Altro che Europa, tra Como e Torino c'è un abisso. E le scuse di Baroni non bastano più

  • Postato il 25 novembre 2025
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Altro che Europa, tra Como e Torino c'è un abisso. E le scuse di Baroni non bastano più

AGI - Urbano Cairo ieri sera ha toccato con mano quanto male può fare una squadra la cui proprietà nel giro di pochissimi anni ha speso tanto e bene, costruendo attorno a un allenatore alle prime armi, ma molto ambizioso, un progetto che valorizza giovani di talento e dal futuro assicurato. Il Como, che allo stadio Grande Torino ha spadroneggiato vincendo con merito per 5-1 e divertendosi, può davvero ambire all’Europa, obiettivo che è del tutto precluso alla squadra di mister Baroni.

Il crollo nervoso dei granata, l’ennesimo in questi primi mesi di Serie A, può essere spiegato in vari modi: l’assenza in organico di giocatori di personalità, l’assenza di campioni in grado di svoltare il match con una sola giocata, l’assenza di quella ‘cazzimma’ che evidentemente neanche il tecnico, ieri tradito anche da chi è subentrato nella ripresa, sa trasmettere.

La reazione di Baroni e il precedente

È la terza volta (dopo Inter e Atalanta) che la nave granata imbarca acqua nel giro di pochi minuti, senza mostrare un minimo di dignità e di reazione. Il tecnico nel dopo gara ha prima parlato di quei titolari che hanno saltato il match per infortunio (Ismaili, Coco, Simeone e Adams), poi ha puntato il dito contro quelli che, finora poco utilizzati, non hanno sfruttato la chance per mettersi in evidenza e sono scesi in campo con un atteggiamento sbagliato. Alla fine, dopo aver chiesto scusa al popolo granata, si è assunto lui stesso ogni responsabilità per aver dato fiducia a giocatori che non meritavano di essere presi in considerazione.

Le stesse identiche parole Baroni le pronunciò lo scorso campionato quando la sua Lazio ne prese sei in casa contro un’Inter 'spaziale'. "Parlo della partita - affermò l’allora tecnico biancoceleste - sono dispiaciuto per la squadra e per i nostri tifosi. Abbiamo fatto quaranta minuti buoni, poi la squadra ha ceduto dal punto di vista nervoso, ci siamo disuniti. Vuol dire che ho sbagliato qualcosa io. Mi assumo le responsabilità di una sconfitta che fa malissimo. Non deve succedere a noi una cosa del genere. La squadra non si deve disunire, non può farlo in questa maniera. Questo è e sarà un incidente di percorso. A una squadra come l'Inter non puoi concedere così tanto. Non puoi sbagliare così tanto, perché se perdi palla loro poi prendono e vanno a tirare. Abbiamo pure fatto pochi falli. Ci siamo allungati troppo". Parole che al Toro i tifosi hanno sentito dire già diverse volte.

Le valutazioni di Cairo e il futuro del tecnico

Ieri sera, dopo Torino-Como, Baroni ha concluso la conferenza stampa dicendo che farà “delle valutazioni” alla luce di quanto emerso in campo. Lotito, a fine campionato, fece le sue considerazioni, silurando il tecnico toscano, “colpevole” di non aver portato la Lazio in Europa dopo nove anni di costante presenza.

Cairo, che ovviamente non intende ‘licenziarsi’ nonostante le ‘calde’ sollecitazioni della tifoseria granata, arriverà alle stesse conclusioni? È presto per dirlo ma il patron ha lasciato lo stadio furibondo e preoccupato da questi improvvisi crolli nervosi della squadra. Molti acquisti del mercato estivo, in buona parte quasi tutti prestiti, hanno finora reso ben poco, altri stanno deludendo del tutto le aspettative della vigilia. “Dobbiamo lavorare e ripartire”, ha assicurato il tecnico, come se durante la settimana i suoi ragazzi facessero ben altro. Anche la società sembrerebbe fare il ‘mea culpa’ promettendo di intervenire a gennaio se fosse necessario. Nel dubbio i tifosi hanno già capito che tipo di stagione sarà. Altro che Europa.

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Agi.it

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