Alta Velocità in Calabria. Accelerazioni, limiti e incognite

  • Postato il 10 novembre 2025
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Alta Velocità in Calabria. Accelerazioni, limiti e incognite

Alta Velocità Treno

La Calabria avrà l’Alta Velocità il punto è capire quale. La comunicazione Ue prevede al 2030 una linea da 160 km/h (che di fatto c’è), ma l’impegno di Rfi è arrivare a 300


LO SCORSO 5 novembre la Commissione europea ha presentato un piano per accelerare lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria in tutta l’Unione. Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, e Apostolos Tzitzikostas, commissario europeo ai Trasporti, hanno spiegato ai giornalisti che il piano «stabilisce i passaggi necessari per creare, entro il 2040, una rete ferroviaria europea più rapida, interoperabile e meglio collegata».

ALTA VELOCITÀ, IL PIANO EUROPEO

La strategia della Commissione è dettagliata in 22 pagine di comunicazione, accompagnate da altre 34 di mappe e tabelle, che fotografano lo stato dell’arte e gli step al 2040. Proprio le mappe, estrapolate e diffuse nei giorni scorsi, hanno agito da detonatore di una nuova tenzone, a colpi di comunicati stampa, 2mila chilometri più giù di Bruxelles, in Calabria. L’innesco lo ha dato, in realtà, una cartina mal interpretata. Era quella che mostrava “Esempi di significativi risparmi di tempo tra alcune capitali UE selezionate”. Trattandosi, pertanto, di capitali («selezionate» peraltro) la cartina per l’Italia si fermava a Roma. Alcuni commentatori politici ne hanno dedotto che la Calabria sarebbe stata tagliata fuori dall’Alta Velocità. Bastava sfogliare il dossier di qualche pagina per capire che invece l’alta velocità in Calabria c’era e non poteva essere diversamente, giacché la regione rientra nel corridoio Scandinavo-Mediterraneo delle reti trans-europee di trasporto (Ten-T).

ALTA VELOCITÀ, I PIANI PER LA CALABRIA

Il punto è capire quale alta velocità avrà la Calabria: dalle cartine si ricava che entro il 2030 sarà operativa una linea su cui si viaggerà a velocità comprese tra 160 e 200 km/h, che più o meno (almeno considerando il limite inferiore) è quella che c’è già. E per l’Europa andrebbe anche bene: l’ultima versione del regolamento Ten-T – regolamento che stabilisce le basi per la realizzazione di una rete ferroviaria ad alta velocità in Europa – prevede tra i target «ambiziosi» che entro il 2040 «le linee ferroviarie passeggeri della rete Ten-T core (qui rientra l’Av Salerno Reggio, ndr) e core estesa devono supportare treni che viaggiano a velocità di 160 km/h o superiori».

I NUOVI DOCUMENTI DELLA COMMISSIONE

Facciamo un passo indietro, però, per capire la portata della comunicazione della Commissione. Il piano, ha spiegato il commissario Tzitzikostas, è basato su quattro pilastri. Il primo sono le infrastrutture: i 12mila km di alta velocità europea esistenti sono oggi concentrati in pochi Stati membri, ovvero Spagna, Francia, Italia e Germania, mentre l’Europa centrale e orientale rimane purtroppo poco connessa. Colmare il gap richiede ingenti risorse finanziarie: 345 miliardi di euro per completare la rete Ten-T fin qui prevista entro il 2040, che arrivano a 546 miliardi se si punta a una rete ancora più ampia o con velocità molto elevate (>250 km/h).
Attenzione, è una previsione di fabbisogno, non si tratta di finanziamenti disponibili. Il commissario ai Trasporti ha annunciato che si perseguirà «una strategia di finanziamento dedicata».

LA STRATEGIA FINANZIARIA

L’obiettivo dell’Ue è mettere a punto entro fine anno una strategia finanziaria che combinerà risorse europee, nazionali, private, con strumenti quali il programma Connecting Europe Facility (CEF), fondi di coesione, fondi nazionali, garanzie, investimenti privati. Accanto poi alle infrastrutture, il pacchetto di misure europeo prevede una normativa per migliorare i sistemi di prenotazione e bigliettazione transfrontalieri, interventi (anche normativi) a sostegno dell’industria ferroviaria che non riesce oggi a soddisfare in Europa la domanda, un rafforzamento della governance, con un maggiore coinvolgimento dei coordinatori dei corridoi e un potenziamento dell’Agenzia ferroviaria europea.
L’obiettivo è definire, entro il 2027, decisioni attuative per ciascun corridoio di trasporto europeo, in modo che la rete ferroviaria europea ad alta velocità sia sviluppata per fasi – entro il 2030, il 2035 e completata entro il 2040 – includendo specifiche su velocità, tempi di percorrenza, finanziamenti.

LE PREVISIONI PER LA CALABRIA

Partiamo da cosa non si trova nei documenti. Dalla lettura non emerge alcuna esclusione della Calabria e del Sud dal disegno europeo dell’alta velocità. La commissione non opera scelte in questa direzione, né taglia fuori nessuno dai finanziamenti (che peraltro allo stato non ci sono). La comunicazione, oltre a tracciare una strategia, scatta un’istantanea della situazione al 2025, accompagnata dalle prospettive al 2040. L’Europa accompagna e sostiene il percorso, ma la responsabilità è in capo agli Stati membri. Così come agli Stati membri si raccomanda di valutare e pianificare la possibilità di superare i requisiti minimi del Ten-T (velocità pari o superiore a 160 km/h), con l’obiettivo di ammodernare o costruire, laddove economicamente sostenibile, nuovi collegamenti ad alta velocità, anche con velocità superiori ai 250 km/h.

ALTA VELOCITÀ, LE PROSPETTIVE PER LA CALABRIA

Veniamo quindi alle prospettive della Calabria, che la Commissione elabora nei documenti partendo – è bene rimarcarlo – dalle informazioni fornite dagli Stati. Sono documenti di lavoro: i dati, precisa un disclaimer, potrebbero non essere accurati e le informazioni non riflettono «necessariamente» il parere della Commissione. Per la Calabria le cartine ci dicono che una linea con velocità pari/superiore a 160 km/h è già «operativa» nel tratto Paola-Pizzo e lo sarà, entro il 2030, sul resto del tracciato calabrese della Salerno-Reggio.

La stessa cartina ci dice che entro il 2030 avremo un’alta velocità capace di raggiungere e superare i 200 km/h tra Salerno e il confine, più o meno, della Calabria. Nel tratto italiano del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, in soldoni, la vera alta velocità (200 km/h in su) la troviamo già operativa solo tra Napoli e Bologna e tra Forlì e Ancona. Arriverà entro il 2030 sulla Bologna-Forlì, sulla Napoli-Bari, sulla Catania-Palermo. Entro il 2040 è prevista su piccole tratte come la Taranto-Bari o lungo la Verona-Bolzano.

CALABRIA CENERENTOLA D’ITALIA

A conti fatti, da qui al 2040, la cartina confermerebbe la Calabria come la Cenerentola d’Italia: il tratto calabrese – insieme a pochi altri, più brevi – dovrebbe accontentarsi dell’obiettivo minimo: una linea a 160 km/h o poco più. Eppure, gli impegni di ministero e Rfi per la ‘nuova alta velocità’ in Calabria sono altri. Le velocità massime previste sono comprese tra i 200 e i 300 km/h. Dell’unico tratto calabrese appaltato – le gallerie Santomarco sulla Montalto-Paola, che prevede standard di alta velocità – si raggiungeranno, è previsto, i 250 km/h. Per il lotto 1 (che comprende il Buonabitacolo-Praia) si prevede – è stato ribadito in fase di dibattito pubblico – una velocità massima di 300 km/h (dato confermato dalla cartina Ue, in effetti).

ALTA VELOCITÀ, IL FUTURO DA PRAIA A REGGIO CALABRIA

E da Praia in giù? Sembra si possa concludere che in assenza di progetti – per tutti i lotti da Praia a Reggio è stato per ora sviluppato solo il documento di fattibilità delle alternative progettuali, quindi siamo in fase molto preliminare – e di impegni finanziari certi (non c’è un euro stanziato) la Commissione non possa azzardare previsioni al di là di una velocizzazione della linea convenzionale. Quello che fotografa la Commissione europea, insomma, non va molto oltre quello che scrivevamo quasi due anni fa: la (vera) alta velocità in Calabria per ora arriverà a Praia. Anzi, qualche chilometro prima di Praia, perché per completare quel lotto manca un miliardo. E per arrivare a Reggio ne vanno rintracciati altri 17 circa.

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