Ancelotti: col mio Brasile batto l’Italia, ecco l’unica squadra dove potrei allenare dopo

  • Postato il 14 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Carlo Ancelotti ha concesso un’intervista a France Football, parlando della sua nuova avventura come Ct del Brasile e del futuro in panchina. Nonostante la clamorosa sconfitta subita a El Alto contro la Bolivia, la prima della sua gestione, il tecnico di Reggiolo ha mantenuto un tono sereno, analizzando obiettivi, rapporti con i suoi campioni e svelando l’idea di chiudere la carriera solo con il Real Madrid.

L’impatto con la nuova vita da Ct

Il nuovo percorso in Brasile rappresenta una sfida affascinante. Ancelotti ha spiegato che l’adattamento è stato rapido grazie a una Federazione “ben organizzata e con grande entusiasmo“. Trasferitosi a Rio, ha scelto di immergersi nella cultura locale e lavorare a stretto contatto con lo staff della CBF. Nonostante la caduta con la Bolivia, l’allenatore resta fiducioso: “L’obbligo è provarci, non vincere per forza il Mondiale. Chi, nel calcio, ha l’obbligo di vincere? Nemmeno chi si crede il migliore. Possono succedere tante cose che possono cambiare il risultato. Sono stato al Real Madrid per sei anni e non ho vinto sei Champions League. Ne ho vinte tre. Penso che il prossimo campione del mondo sarà la squadra che difenderà meglio, non quella che attaccherà meglio. Questo è il calcio.”

La possibilità di un Brasile-Italia

Nell’intervista non sono mancati riferimenti alla sua Italia. Quando gli è stato chiesto cosa accadrebbe in un ipotetico Brasile-Italia, Ancelotti ha scherzato: “Sarebbe complicato… ma vincerebbe il Brasile“. Il Ct ha anche spiegato la sua gestione diversa rispetto ai club: meno pressioni quotidiane, più possibilità di scegliere i giocatori in base alla forma del momento. Proprio da qui nasce la decisione di non convocare Neymar, considerato “il più talentuoso ma non ancora al 100%. Un giocatore di talento deve anche essere in buona forma fisica. Deve essere al 100%, non all’80%. Neymar sta migliorando la sua condizione. È senza dubbio il giocatore brasiliano più talentuoso. Ha avuto un piccolo problema fisico e si è ripreso abbastanza velocemente. Ma voglio che stia davvero bene così può giocare. Potrà partecipare alla Coppa del Mondo se sarà in buona forma fisica. Dal punto di vista tecnico, non c’è discussione. Il suo obiettivo deve essere quello di essere pronto a giugno. Non importa se sarà in squadra a ottobre, novembre o marzo”.

C’è spazio anche per un ricordo sull’avventura al Psg: Ci possono essere stati problemi all’epoca, ma mantengo un ottimo rapporto con Nasser (al-Khelaifi). Sono stato molto contento che il PSG abbia finalmente vinto la Champions League. Se l’è meritata, giocando a calcio ad altissimo livello: tecnicamente, fisicamente, organizzativamente. Ma sai, ho ottimi ricordi del mio anno e mezzo a Parigi. Ne ho parlato di recente con Marquinhos. Io volevo andarmene. Il PSG non voleva lasciarmi andare. Nasser voleva persino rinnovarmi il contratto, se avessi voluto restare, avrei potuto farlo”.

Dopo l’avventura in Nazionale una sola possibilità

Infine, il discorso sul futuro. Ancelotti ha ribadito che, dopo il Brasile, l’unico club dove si vedrebbe ancora in panchina è il Real Madrid: “Non credo accadrà, ma se ci fosse una possibilità, sarebbe solo lì“. Poi lo sguardo ai suoi ex giocatori: da Mbappé, definito “facile da allenare e già decisivo“, fino a Vinicius, con cui rivendica un rapporto sempre ottimo. Per ora, però, la sua missione è una sola: rialzare il Brasile dopo lo scivolone boliviano e guidarlo verso il Mondiale 2026.

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