Almasri, primo voto della Camera per salvare i ministri: la Giunta respinge la richiesta di autorizzazione a procedere
- Postato il 30 settembre 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
La seduta della Giunta per le autorizzazioni della Camera si è conclusa senza sorprese: la proposta di mandare a processo i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano è stata respinta. L’organo doveva votare sulla relazione del deputato Pd Federico Gianassi, che chiedeva di concedere l’autorizzazione a procedere sollecitata dal Tribunale dei ministri in relazione alla vicenda di Osama Almasri, il generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, arrestato a Torino a gennaio ma subito rimpatriato dal governo italiano su un volo di Stato. Tutti e tre i membri del governo indagati rispondono di favoreggiamento, Nordio anche di omissione d’atti d’ufficio. Le votazioni sono state tre, una per ognuno, e hanno avuto il medesimo esito: sei deputati a favore e 13 contrari. A dire il no definitivo sarà l’Aula nella seduta del 9 ottobre: come previsto, il presidente della Giunta Devis Dori (Avs) ha nominato un nuovo relatore per l’assemblea, il forzista Pietro Pittalis, che senza dubbio proporrà di negare l’autorizzazione, mentre Gianassi esporrà la relazione di minoranza.
Esulta Fratelli d’Italia con il capogruppo in Giunta Dario Iaia: “Il voto è andato così come prevedevamo, tutta la maggioranza era presente. Abbiamo contestato chiaramente il contenuto della relazione che non abbiamo condiviso per nulla, in quanto sia i ministri Nordio che Piantedosi, che il sottosegretario Mantovano, hanno agito assolutamente nell’interesse dello Stato. La loro azione è stata ispirata alla tutela della sicurezza nazionale, dell’interesse e della tutela degli italiani in Libia, sia dei cittadini e sia delle imprese che dell’ambasciata italiana”, aggiunge. Il ministro della Giustizia, intercettato a margine di un convegno, commenta sornione: “Sono sempre soddisfatto delle decisioni che si prendono in democrazia”. Resta sospesa, invece, la questione relativa alla sua capo di gabinetto Giusi Bartolozzi, indagata per aver reso false informazioni al Tribunale dei ministri: nei giorni scorsi la Giunta ha avviato l’iter per estendere anche a lei l’immunità parlamentare, sollevando un conflitto di attribuzioni contro i giudici davanti alla Consulta, nonostante il reato che le viene contestato non sia stato commesso in concorso con i membri del governo.
Severo il commento di Gianassi per il Pd: “La schiena dritta di cui parla il governo italiano si è liquefatta. Il voto di oggi è un chiaro salvacondotto dal processo penale per per i ministri e per garantire l’impunità. Per essendo su questo il mio giudizio molto negativo, almeno abbiamo ottenuto da queste settimane di lavori in Giunta la chiarezza che era mancata per mesi: tutte quelle reticenze e omissioni sono state accantonate. Ora abbiamo preso atto che è stata detta una menzogna al Parlamento, e il motivo, come detto oggi nella dichiarazione di voto della maggioranza, è che i componenti della milizia libica fanno tanta paura al governo da spingerlo a non consegnare Almasri”. Quella di “oggi è l’autodistruzione della narrazione di un governo forte che non è sotto ricatto di nessuno”, conclude. Duro anche il segretario di +Europa Riccardo Magi: “La maggioranza salva Nordio, Piantedosi e Mantovano dal processo per il caso Almasri. La condanna politica per aver liberato un criminale e averlo riaccompagnato a casa con volo di Stato è però definitiva. Vedremo ora in Aula, ma l’esito è già scritto. Resta il fatto che questa destra si dimostra garantista con i suoi ministri e persino con criminali ricercati dalla Corte penale internazionale, ma è giustizialista con tutti gli altri”.
L'articolo Almasri, primo voto della Camera per salvare i ministri: la Giunta respinge la richiesta di autorizzazione a procedere proviene da Il Fatto Quotidiano.