“Alla mia incoronazione non lo voglio”: la rabbia del principe William contro lo zio Andrea dopo le ultime rivelazioni choc sulle orge con Virginia Giuffre
- Postato il 20 ottobre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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“Alla mia incoronazione non lo voglio”. È la posizione netta che, secondo il Sunday Times, il principe William avrebbe espresso riguardo allo zio Andrea. Nonostante la recente rinuncia (forzata) ai titoli, la caduta in disgrazia del Duca di York è tutt’altro che conclusa, anzi, emergono nuove, inquietanti rivelazioni: dalle memorie postume di Virginia Giuffre che parlano di orge, al tentativo di usare Scotland Yard per screditare la sua accusatrice. Ma andiamo con ordine.
Con Re Carlo III, 77 anni, in cura per un cancro, a Londra si rafforza la posizione dell’erede al trono, tanto che molti esperti reali parlano già di una sorta di “co-reggenza” di fatto. E William, dal canto suo, sta iniziando a far sentire la sua linea, con un “protocollo di tolleranza zero” per proteggere la Corona. E in cima alla sua lista nera c’è un solo nome: quello di suo zio. Per il primogenito di Lady Diana, infatti, la recente e forzata rinuncia di Andrea all’uso del titolo di Duca di York – arrivata il 17 ottobre dopo “discussioni” con il Re – non è che l’inizio: quando sarà lui a salire sul trono, intenderebbe bandire lo zio non solo dagli eventi pubblici, ma anche da quelli privati, inclusa la sua stessa incoronazione. Una linea dura che – stando sempre al Sunday Times – si estenderebbe anche all’ex moglie Sarah Ferguson, lasciando intatte solo le nipoti Beatrice ed Eugenie.
A dare manforte alla determinazione di William è un flusso inarrestabile di nuove, inquietanti rivelazioni che continuano a emergere, aggravando la posizione del Duca in disgrazia. La prima arriva dalle memorie postume di Virginia Giuffre, la sua principale accusatrice morta suicida in aprile. Nel libro “Nobody’s Girl“, Giuffre non solo ribadisce i tre incontri sessuali avuti con il principe quando lei era minorenne, ma descrive l’ultimo come un’orgia di gruppo, alla presenza di Epstein e di “otto ragazze in apparenza minorenni che non parlavano nemmeno l’inglese”. E non è tutto: secondo il Mail on Sunday e il Telegraph, nel 2011 Andrea avrebbe tentato di usare la sua scorta di Scotland Yard per indagare privatamente sulla stessa Giuffre, cercando informazioni compromettenti per screditarla. Una rivelazione che ha spinto la stessa Scotland Yard ad aprire un’indagine preliminare sull’episodio.
Ultimo, ma non certo meno importante, la questione dei soldi. Mentre il Sun rivela che fu lo stesso Epstein a fornire assistenza finanziaria a Sarah Ferguson quando si trovava in difficoltà economiche, il Guardian solleva dubbi sulla provenienza dei 12 milioni di sterline usati da Andrea per il patteggiamento con Giuffre. Il sospetto, mai smentito, è che a pagare fu la defunta Regina Elisabetta.
Il fratello di Virginia Giuffre insiste pubblicamente affinché Re Carlo revochi ad Andrea anche il rango di “Principe”, un titolo che gli spetta per nascita ma che il sovrano potrebbe revocare con un decreto reale ad hoc (“Patent Letter”) in caso di comprovate . Una richiesta che, probabilmente, trova l’erede al trono pienamente d’accordo: William sa bene che il futuro della monarchia dipende dalla sua capacità di tagliare i ponti con un passato indifendibile, e l’ombra dello scandalo Epstein, come avverte il fratello di Giuffre, ha rivelato “solo l’1 per cento” dei suoi segreti.
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