Almeno 8 bambini uccisi in un raid israeliano a Gaza mentre aspettavano con le loro madri il latte in polvere
- Postato il 11 luglio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Un nuovo tragico episodio ha colpito la Striscia di Gaza. Giovedì 10 luglio, un attacco aereo israeliano ha causato la morte di almeno 15 persone, tra cui donne e otto bambini, nei pressi di un centro sanitario nella città di Deir Al Balah, nel cuore dell’enclave palestinese. I bambini uccisi avevano tra i 2 e i 14 anni. Il bombardamento ha centrato una clinica che distribuiva latte in polvere per i più piccoli, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute di Gaza.
Immagini e video diffusi mostrano una scena straziante: bambini insanguinati, feriti, stesi a terra sul pavimento, tra le urla disperate dei sopravvissuti. L’organizzazione umanitaria statunitense che gestiva il centro ha condannato con forza l’attacco, definendolo una chiara violazione del diritto internazionale umanitario.
L’esercito israeliano ha dichiarato che l’operazione mirava a colpire un militante di Hamas coinvolto negli attacchi del 7 ottobre. “Le IDF si rammaricano per qualsiasi danno arrecato a civili non coinvolti e operano per minimizzare le vittime collaterali”, ha spiegato l’esercito in una nota rilasciata alla CNN.
Le testimonianze, la crisi umanitaria e la risposta internazionale
“Abbiamo sentito un rumore sordo, come di un drone che si avvicinava, e poi un’enorme esplosione. La terra ha tremato sotto i nostri piedi e tutto è diventato sangue e grida”. Così un testimone ha raccontato all’agenzia AFP i drammatici istanti dell’attacco. Secondo le autorità locali, solo nella giornata del 10 luglio sono state registrate almeno 82 vittime e 247 feriti in vari raid nella Striscia.
Un’indagine di Medici Senza Frontiere ha evidenziato l’estrema gravità della situazione sanitaria: tra ottobre 2023 e marzo 2025, il tasso di mortalità nella Striscia è aumentato di cinque volte rispetto al periodo prebellico. Nei bambini sotto i cinque anni, la mortalità è dieci volte più alta, e sei volte nei neonati. “Le morti sono spesso dovute a malnutrizione, disidratazione e malattie infettive legate a sovraffollamento, igiene precaria e mancanza di acqua”, ha spiegato Silvia Mancini, epidemiologa di MSF.
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