Alghe, il superfood del futuro: nutrienti straordinarie per una dieta sana e sostenibile. Ecco come mangiarle
- Postato il 11 ottobre 2025
- Di Panorama
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Le alghe edibili stanno conquistando la cucina occidentale. Questi organismi marini sono alimenti antichi e completi. Nella nostra alimentazione sono ancora poco usate. Eppure potrebbero rivoluzionare le abitudini a tavola. Contengono proteine di qualità, omega-3 e vitamine essenziali. In Giappone le alghe nella dieta costituiscono oltre il 20% dei pasti quotidiani e contribuiscono alla longevità degli abitanti. Oggi anche gli chef europei le stanno riscoprendo per arricchire i piatti con sapori unici.
Alghe: proprietà nutrizionali e benefici
Le alghe marine sono considerate un superfood completo. Contengono tutti i nutrienti essenziali per il nostro organismo. Proteine, carboidrati e omega-3 sono presenti in quantità elevate. Gli omega-3 proteggono cuore e cervello, le vitamine spaziano dalla A alla E. Ferro, calcio e magnesio sono abbondanti.
Molto interessante è la presenza di astaxantina. Si tratta di un potente antiossidante naturale che viene estratto da alcune microalghe. È responsabile del colore rosso del salmone. Questo elemento riduce il colesterolo cattivo e previene problemi cardiovascolari. Secondo studi recenti potrebbe inoltre stimolare la nascita di nuovi neuroni. Gli effetti positivi si ottengono anche con piccole dosi.
Le fibre favoriscono il benessere intestinale e danno senso di sazietà. A Okinawa, una delle “Blue Zones” mondiali, si vive più a lungo. Il consumo quotidiano di alghe è uno dei segreti della longevità.
Come inserire le alghe nella dieta quotidiana
Le alghe commestibili si dividono in tre categorie. Le alghe verdi, come la lattuga di mare, hanno gusto delicato. Ricordano gli spinaci, e sono perfette per insalate e contorni. Le alghe brune, come kombu e wakame, sono ricche di umami. Servono per insaporire i brodi senza aggiungere il sale.
Le alghe rosse, come dulse e nori, hanno sapori complessi. La dulse sa di peperoncino e bacon quando è tostata. La nori è quella del sushi e ha sapori marini intensi. Alcune si possono mangiare crude, fritte o come snack.
Ogni lavorazione cambia il gusto dell’alga. Ad esempio, l’essiccazione aumenta il sapore marino. La tostatura invece crea aromi affumicati. Gli chef più innovativi sperimentano la fermentazione delle alghe. Il risultato ricorda il formaggio stagionato o la salsa di soia. Questi organismi hanno composti naturali che esaltano i sapori meglio degli additivi artificiali.
Sostenibilità e attenzione
Le alghe sono una risorsa sostenibile. Basti pensare che producono oltre la metà dell’ossigeno mondiale, e che regolano il carbonio negli oceani. Coltivarle richiede inoltre poche risorse. Non servono terreni, pesticidi o fertilizzanti. Sono già presenti in molti prodotti. Gelati e cosmetici, per esempio, contengono derivati delle alghe brune, e l’industria alimentare utilizza estratti di alghe rosse.
Esistono però alcune controindicazioni. Certe specie hanno molto iodio e possono creare problemi a chi soffre di tiroide. Il sale può essere eccessivo per chi ha la pressione alta. Se raccolte in acque inquinate, le alghe accumulano sostanze tossiche: arsenico e metalli pesanti sono alcuni dei rischi. Bisogna sempre controllare la provenienza. Ed è meglio scegliere alghe coltivate in ambienti certificati.
Gli esperti consigliano di iniziare con piccole quantità, perché il corpo deve abituarsi. Anche con consumi ridotti si ottengono benefici importanti. Considerati pro e contro, le alghe potrebbero davvero essere la chiave per un futuro sostenibile. Un connubio di benessere al corpo e al pianeta.