Allerta di Banca d’Italia: “Frodi e riciclaggio con criptovalute sempre più sofisticati”. Giorgetti: “Controlli rafforzati”

  • Postato il 10 giugno 2025
  • Economia
  • Di Il Fatto Quotidiano
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L’unità di informazione finanziaria presso la Banca d’Italia ha presentato la sua relazione annuale. Molto spazio alle criptovalute e le criticità connesse alle monete digitali: riciclaggio, frodi informatiche, furti di identità, eccetera. Nel complesso, lo scorso anno la Uif ha ricevuto oltre 145mila segnalazioni di operazioni sospette , con una diminuzione complessiva del 3% rispetto al 2023.

Il calo dipende soprattutto dalla categoria di banche e Poste da cui, peraltro, continua a provenire il maggior numero di segnalazioni. Per gli intermediari non bancari si registra un calo meno significativo. Viceversa sono in crescita le segnalazioni del settore non finanziario, con un rilevante incremento dell’apporto dei professionisti e degli operatori in criptoattività.

Come ha spiegato Enzo Serata, direttore Uif: “Sono sempre più diffuse le frodi informatiche e l’utilizzo di criptoattività a scopi di riciclaggio, i furti di identità, le cessioni a terzi di credenziali di accesso, l’apertura di rapporti a distanza utilizzando per il riconoscimento anche sistemi di intelligenza artificiale generativa”. Serata avvisa anche che frodi informatiche e riciclaggio assumono forme sempre più sofisticate ed insidiose.

Il direttore sottolinea come la “recente tendenza a raccogliere i fondi direttamente mediante trasferimenti di criptoattività che, in assenza di transito dei proventi su rapporti tradizionali, rende più difficile l’individuazione di eventuali illeciti e del relativo perimetro. L’analisi, anche aggregata, delle segnalazioni afferenti a tale ambito ha evidenziato il crescente ricorso alle stablecoins. Essendo caratterizzate da un valore ancorato a un riferimento esterno stabile (in genere una valuta come dollaro o euro), esse si prestano a essere utilizzate come forme alternative di pagamento, consentendo di perfezionare trasferimenti di valore analogamente ai bonifici transnazionali, ma beneficiando di tempi di validazione rapidi e livelli di anonimato elevati mediante l’impiego di unhosted wallets (un portafoglio digitale gestito direttamente dall’utilizzatore senza parti terzi che garantisce un più elevato livello di privacy, ndr)”.

“Siamo consapevoli che le modalità di utilizzo delle cripto a scopi di riciclaggio sono in continua evoluzione e sempre più complesse e sofisticate”, ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti intervenendo alla relazione Uif. Giorgetti ha ricordato le nuove normative e obblighi che hanno “rafforzato i presidi regolamentari” ai prestatori di servizi cripto allineandoli a quelli a carico delle banche. Il ministro ha quindi annunciato che “continueremo a lavorare su questo fronte per affrontare le sfide delle nuove tecnologie”.

Ai fini della lotta al riciclaggio l’Ufficio informazione finanziaria mette nel mirino pure le banconote. “Il diffuso utilizzo del contante e l’estensione dell’economia sommersa rappresentano criticità molto significative del sistema socio-economico italiano perché riducono la tracciabilità, facilitando il riciclaggio dei proventi di ogni tipo di reato economico”, osserva Serata. “La prevenzione antiriciclaggio può contribuire ad accrescere la sensibilità della Pubblica amministrazione ai rischi di infiltrazione criminale, rendendola meno vulnerabile anche alla corruzione” ha poi aggiunto.

Infine la constatazione di come le tensioni internazionali si ripercuotano anche sui movimenti di denaro. Sono salite infatti le segnalazioni di operazioni sospette di finanziamento al terrorismo. Serata sottolinea come “la minaccia globale è stata influenzata dal conflitto israelo-palestinese e dai suoi impatti sul più ampio contesto medio-orientale”. “In questo contesto, spiega, i flussi segnaletici sono apparsi collegati anche all’intensificazione della propaganda jihadista. Le segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo hanno registrato un incremento (+14,5% rispetto al 2023)” ha rilevato. L’Uif segnala anche un utilizzo esteso di iban virtuali per inviare in Cina i proventi illeciti delle frodi nelle fatturazioni.

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