Altra giornata critica nei pronto soccorso, decine di ambulanze ferme: “Medici e infermieri sono in burn-out”
- Postato il 28 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Ancora una giornata di passione nei pronto soccorsi genovesi, con ambulanze bloccate fuori dagli ingressi e decine di pazienti in attesa, e stavolta i sindacati hanno deciso di muoversi.
Luca Infantino, segretario generale della Fp Cgil Genova, ha infatti già preso contatto con gli uffici della prefettura per chiedere che venga convocato al più presto un tavolo urgente per risolvere una situazione che perdura da mesi, e che sta esplodendo in un periodo in cui, tra l’altro, i picchi influenzali sono ancora lontani.
Pronto soccorso sempre più affollati, Galliera e Villa Scassi in affanno
Nel pomeriggio di martedì in effetti il pronto soccorso del San Martino era “affollato”, quelli del Galliera e del Villa Scassi “molto affollati” secondo il sistema di monitoraggio regionale: 95 persone in cura all’ospedale di Carignano, di cui 16 in codice rosso e 43 in arancione, altre 35 in attesa di essere visitati, mentre al Villa Scassi i pazienti in cura erano 89, 27 quelli in attesa, nove in codice rosso e 45 in codice arancione.
La stessa situazione si è presentata la scorsa settimana, con le pubbliche assistenze impossibilitate a riprendere le barelle e continuare gli interventi perché utilizzate in pronto soccorso. E se il San Martino, che ha una capacità maggiore di assorbire pazienti, Galliera e Villa Scassi fanno sempre più fatica.
Infantino: “Bucci parla di riforma, ma nel frattempo non funziona nulla”
“Il Villa Scassi oggi sembrava un girone infernale – sottolinea Infantino – tantissime ambulanze ferme fuori, parcheggiate in strada, pazienti sulle barelle, e il personale medico è in burn-out. Medici, infermieri e oss non sanno più dove sbattere la testa, devono gestire tantissimi pazienti. Il presidente della Regione Marco Bucci continua a sostenere che sta andando tutto bene, parla del progetto di riforma per la sanità territoriale con le case di comunità, ma intanto non c’è nulla di tutto ciò e viviamo giornate come queste”.
Il problema principale è sempre la mancanza di personale, soprattutto di infermieri, che penalizza l’intero sistema sanitario: “Sono mesi che chiediamo di velocizzare il bando di concorso per infermieri e siamo alla sola uscita dell’avviso – prosegue Infantino – anche le case di comunità sono cattedrali nel deserto se non metti dentro il personale. Medici e infermieri non stanno più in piedi, non ce la fanno più, e sulle barelle in attesa ci sono i cittadini, mentre si parla della magnificenza dell’operato della Regione di quest’anno”.