisa De Martino, era chiaro: utilizzare questo materiale audio e video nel processo civile per dimostrare che Britti aveva una nuova relazione e convincere così il giudice ad affidarle in via esclusiva il figlio, nato nel 2017 dalla loro relazione, interrottasi nel 2019. Ma una volta che il materiale è stato depositato agli atti della causa civile, il giudice preposto ha immediatamente notato l’origine sospetta delle registrazioni e ha segnalato tutto alla Procura della Repubblica. È così che è partita l’inchiesta penale. La pm Caterina Sgrò ha ritenuto che la condotta della Pravadelli integrasse il reato di interferenza illecita nella vita privata (articolo 615 bis del codice penale), ottenendo il suo rinvio a giudizio. Ora la 34enne siede davanti al giudice monocratico Salvatore Iulia.

La storia d’amore tra Alex Britti e Nicole Pravadelli aveva avuto il suo culmine con la nascita del figlio nel 2017. Due anni dopo, nel 2019, la coppia aveva deciso di separarsi. Le diverse esigenze di vita (lei con interessi a Milano, lui residente a Roma) avevano complicato la gestione del bambino, che viveva tra le due città, portando i due ex compagni a rivolgersi al tribunale per definire l’affidamento. È in questo contesto che si sarebbe inserito il presunto piano di spionaggio. Alex Britti si è costituito parte civile nel processo penale, assistito dagli avvocati Alessia Casinelli e Gianluca Tognozzi.

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Il Fatto Quotidiano

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