Almasri, le opposizioni all’attacco del governo. Conte a Meloni: “Ti vanti? Vergogna”. Schlein: “Venga in Aula”

  • Postato il 6 agosto 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
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La richiesta del Tribunale dei ministri di autorizzazione a procedere per i ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano sul Caso Almasri scatena le opposizioni. Mentre la maggioranza fa quadrato attorno all’esecutivo, nel mirino finisce la stessa presidente del Consiglio: la posizione di Giorgia Meloni è stata archiviata ma, nei giorni scorsi, ha rivendicato l’azione “coesa” del governo sotto la sua guida e ha definito “assurda” la tesi dei giudici che sostengono che lei “non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta”. Il cronoprogramma della Camera dei deputati – chiamata a decidere sulla richiesta di autorizzazione – è stato reso noto e la decisione è prevista entro ottobre. L’esito è, chiaramente, scontato: la maggioranza voterà contro e quindi niente processo. Ma la polemica politica non si placa.

Direttamente alla premier si rivolge il leader del Movimento 5 stelle: “Ti vanti del caso Almasri? Ma dovrebbe farti vergognare. Stiamo parlando di una persona accusata di crimini contro l’umanità, accusata di uno stupro su bambini”, afferma Giuseppe Conte in un video pubblicato sui social. “Gli hai dato un salvacondotto e lo hai imbarcato su un volo di Stato per rimpatriarlo e ti vieni a vantare, anziché nascondere la testa? Sei una vergogna per gli italiani”, taglia corto Conte.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, incalza: “Per una volta dice una cosa giusta Giorgia Meloni: è impensabile che tre suoi ministri abbiano deciso di liberare un torturatore libico e riportarlo a casa con un volo di Stato senza che lei condividesse questa scelta. Siccome ha detto che vuole venire in Parlamento, venga a spiegare al Paese la responsabilità politica che si è assunta. Su quella giudiziaria lasciamo lavorare la magistratura”, ha detto Schlein al Tg3. “L’errore del governo è aver detto bugie. Sono venuti in parlamento e soprattutto Nordio ha raccontato una catena di bugie”, commenta a Omnibus su La7 il leader di Italia viva Matteo Salvini: “Il problema giudiziario se lo vedono i magistrati – aggiunge – ma un governo che racconta un’incredibile caterva di fregnacce è un dato politico“.

“Dalla lettura delle carte emerge chiaramente il quadro di ciò che è avvenuto nei momenti successivi all’arresto di Almasri e come Meloni e i suoi ministri Nordio, Piantedosi e il sottosegretario Mantovano abbiano costruito un castello di menzogne di cui dovranno rendere conto in Parlamento e al Paese soprattutto perché rivendicano di fatto la liberazione di un macellaio“, attacca il segretario di +Europa, Riccardo Magi: “Un quadro – sottolinea – da cui emerge che il governo italiano ha lavorato alacremente per liberare il torturatore libico venendo meno agli obblighi di cooperazione con la giustizia internazionale”. “Siamo davvero garantisti e per noi una richiesta di autorizzazione a procedere non equivale a una condanna ma al contempo non possiamo accettare la pretesa di un potere di governo di essere al di sopra della legge“, conclude Magi. “Governi un Paese significa avere il dovere della verità: se c’era ragion di Stato, la si doveva rivendicare; non l’hanno fatto e ora ne devono rispondere“, afferma Angelo Bonelli, parlamentare Avs e co-portavoce di Europa Verde, ospite di Agorà Estate su Rai3. “Questa vicenda – aggiunge – è gravissima perché dimostra che il governo italiano ha fatto patti con i trafficanti di esseri umani, liberando un criminale come Almasri, responsabile di stupri, anche su minori, omicidi e tratta di persone. La destra cerca di buttarla in caciara, ma la realtà è chiara: chi diceva di voler inseguire i trafficanti ‘in ogni angolo del globo terraqueo’, oggi li libera e li accompagna con un aereo di Stato. Questo è accaduto”, conclude Bonelli.

Differente la posizione del leader di Azione, Carlo Calenda: “Sul caso Almasri perderemo ancora mesi in discussioni inutili. La realtà è piuttosto evidente a tutti: il governo lo ha rilasciato per evitare ritorsioni combinando un gran casino procedurale. Premesso che per quanto mi concerne andava arrestato e consegnato alla corte penale internazionale, il governo avrebbe potuto mettere il segreto di Stato e chiuderla lì. Dopodiché abbiamo due guerre alle porte; un pazzo alla Casa Bianca e le industrie che chiudono o vanno via. Di queste bazzecole dovremmo occuparci”, scrive in una nota Calenda.

Toni totalmente opposti dalla maggioranza. “La vicenda Almasri è l’ennesima conferma della serietà, del coraggio e della leadership del presidente Giorgia Meloni. In un contesto complesso, in cui altri avrebbero scelto la strada del silenzio o della fuga dalle proprie responsabilità, il nostro Presidente del Consiglio ha dimostrato ancora una volta cosa significhi governare con fermezza, chiarezza e rispetto delle Istituzioni”, dichiara Simona Petrucci, senatrice di Fratelli d’Italia. “È vero, sul caso Almasri si sarebbe potuto porre il segreto di Stato, ma il governo ha scelto di muoversi alla luce del sole e di lavorare in trasparenza, non nelle tenebre come magari hanno fatto altri esecutivi, anche alla luce delle fughe di notizie che si erano verificate”, ha detto a L’Aria che Tira, su La7, la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. “Il presidente del Consiglio ha affermato che è stata una decisione collegiale nell’interesse del Paese. Se si vuole criticare queste cose si va in Parlamento. I tribunali si devono occupare di altre cose”, commenta Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati.

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