Allarme nucleare: scoperto in Iran un sito segreto grazie a immagini satellitari
- Postato il 9 maggio 2025
- Di Panorama
- 3 Visualizzazioni


L’emittente americana Fox News ha pubblicato in esclusiva alcune immagini satellitari che, secondo quanto affermato da un gruppo di opposizione iraniana, rivelerebbero l’esistenza di un sito nucleare militare precedentemente sconosciuto. La notizia riaccende le tensioni nel contesto delle trattative in corso tra Teheran e l’amministrazione Trump. Il complesso, individuato recentemente nella provincia iraniana di Semnan, si troverebbe in una zona isolata e distante dalle installazioni nucleari ufficialmente riconosciute. Il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI) riferisce che fonti interne al Paese descrivono un’area estesa per circa 2.500 acri. La struttura, nota con il nome in codice “Rainbow Site”, risulterebbe operativa da più di dieci anni, celata sotto le sembianze di un’impresa chimica denominata Diba Energy Siba.
Stando a quanto riferito dal CNRI, l’attività principale dell’impianto consisterebbe nella produzione di trizio, un isotopo radioattivo impiegato per aumentare la potenza delle armi nucleari. A differenza dell’uranio arricchito, il trizio ha scarse applicazioni nel settore civile o industriale, fatto che alimenta ulteriori dubbi sulla veridicità delle affermazioni dell’Iran riguardo alla natura esclusivamente pacifica del proprio programma nucleare. Le rivelazioni emergono in un momento in cui l’amministrazione Trump è impegnata in trattative complesse con Teheran, finora segnate da scarsi progressi. I colloqui ufficiali sono attualmente sospesi, anche se i contatti tra le rispettive delegazioni tecniche proseguono a livello informale. Interpellato sulla posizione degli Stati Uniti riguardo alla possibilità che l’Iran possa proseguire un programma di arricchimento nucleare senza puntare allo sviluppo di armi atomiche, il presidente Donald Trump ha risposto mercoledì: «Non abbiamo ancora preso una decisione in merito. Lo faremo, ma al momento non è stata ancora definita». Il vicepresidente J.D. Vance, intervenuto martedì scorso, ha espresso una posizione meno critica: «Senza voler compromettere il negoziato, posso dire che finora il processo è stato positivo. Siamo molto soddisfatti della risposta iraniana su alcuni dei punti che abbiamo sollevato». Tuttavia, l’emersione del sito “Rainbow” rischia di complicare ulteriormente un quadro diplomatico già fragile, sollevando nuove perplessità sulle capacità nucleari dell’Iran e sulla possibilità di raggiungere un nuovo accordo senza dimenticare che Israele è spettatore non certo disinteressato.
A questo proposito ieri ha parlato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ed ha lanciato un severo avvertimento all’Iran dichiarando che Israele non esiterà a rispondere a eventuali attacchi condotti dagli Huthi contro il proprio territorio. Katz ha affermato che Teheran sarà ritenuta direttamente responsabile per le azioni dei suoi alleati nella regione, sottolineando che Israele è pronto a reagire con forza per proteggere la propria sicurezza nazionale. «Avverto la leadership iraniana: l’era dei delegati è finita e l’asse del male è crollato. Voi avete la responsabilità diretta. Quello che abbiamo fatto a Hezbollah a Beirut, ad Hamas a Gaza, ad Assad a Damasco e agli Huthi in Yemen, lo faremo anche a voi a Teheran. Non permetteremo a nessuno di danneggiare Israele, e chi ci danneggia subirà gravi danni», ha concluso Katz. Sempre a proposito di nucleare tra il 28 aprile e il 9 maggio 2025, durante i lavori del terzo “Comitato preparatorio in vista della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione nucleare” (TNP) prevista per il 2026, diversi Paesi hanno espresso forti critiche nei confronti dell’Iran, denunciando l’intensificarsi delle sue attività nucleari.
Teheran è stata accusata di compromettere la sicurezza internazionale e di violare obblighi legali internazionali. Il rappresentante del Belgio ha pronunciato un avvertimento particolarmente netto: «L’Iran costituisce una minaccia diretta. Non garantisce la natura esclusivamente pacifica del suo programma nucleare. Ha disatteso non solo gli impegni volontari assunti nel quadro del JCPOA, ma anche quelli legalmente vincolanti previsti dal suo accordo di salvaguardia». «Siamo estremamente preoccupati per le ambizioni nucleari dell’Iran, che non hanno precedenti per un Paese privo ufficialmente di armamento atomico» mentre un altro delegato ha aggiunto: «La sua persistente mancata collaborazione con l’AIEA rispetto agli obblighi di salvaguardia imposti dal diritto internazionale è inaccettabile. L’Iran deve conformarsi pienamente».