Ammazza brutalmente la figliastra e il marito di lei, poi prende i loro figli e li porta da McDonald’s: “Dice di avere ‘perso il controllo’ ma le prove vanno in un’altra direzione”

  • Postato il 25 ottobre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Ha ucciso la figlia della sua ex moglie e suo marito e ha dichiarto di averlo fatto perché “aveva perso la testa”. Le vittime si chiamavano Chloe Bashford, 3o anni e Josh, 33. Chloe si trovava nella sua casa Newhaven, nell’East Sussex, quando Derek Martin, ex marito di sua madre e quindi suo patrigno, è entrato e l’ha prima colpita alla testa con un martello, poi si accanito su di lei con un coltello, fino ad ammazzarla. Il marito, Josh, è tornato a casa e ha visto la mattanza: il 33enne ha capito subito che sarebbe stato la prossima vittima e ha cercato di fuggire al piano superiore ma Martin lo ha raggiunto per accoltellarlo e ucciderlo, strangolandolo.

E Derek Martin, secondo quanto si vede in alcuni video diffusi sui media britannici, dopo avere compiuto questo atroce duplice omicidio è andato a prendere i figli della coppia a scuola. Prima si è cambiato i vestiti e ha buttato il telefono di Chloe in un cespuglio, poi è andato a prendere i piccoli e li ha portati da McDonald’s. Ha detto loro che i genitori avevano litigato e per evitare che potessero aprire la porta di casa, trovando quindi i cadaveri, ha tolto la maniglia. Una volta amangiato con i bambini, Martin li ha accompagnati dalla nonna, ha comprato due birre che ha bevuto sul lungomare, e si è costituito.

Martin, 67 anni, ha ammesso di aver causato la morte della coppia, ma ha negato l’accusa di omicidio sostenendo di essere parzialmente incapace di intendere e di volere a causa di un disturbo depressivo. Ma la corte di Lewes ha respinto la tesi della “responsabilità diminuita” e lo ha riconosciuto colpevole di due omicidi volontari. Martin resta in carcere in attesa della sentenza, prevista per il 6 novembre. Marko Brooke, della Procura della Corona, ha commentato: “Questo è stato un caso estremamente complesso da portare in tribunale. La versione di Martin, secondo cui avrebbe ‘perso il controllo’ nel momento in cui ha ucciso Chloe e Josh, non coincideva con le prove. Ha atteso che Josh tornasse a casa, lo ha inseguito al piano superiore e poi lo ha aggredito. Martin ha avuto la lucidità di ripulire la scena del crimine, di fare in modo che i bambini non scoprissero subito l’accaduto, e solo dopo si è consegnato alla polizia. In casi come questo, le prove principali arrivano dalle perizie psichiatriche. È stato necessario condurre ulteriori indagini per verificare attentamente le prime valutazioni di alcuni esperti, secondo cui Martin poteva beneficiare della difesa per capacità ridotta. Questo ha allungato i tempi del processo, e comprendiamo quanto dolore aggiuntivo ciò abbia causato alla famiglia e agli amici di Chloe e Josh. Siamo immensamente grati per la loro pazienza e speriamo che il verdetto di oggi possa offrire almeno un piccolo conforto.”

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