Allerta per la Sindrome Alpha-Gal, causata dalla puntura di zecca stella solitaria. L’esperto: “Una reazione allergica ritardata, può durare per 1-2 anni dopo il morso”

  • Postato il 23 luglio 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Può durare anche anni e manifestarsi con orticaria, nausea o respiro affannoso: si tratta della Sindrome Alpha-Gal (AGS) — un’allergia rara e spesso sottovalutata alla carne rossa e ai suoi derivati, causata dalla puntura di zecca stella solitaria – Lone Star Ticks come viene chiamata negli USA. E non è un caso che l’allerta è scattata proprio negli Usa e in stati come Texas (chiamato anche Lone Star State, dove i casi si sono moltiplicati a dismisura, nelle aree del Sudest e Sudovest, ma anche nello Iowa, nonché in Messico. Come segnala il coordinamento dell’Us Centers for Disease Control and Prevention (CDC), l’agenzia di salute pubblica statunitense – i casi sarebbero passati in quindici anni da poche dozzine a 450mila l’anno. L’ipotesi sulla sua diffusione è in parte legata all’aumento delle temperature associato alla crisi climatica. Gli esperti ipotizzano che se i cambiamenti climatici continuassero con questa tendenza, le zecche stella solitaria potrebbero diffondersi in tutta la metà orientale del Paese, mettendo a rischio milioni di persone.

Cos’è e come si manifesta

L’AGS si può manifestare dopo aver mangiato carne o latticini, dato che la molecola Alpha-Gal (galattosio-α-1,3-galattosio) è una molecola di zucchero prodotta naturalmente nell’organismo in quasi tutti i mammiferi (ma non negli esseri umani) dunque presente nella maggior parte dei prodotti da loro derivati come carni, latte, altri prodotti caseari e alcuni preparati farmaceutici. Il morso di zecche, come Ixodes ricinus in Europa, Ixodes holocyclus in Australia o Amblyomma americanum negli USA, inocula questa sostanza, stimolando una reazione immunitaria da parte dell’organismo umano, con produzione di immunoglobuline E (IgE), un tipo di anticorpo prodotto dal sistema immunitario che svolge un ruolo chiave nelle reazioni allergiche e nella difesa contro i parassiti. Livelli elevati di IgE nel sangue possono quindi indicare la presenza di allergie o altre condizioni correlate. I sintomi compaiono dopo 2–6 ore dal consumo di carne rossa: orticaria, edema, sintomi gastrointestinali, vertigini, e nei casi più gravi – anafilassi. Ma può essere scatenata anche da derivati animali come gelatine, latte e farmaci contenenti alpha-gal (es. anticorpo cetuximab) .

Diagnosi e gestione

La diagnosi si basa sulla storia clinica del paziente per verificare possibili punture di zecca. La ricerca può essere resa complicata dal fatto che la sindrome può manifestarsi anche molto tempo dopo la puntura di zecca che l’ha scatenata. I test da effettuare sono quelli allergologici IgE specifici per l’Alpha-Gal. Il trattamento prevede l’impiego di farmaci antiallergici, antistaminici e cortisonici. Una dieta di esclusione: eliminazione totale della carne dei mammiferi non primati (manzo, maiale, agnello) e dei loro derivati (gelatina, latticini, estratti alimentari).

L’infettivologo: “Una sindrome allergica rara, ma da non sottovalutare”

“Questa notizia solleva almeno alcune considerazioni importanti. La prima riguarda l’impatto del cambiamento climatico sulla diffusione di malattie, sia infettive che non infettive – spiega al FattoQuotidiano.it il professor Roberto Cauda, docente di Malattie infettive dell’Università Cattolica e dell’Università Campus bio-medico e consulente per le malattie infettive dell’European Medicines Agency (EMA) -. Le zecche, nel caso specifico, beneficiano dell’aumento delle temperature, per cui si riproducono e si diffondono più facilmente, con conseguente aumento del rischio sanitario per l’uomo. Un’altra riflessione tocca il tema più generale delle patologie trasmesse dalle zecche: nella maggior parte dei casi si tratta di malattie infettive ben conosciute, per le quali esistono trattamenti specifici”.

Mentre in questo caso, come ci si comporta?

“Siamo di fronte a una situazione diversa. La sindrome Alpha-Gal non è una malattia infettiva, bensì una reazione allergica ritardata a un carboidrato presente nella carne rossa (e in alcuni latticini), indotta dal morso della zecca. Può manifestarsi con sintomi cutanei come orticaria, ma anche nausea, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, shock anafilattico. La sua particolarità è che può durare per 1-2 anni dopo il morso e rende complicata la gestione clinica del trattamento anche farmacologico a base di antiallergici, antistaminici e cortisonici”.

Aumentare il monitoraggio della sindrome AlphaGal

“Si tratta di un fenomeno che, sebbene marginale nel contesto delle allergie da insetti, merita attenzione per almeno due motivi: da un lato segnala un effetto concreto del cambiamento climatico; dall’altro pone interrogativi sul controllo delle malattie emergenti a trasmissione ambientale. Negli Stati Uniti il tema è già al centro del dibattito sanitario. In Europa, per ora, si tratta di casi rari, ma da monitorare”.

Cosa serve sapere (e fare)

1. Evitare le punture di zecca applicando repellenti, indossando abiti protettivi e ispezionando la pelle dopo escursioni.

2. Se compare orticaria, gastroenterite o sintomi sospetti in seguito a carne rossa, chiedere il test IgE specifico.

3. I medici dovrebbero considerare l’AGS con diagnosi ad hoc di allergia alimentare non immediata.

4. In Italia, l’AGS è ancora poco nota, ma la sua incidenza è destinata a crescere. Serve quindi un’educazione medica e sanitaria più mirata.

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