Altro che Ferrari, Horner si prende tutta l'Alpine di Briatore e la FIA mette una pezza (tardi) sui motori illegali
- Postato il 23 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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C’è un nome che aleggia sulla F1 del futuro. Oltre alla polemica per le nuove power unit “truccate” per qualcuno di Mercedes a cui la FIA sta provando tardivamente a mettere freno, di tanto in tanto spunta il nome di Christian Horner. Una sorta di feticcio buono per tutte le stagioni specie a Natale a bocce ferme.
Qualcuno l’avrebbe voluto, sognato, in Ferrari, al posto di Vasseur ma pare che il manager inglese punti a qualcosa di più, non come blasone, ma come posizione, un team tutto suo da plasmare a immagine e somiglianza dopo essere stato, comunque, sotto padrone in Red Bull. E allora Alpine sembra la soluzione giusta con il placet di Flavio Briatore reggente del team francese.
- Horner punta l'Apine, ci siamo!
- La voglia di potere di Horner
- Power Unit Gate: è caos in F1
- Motori Mercedes "illegali": giro di vite FIA
Horner punta l’Apine, ci siamo!
Ieri il media svizzero Blick ha riportato la notizia secondo cui Chris Horner vorrebbe prendere il pieno controllo delle strutture interne alla Alpine. Dunque non solo il 24% è nel mirino del pluri-iridato ex Team Principal Red Bull, ma anche il ruolo omologo che aveva assunto sino allo scorso luglio con il team di Milton Keynes.
La voglia di potere di Horner
Proprio quest’anno Christian è stato licenziato dalla Red Bull con effetto immediato a metà stagione dopo Silverstone. E la scuderia di Milton Keys ne ha guadagnato con l’approdo di Laurent Mekies dalla Racing Bulls. La macchina è migliorata, la resa anche e Verstappen ha potuto rimontare e lottare fino all’ultima gara per il titolo.
A chi, come Helmut Marko, ha sparato a zero sulle brame di potere di Horner, ha risposto il patron Oliver Mintzlaff, CEO Red Bull Racing in un’intervista al De Telegraaf: “Quelle sono parole di Helmut Marko, non posso dire nulla di negativo su Chris. Semplicemente perché ha significato molto per Red Bull, ma arriva sempre un momento in cui le cose non vanno bene e allora, come azienda, bisogna prendere una decisione”.
Power Unit Gate: è caos in F1
Il numero che indica il rapporto di compressione di un propulsore è al centro di una vera e propria disputa sotto l’albero in Formula 1 in vista della prevista stagione 2026. È l’anno dei cambiamenti e di una tabula rasa per tutti i team, che la Mercedes sta ora terrorizzando con una soluzione (un rapporto di 18:1) che pochi osano eguagliare. Proprio come fecero nell’era ibrida grazie a quel turbocompressore sdoppiato, le Frecce d’Argento stanno seminando di nuovo il panico. E, così facendo, stanno mettendo la F1 in una posizione difficile.
Dichiarare illegali tutti i motori Mercedes non sembra facile, dato che la stagione sta per iniziare e lo sviluppo è quasi completato. Sebbene si attenda ancora una chiara via da seguire, l’opinione più diffusa tra gli esperti è che sia necessario un accordo. Non piace, soprattutto a Ferrari, l’idea di un accordo che consenta a Mercedes di utilizzare il suo motore con l’impegno di perfezionarlo entro il 2027.
Motori Mercedes “illegali”: giro di vite FIA
Secondo le ultime indiscrezioni riportate da The Race e riprese dalla pagina MemasGP, la Federazione non si è limitata ad imporre l’installazione di nuovi dispositivi a ultrasuoni per il monitoraggio dei flussi, ma ha modificato radicalmente il regolamento tecnico dopo l’ultimo Consiglio Mondiale. La nuova formulazione della norma sostituisce il semplice divieto di riscaldare o raffreddare intenzionalmente il flussometro con una proibizione assoluta e onnicomprensiva di qualsiasi sistema, dispositivo o procedura finalizzata ad alterarne la temperatura. Basterà?