All’Asp di Cosenza fatture non pagate da oltre 12 anni. Il costo lievitato 4 volte

  • Postato il 22 aprile 2025
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All’Asp di Cosenza fatture non pagate da oltre 12 anni. Il costo lievitato 4 volte

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COSENZA – Nuovo salasso, con sconto, per l’Asp di Cosenza; Stavolta per una lunga lista di fatture non pagate dal 2009 al 2013 finite in un decreto ingiuntivo del Tribunale di Monza. Dodici anni dopo quel decreto, l’Asp di Cosenza liquida circa un milione e 370mila euro di debiti dovuti alla Medtronic Italia spa, oltre 393mila euro di fatture per forniture di microinfusori, materiale di consumo e canoni per la manutenzione di defibrillatori. Più interessi.

Si tratta di 979mila 749 euro per la precisione, quasi il 250% in più di quanto dovuto inizialmente dal calcolo. Di queste fatture, per come scritto nero su bianco nella delibera dell’Asp che dispone la liquidazione, ce ne sono nove che «non registrate nella contabilità aziendale» per un totale di quasi 78mila euro, finite nel calderone e comunque liquidate. In totale l’azienda ha dovuto sborsare più di un milione e mezzo di euro perché dalle verifiche effettuate sulle fatture l’azienda ne aveva pagate soltanto quattro: tre liquidate tra il 2014 e il 2015 e una ad ottobre del 2024. Il resto è rimasto ad accumulare interessi passivi per dodici anni.

E sulla questione degli interessi si intravede anche una possibile transazione, o comunque un accordo tra le parti. I 979mila euro, infatti, sono il risultato di una decurtazione, uno sconto del 35% fatto dalla stessa Medtronic. Originariamente, infatti, i soli interessi su queste fatture erano di circa un milione e mezzo di euro.
Complessivamente l’azienda fornitrice aveva presentato una richiesta di pagamento di quasi due milioni di euro (1,9) divisa in 393mila euro di fatture e un milione e mezzo di interessi passivi accumulati e calcolati don un tasso di interesse oscillato negli anni dal 10% al 16% per singola fattura. I tassi, infatti, sono stati calcolati su quelli della Banca centrale europea più le maggiorazioni del 2% disposte dal decreto legislativo 231 del 2002.

Il punto è che sulla proposta della dottoressa Angela Riccetti, direttrice del distretto sanitario Tirreno dell’azienda sanitaria cosentina, sono arrivati i pareri positivi degli uffici centrali dell’Asp di Cosenza guidata dal direttore generale Antonio Graziano. C’è poi il punto delle fatture non registrate nella contabilità aziendale che, però, sono state comunque inserite e liquidate come “sopravvenienze passive relative ad acquisto di beni e servizi”, costi extra che finiranno nel prossimo bilancio di esercizio dell’Asp. Il punto, però, resta sempre lo stesso. Dopo le grandi transazioni milionarie con le banche di factoring, continua lo sperpero di denaro dovuto a decenni di inerzia da parte dell’Azienda sanitaria. Dodici anni passati dal decreto ingiuntivo, quindici anni dalla prima fattura.

Uno schema visto e rivisto in questi anni di gestione contabile delle aziende sanitarie, con i creditori che hanno scelto l’inerzia per, come in questo caso, triplicare l’incasso nel giro di un decennio. Da una parte l’assoluta inerzia degli uffici aziendali, dall’altra l’assalto dei creditori che, a quanto pare, è ancora in corso. Abbastanza da far correre ancor auna volta l’Asp ai ripari dichiarando impignorabili le somme a disposizione per questo trimestre e garantire così il pagamento degli stipendi e il funzionamento essenziale delle strutture.

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