Alfa Romeo Montreal: da prototipo per l’Expo a icona di stile
- Postato il 10 ottobre 2025
- Auto D'epoca
- Di Virgilio.it
- 1 Visualizzazioni

Ci troviamo nel 1967, periodo fiorente per l’automobile italiana, considerata una delle patrie di stile, eleganza e sportività. A confermarlo è la scelta di Alfa Romeo come rappresentante dell’eccellenza automobilistica alla Expo Universale di Montreal, in Canada, a cui viene affidato il compito di costruire in pochi mesi (9 per l’esattezza) una vettura in grado di incarnare “la massima aspirazione dell’uomo moderno in fatto di automobili”. Nasce così la Montreal, un’auto pensata per lasciare il segno. In pochi mesi il Biscione riesce a realizzare un prototipo che sintetizza l’anima sportiva di Alfa Romeo e la raffinatezza del design italiano.
Il design firmato Gandini
Affidare il progetto a Carrozzeria Bertone è una scelta quasi naturale. Alfa e Bertone avevano già dato vita a capolavori come la Giulia Sprint GT, e per la Montreal si decide di partire proprio da quella base meccanica. Il giovane designer Marcello Gandini, appena reduce dal successo della Lamborghini Miura, disegna una coupé dalle linee affilate e irriverenti. La calandra è molto bassa, il cofano allungato si protende fino e oltre i fari anteriori, che vengono coperti da palpebre “a veneziana”, soluzione che nasconde lo sguardo della vettura e migliora l’aerodinamica. Vengono costruiti due esemplari destinati all’esposizione canadese, entrambi bianco perla.

Dal successo dell’Expo alla produzione di serie
Il successo in Canada è tale che i vertici di Alfa Romeo non possono ignorarlo. La Montreal piace e può essere lei la vettura per imporsi nel mercato delle Gran Turismo internazionali. Nel 1970, al Salone di Ginevra, arriva la versione di serie. Esteticamente rimane lei quasi completamente, ma sotto il cofano pulsa il V8 derivato direttamente dalla 33 Stradale, uno dei motori più raffinati e leggendari mai prodotti da Alfa Romeo.
Un propulsore nato per le corse, adattato per l’uso stradale di una GT con una maggiore cilindrata (2.6 litri) e una taratura più dolce, in grado comunque di erogare 200 cavalli e spingere la vettura a oltre 220 km/h. Una potenza gestita da un telaio raffinato e da un assetto docile ma sportivo. Esteticamente, la Montreal resta fedele al prototipo, ma si arricchisce di una gamma colori vivace e audace, in perfetto stile anni Settanta. Dal verde acido all’arancio bruciato, ogni tinta racconta una personalità diversa. Il prezzo, tuttavia, non è per tutti: 5.700.000 lire, una cifra importante per l’epoca, e tempi di attesa che arrivano fino a due anni.
Scheda tecnica
- motore: V8 2.593 cc;
- potenza: 200 CV a 6.400 giri/min;
- velocità massima: 220 km/h;
- accelerazione 0-100 km/h: 7 secondi.
La crisi petrolifera e il mito ritrovato
Nonostante la sua bellezza e le sue prestazioni, la Montreal non ha vita facile. L’inizio degli anni Settanta coincide con la crisi petrolifera, che penalizza le auto sportive e assetate di carburante. Inoltre il suo posizionamento di prezzo elevato, unito ai consumi importanti del V8, limita le vendite: tra il 1970 e il 1977 vengono prodotti appena 3.925 esemplari.
Eppure, con il passare del tempo, la Montreal si trasforma in un’icona senza tempo. Il suo design visionario, la meccanica raffinata e l’atmosfera tipica di un’Alfa d’altri tempi l’hanno resa una delle vetture più amate dai collezionisti. Hollywood e il mondo se ne innamorano anni dopo, solo quando la sua storia è finita, proprio come per le più grandi opere d’arte