Andrea Russo risucchiato da una turbina a Orio al Serio. Gli amici sotto choc: “Era solare, non dava segni di malessere”
- Postato il 9 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Gli amici sconvolti, la procura che indaga anche se ritiene che al momento l’ipotesi più attendibile sia quella di un gesto volontario. Andrea Russo, 35enne di Calcinate, si sarebbe gettato dentro alla turbina di un aereo sulla pista di Orio al Serio per suicidarsi. Nel suo passato le tracce di un passato difficile, il passaggio in comunità di recupero e l’ombra della dipendenza, dalla quale però era uscito. Faceva saltuari lavori di manutenzione, si manteneva e si era trasferito a Mornico al Serio da un parente, in una casa di proprietà del fratello. Voleva ricominciare, rimettersi in gioco e stava mettendo a punto i tasselli per farlo. Dopo il fatto, che ha paralizzato lo scalo, la Scientifica si è diretta verso la sua auto, lasciata in una zona dove la sosta è vietata: dentro hanno trovato sigarette, rifiuti, materiale che Russo usava per i lavori di manutenzione che lo impegnavano. Ma nessuna indicazione che possa dare una spiegazione al suo gesto. Sotto choc suoi amici e conoscenti, che non immaginavano potesse accadere qualcosa di simile. “Non ci credo, era una persona disponibile che non dava alcun segno di malessere – dice il titolare di un bar frequentato dal 35 a Bergamonews -. Era stato qui la settimana scorsa a mangiare, veniva spesso. Si occupava di piccole manutenzioni, tanto che stava progettando di mettersi in proprio. Bastava chiamarlo per avvitare una lampadina o per qualsiasi altra cosa e lui veniva”. E anche un suo amico, che spiega come negli ultimi tempi Russo facesse “pronto intervento per riparazioni da idraulico, elettricista, lavoretti così”, dice di averlo sentito qualche giorno fa, venerdì: “Sembrava sereno. Proprio venerdì mi diceva che, se avevo bisogno, dovevo aspettare un mesetto perché si sarebbe messo in proprio”. “Si era trasferito a Brescia, ma ci vedevamo spesso – aggiunge un’altra conoscente al giornale, ancora scioccata -. Non so cosa gli sia preso, ancora non riesco a crederci. Era un ragazzo solare, sempre pronto a dare una mano”.
La dinamica – Russo è arrivato nel parcheggio dell’aeroporto contromano sulla sua Fiat 500, poi è sceso, è corso verso l’area degli arrivi, l’ha varcata forzando una porta di sicurezza ed è corso in pista. “Ho visto un uomo scappare dagli steward – ha raccontato il passeggero di un altro volo, che stava salendo sull’aereo accanto -. All’inizio si è buttato contro i carter, le protezioni del motore destro dell’aereo, per poi fare il giro e o buttarsi oppure venire risucchiato dal girante del motore di sinistra: quindi è successo quello che è successo”. Chi lavora in aeroporto lo sa – soprattutto chi ha il tesserino aeroportuale che vale cinque anni anche se ogni anno bisogna seguire un corso base – bisogna stare lontani dal retro dei motori che con la potenza possono risucchiare anche un container, figurarsi una persona. Ora bisognerà capire di chi siano le responsabilità delle falle che hanno consentito al 35enne di raggiungere la pista, e su questo ci penserà la magistratura, ma già c’erano state preoccupazioni sulla sicurezza a Orio. La Fit Cisl un mese e mezzo fa aveva scritto a gestore e prefetto sottolineando che era stata trovata una persona all’interno del carrello di un aereo dopo che, “con ogni probabilità, aveva scavalcato la recinzione. Il sindacato ha chiesto di istituire un osservatorio per affrontare “tutti i problemi” dell’aeroporto, ha spiegato il segretario bergamasco Pasquale Salvatore. Il sindaco di Calcinate, Lorena Boni, parla di una “tragedia che ci lascia attoniti e profondamente addolorati”. E aggiunge: “La notizia di quanto accaduto ci colpisce nel profondo e ci ricorda quanto siamo fragili e quanto sia importante coltivare ogni giorno il senso della comunità, perché nessuno si senta mai solo di fronte alle proprie difficoltà”. Il presidente di Sacbo Giovanni Sanga ha spiegato che quanto è successo ” ha sconvolto tutta la comunità aeroportuale”. Per chi ha visto l’orrore di quanto è successo, è stato messo a disposizione un supporto psicologico. Resta aperto il nodo della sicurezza e un grande interrogativo: come è possibile che un estraneo sia riuscito a raggiungere in pochi attimi la pista del terzo aeroporto d’Italia?
Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).
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