Anche le Finals di Bolelli e Vavassori sono a rischio: pesa il ko. in semifinale a Stoccolma. E nuovo allarme Davis
- Postato il 18 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Sono tutti presi dalla rincorsa di Jasmine Paolini e Lorenzo Musetti, ma c’è un’altra coppia italiana che rischia di veder sfumare sul più bello il lasciapassare per le ATP Finals di Torino. Ed è un po’ a sorpresa quella di doppio composta da Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che a Stoccolma avevano una ghiotta opportunità per chiudere i conti e staccare il pass per andare a giocarsi il torneo “dei maestri” sotto la Mole Antonelliana, ma che prima di poter alzare le mani dal volante dovranno ancora penare un po’, continuando a essere comunque padroni del proprio destino.
- Tiebreak maledetti: gli svedesi confezionano l'upset
- Un autunno difficile e una qualificazione ancora a rischio
- Volandri, quest'anno la Davis potrebbe rivelarsi un incubo
Tiebreak maledetti: gli svedesi confezionano l’upset
Contro Alexander Erler e Robert Galloway la sconfitta è arrivata beffarda: doppio 7-6 con due tiebreak però diametralmente opposti nella forma e nella sostanza, sebbene sia nel primo (chiuso 7-4) che nel secondo (netto 7-1) la coppia avversaria si sia dimostrata superiore. La sconfitta nell’ATP 250 di Stoccolma complica così i piani della coppia azzurra, che pur rimanendo ancorata al settimo posto nella race deve guardarsi necessariamente le spalle da almeno un paio di antagoniste che nelle prossime due settimane potrebbero anche mettere la freccia ed estrometterli dalla corsa.
Per fortuna però, le due coppie che seguono quella azzurra si dovranno giocoforza togliere punti a vicenda nella finale di Bruxelles: Harrison e King vincendo andrebbero a 230 punti da Bolelli e Vavassori, mentre Nys e Roger-Vasselin chiuderebbero a distanza superiore (430 punti). Ma da qui alla chiusura delle qualificazioni per le Finals ci saranno ancora due tornei (i 500 di Vienna o Basilea e il Masters 1000 di Parigi-Nanterre) che metteranno in palio ben 1.500 punti, abbastanza per non poter dormire sonni troppo tranquilli.
Un autunno difficile e una qualificazione ancora a rischio
Insomma, sulla carta la coppia italiana dovrebbe fare il tifo per quella statunitense, che benché si avvicinerebbe a soli 230 punti manterrebbe un po’ più staccata quella franco-monegasca. C’è però da dire che Bolelli e Vavassori da qualche settimana sono entrambi un po’ in una sorta di spirale, avendo cambiato ritmo rispetto a quello mantenuto fino all’estate.
La deficitaria campagna d’Asia (eliminazione al primo turno sia a Pechino che a Shanghai), preceduta dalla poca strada fatta a Flushing Meadows (eliminazione al secondo turno), ha finito per rendere assai più complicato il cammino della coppia azzurra, che non alza un trofeo dal 500 di Washington di fine luglio.
A Stoccolma gli italiani erano la prima testa di serie del torneo, ma pur in un match dove hanno concesso pochissimo, anzi sprecando due palle break (una per set), si sono ritrovati estromessi dopo due tiebreak giocati veramente male.
Volandri, quest’anno la Davis potrebbe rivelarsi un incubo
Insomma, la settimana che va a concludersi non ha portato in dote buone nuove per Volandri, che anche in ottica Davis si ritrova a fare i conti con un doppio non così granitico come ci si potrebbe aspettare. E se davvero Sinner dovesse rinunciare alla competizione (nelle precedenti due annate a Malaga è stato proprio Jannik a togliere tante castagne dal fuoco in doppia, prima in coppia con Sonego e poi con Berrettini), la pressione potrebbe rivelarsi un fattore chiave sulle spalle di Chicco e Wave.
Che a Basilea, dove sono iscritti come testa di serie numero 2 del torneo svizzero, sperano quantomeno di togliersi dagli impicci e staccare il pass per Torino, dove lo scorso anno la loro corsa terminò nel girone eliminatorio. Per Bologna, cioè per la Davis, ci sarà tempo per riflettere: i campioni 2025 di Adelaide, Rotterdam, Amburgo e Washington hanno bisogno di ritrovare la condizione migliore per potersi rivelare quel “fattore” di cui Volandri avrebbe bisogno, qualora ci si dovesse appellare all’ultima sfida del programma. Ma i segnali che continuano ad arrivare, inutile negarlo, non sono dei migliori.