«Ancelottinho» (figlio di Carlo) ha conquistato Rio de Janeiro. Che partenza con il Botafogo
- Postato il 24 luglio 2025
- Di Panorama
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Lo stile è quello di famiglia, inconfondibile. Educazione, coraggio, passione ambizione. “Perchè siamo la squadra campione”. A casa Ancelotti si è sempre respirato pane e calcio, non a caso Davide, figlio di Carlo oggi commissario tecnico del Brasile, ha scelto di seguire le orme paterne e dopo aver studiato al fianco di uno degli allenatori più vincenti del mondo (è stato nello staff del padre al Psg, Bayern, Real Madrid, Napoli e Everton) ora prova a trovare la sua strada. La chance è prestigiosa, a Davide Ancelotti è stato affidato il Botafogo, uno dei quattro grandi club di Rio de Janeiro. Una squadra che è reduce dalla vittoria nel Brasilerao e nella coppa Libertadores (la Champions del Sud America). Insomma non proprio un avvio soft.
Squadra molto cambiata
L’inizio è promettente da tutti i punti di vista. Davide si è presentato in Brasile con una discreta conoscenza del portoghese a dimostrazione della sua voglia di imparare in fretta la lingua per poter interagire con i suoi giocatori. Il lavoro non manca perchè molte delle pedine del Botafogo della scorsa stagione non ci sono più. Via l’argentino Thiago Almada all’Atletico Madrid per 21 milioni; dopo il Mondiale per club sono partiti subito il difensore Jair Cunha (12 milioni dal Forest) e l’attaccante stella Igor Jesus (11,6 milioni, sempre a Nottingham), poi Gregore in Qatar per 6 milioni. E sono andati in prestito o in via definitiva anche Rwan Cruz (in Mls statunitense), in Portogallo Yarlen e De Paula al Tondela, Lobato al Rio Ave, Kaué al Porto e Danilo Barbosa in Arabia. Resta una buona base e qualche giocatore importante da recuperare come il trequartista Savarino , gli attaccanti Jeffinho, Mattheus Martins e Mastriani.
Partenza sparata
Da quando è arrivato il Botafogo ha totalizzato sette punti in tre partite e Davide, già ribattezzato Ancelottinho dai tifosi del Fogao, ci ha già messo del suo con un paio di intuizioni. Contro il Vasco l’ingresso di Nathan Fernadez (un ragazzo del 2005) è stato decisivo, determinante nella vittoria a Recife con lo Sport la scelta di mandare in campo Cuiabano che ha deciso la partita. Peccato non essere riusciti a vincere contro il Vitoria Bahia, ma forse quella è stata la miglior partita giocata dal Botafogo da quando Davide Ancelotti siede in panchina: dominio totale e 21 tiri in porta non sono bastati per vincere. In compenso nel Botafogo di Davide c’è un segnale inconfondibile dello stile italiano: la difesa è ancora imbattuta. Non è un caso perchè l’equilibrio tattico è al primo posto nel credo calcistico di casa Ancelotti.